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Dopo le polemiche

La controproposta di Mentana: confronto tv con tutti i leader. Conte e Salvini dicono "sì"

La7 prova ad approfittare delle incertezze che insidiano il duello in Rai tra Schlein e Meloni. Oggi l'Agcom darà un parere sulla par condicio e sulle regole con cui il dibattito dovrebbe svolgersi

La controposta ha già incassato il sì di Matteo Salvini e Giuseppe Conte. "Due confronti televisivi tra i leader delle liste in lizza per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno. I confronti avranno luogo mercoledì 5 e giovedì 6 giugno alle 21.20: prendendo l’ultimo sondaggio Swg divulgabile, quello del 23 maggio, riserveremo la serata del 6 giugno ai rappresentanti delle liste maggiori. Questa la proposta, attendiamo le risposte", fa sapere Enrico Mentana. La7, che non è nuova a iniziative di questo genere, prova a fare il colpaccio, approfittando delle incertezze che in queste ore insidiano il duello tv tra Schlein e Meloni, previsto per il 23 maggio a Porta a Porta.

Da destra a da sinistra, del resto, il duello tra le leader dei principali partiti italiani viene aspramente criticato da giorni, tra lettere all'Agcom e messaggi alla Rai. "Non ha senso in una competizione proporzionale"; "viola la par condicio", sono le principali critiche. Tutti temono di rimanere fuori, di subire la polarizzazione inevitabile tra Schlein e Meloni. E infatti, per ora, gli staff di Pd e FdI fanno sapere che il confronto arbitrato da Bruno Vespa resta la strada principale.

Nuovi elementi arriveranno nel pomeriggio, dopo la riunione dell'Autorità per la garanzie nelle comunicazioni: insieme al consueto monitoraggio sulla par condicio verrà preso in esame il dibattito del 23 maggio per capire appunto se comporta una violazione delle norme. I dubbi riguardano gli spazi per gli altri leader delle forze politiche, anche perché ad oggi - nonostante gli inviti recapitati da Bruno Vespa - non esiste un calendario relativo ad altri confronti. L'Agcom dovrebbe quindi esprimere un parere e suggerire eventualmente le modalità con cui procedere. Non è nemmeno escluso che il duello tra la premier e la segretaria dem, almeno nelle modalità con cui è stato pensato, possa saltare. 

Se ne capirà di più nelle prossime ore. Intanto Mentana passa all'incasso. "Accetto la proposta del direttore di partecipare a un confronto tra tutti i leader. È una modalità che rispetta il principio di parità tra le forze politiche e non regala a nessuno indebiti vantaggi", dice Giuseppe Conte, prima di rivolgersi alla Rai: "a Rai è ancora in tempo per fare altrettanto, in quel caso il M5s ci sarà". Poco dopo arriva anche la disponibilità  di Matteo Salvini: "Disponibile a fare confronti ovunque e con chiunque, con serietà e regole chiare".

 

Sul tema, questa mattina è intervenuto anche l'altro vicepremier, Antonio Tajani, ribadendo la posizione di Forza Italia: "Il confronto si deve fare ma in maniera diversa. All'americana. Un dibattito a due sarebbe giusto se si trattasse di una competizione nazionale ma le europee hanno un'altra logica", mette a verbale intervenendo a Radio 24. Non ha detto sì a Mentana, ma di fatto condivide l'impostazione della proposta arrivata dalla rete di Cairo.  "Con chi dovrei farlo io il confronto? Posso confrontarmi con Reniew che avrà un parlamentare?", ha aggiuto con una stoccata. Rispondeva forse a Matteo Renzi, che ieri lo acusava di fuggire dal confronto. Semmai, ha concluso Tajani, andrebbero rappresentate le principali fazioni in corsa per Strasburgo: "Io rappresento in Italia il primo partito europeo. Il confronto allora dovrebbe essere tra popolari e socialisti".
 

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