IN commissione vigilanza
Soldi: "Su Scurati nessun intento censorio dalla Rai". Ma il Pd l'attacca: "Perché ha cambiato versione?"
"La ricostruzione di Sergio è nella sostanza corretta", ha detto la presidente della tv pubblica, pur sottolineando errori nella gestione della vicenda. "Gli accordi Rai-Loft? tema gestionale, ne parlerà l’amministratore delegato"
Restano ancora dei dubbi. Ma sul caso Scurati, "non c'è stato nessun intento censorio". E' la versione di Marinella Soldi, la presidente Rai, intervenuta in commissione Vigilanza. La dirigente, che nelle scorse settimane era stata tra le più critiche sulla vicenda che ha coinvolto lo scrittore, spiega che "la ricostruzione dei fatti da parte dell'amministratore delegato è nella sostanza corretta". Pur aggiungendo che l'audit interno - la procedura di verifica - aperto per far luce sulla vicenda "restituisce un'immagine più complessa di come è stata raccontata, con disallineamenti operativi e di comunicazione all'interno della direzione editoriale competente legati a una timeline degli eventi molto precisa ed è questo che mi ha indotto a una presa di posizione pubblica".
"Naturalmente – ha precisato Soldi – l'audit non può interpretare le intenzioni sottostanti al comportamento, ritengo tuttavia che l'importanza della tempistica andasse evidenziata. In ogni caso tengo a precisare che non possono essere attributi intenti censori al vertice aziendale". Al di là della presunta censura, su cui le opposizioni sono già tornate all'attacco, la presidente ha posto l'accento sulle ricadute a livello di immagine per la Rai: "Da un punto di vista di reputazione, di danno all’azienda, si doveva agire in maniera unitaria. Non posso rivelare ciò che è scritto nell'audit", ma riguardo alla tempistica ci sono state "azioni anomale, comportamenti che non erano usuali e che sono avvenuti da un certo momento in poi. Questo dà un contesto e una colorazione a qualsiasi altra azione viene dopo", ha aggiunto Soldi, ammettendo che "la policy è stata violata, c'è stato un danno alla Rai".
Una ricostruzione che comunque non è piaciuta al Pd e ai suoi componenti in Vigilanza Rai, che evocano sospetti e pressioni nonostante Soldi non abbia mai rinunciato a criticare il nuovo corso Rai e a mettersi di traverso, nelle scorse settimane, su scelte che non condivideva. "Perchè oggi la presidente ha cambiato versione sulla vicenda Scurati rispetto alle sue dichiarazioni precedenti? Perché è stata contraddittoria e vaga? Perché difende l’indifendibile? Così facendo umilia il suo ruolo e ulteriormente la credibilità del servizio pubblico", è il duro attacco del senatore dem Francesco Verducci. Dopo l'audizione di Roberto Sergio di qualche settimana fa, Soldi aveva sollevato alcune perplessità definendo "parziale" il racconto dell'ad, il quale non avrebbe citato "aspetti di rilievo". Il Pd continua a chiedere inoltre di sentire in Vigilanza Rai anche la conduttrice Serena Bortone.
Di segno opposto sono state invece le reazioni dei partiti di maggioranza, secondo cui le dichiarazioni odierne chiudono definitivamente la vicenda Scurati.
A tenere banco nell'audizione di questa mattina anche gli accordi tra Rai e Loft, la società di produzione legata al Fatto quotidiano, che produce La confessione - programma diretto da Peter Gomez, direttore del fattoquotidiano.it. A sollecitare una risposta, dopo averlo già fatto anche su queste pagine, sono stati Maurizio Gasparri e Maria Elena Boschi. "Gli appalti esterni sono un tema gestionale, ne parlerà l’amministratore delegato”, ha risposto la presidente Soldi, rimandando ogni chiarimento. Una spiegazione che sia il senatore di Forza italia sia la deputata di Itala Viva hanno ritenuto insufficiente. Il primo parla infatti di "mutismo da parte della Rai", mentre per la seconda "è incredibile che la Rai continui a rivolgersi all'esterno nonostante tanti professionisti. Dov'è finita la trasparenza? Purtroppo dopo le mancate risposte dell’ad e del direttore generale della Rai, anche la presidente Soldi sceglie di non rispondere".