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in commissione vigilanza

Boschi torna all'attacco sul caso Loft-Rai. E sul monologo di Scurati, la presidente Soldi fa retromarcia

Ruggiero Montenegro

La deputata di Italia viva (con Gasparri) torna a chiedere conto degli appalti esterni della tv pubblica. Intanto la presidente della Rai ritratta e dice: "Nessun intento censorio da parte dei vertici dell'azienda". I dubbi del Pd: "Perché cambia versione, che pressioni ha ricevuto?

È un po’ come il gioco dell’oca. Gli appalti esterni della Rai? Il caso Loft? “Sono un tema gestionale, ne parlerà l’amministratore delegato”. Anche Marinella Soldi preferisce scansare la domanda, ne fa una questione di ruoli e di competenze. Ieri mattina, in commissione Vigilanza, tra Scurati, par condicio e intelligenza artificiale la presidente della Rai provava a rispondere alle sollecitazioni di Maria Elena Boschi. Ma per saperne di più, dice insomma Soldi, bisogna bussare alla porta di Roberto Sergio. Lo stesso che nei giorni scorsi, e di fronte alle stesse domande, cercava  a sua volta di prendere tempo.   

“Quali sono i rapporti tra Viale Mazzini e il Fatto quotidiano? La Rai ha salvato i bilanci del quotidiano di Travaglio?”, si domanda ormai da qualche settimana la deputata di Italia viva – che in questa battaglia ha trovato un’insolita, quanto combattiva, sponda in Maurizio Gasparri. E’ stata la prima, dopo l’articolo pubblicato da questo giornale, a sollevare il caso nelle sedi istituzionali (e non solo). Ha promesso di andare fino in fondo.  Era stata lei a chiedere  lumi proprio a Sergio e poi al direttore generale Giampaolo Rossi, ottenendo scarsi risultati. Per questo, quando ieri  Marinella Soldi ha buttato un’altra volta il pallone in calcio d’angolo, rimettendo tutto ai vertici dell’azienda, la deputata renziana è (ri)partita all’attacco. “E’ incredibile  – ha scritto in una nota – che tra tanti professionisti interni la Rai continui a rivolgersi a qualcuno esterno per acquistare format. Purtroppo dopo le mancate risposte di Sergio e Rossi, anche la presidente Soldi sceglie di non rispondere”. E’ quello che Gasparri poco dopo definirà “mutismo dell’azienda, dicono sempre che se ne occuperà qualcun altro”. Ma a differenza del senatore forzista, per Boschi la questione non è solo economica. È anche – forse sopratutto –  politica, si lega cioè  ai rapporti tra Giuseppe Conte e la premier Giorgia Meloni, a presunti accordi sottobanco che permetterebbero ai grillini di avere spazi  e autonomia nella tv di stato. “I cittadini pagano il canone e hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi. Perché il Movimento 5 stelle tace? Dov’è finita la trasparenza tanto invocata in passato? Deve essere stata sotterrata dalle poltrone”, rincara la dose Boschi.

Risposta del capogruppo grillino in Vigilanza Rai: “Se bisogna fare chiarezza, come è giusto, va fatta su tutti gli appalti esterni, soprattutto tenendo conto delle proporzioni visto che ci sono società esterne legate ad ex dirigenti che fanno affari multimilionari con la Rai infinitamente maggiori di quelli attribuiti a Loft”, dice Dario Carotenuto, riferendosi ad Atlantica Digital, di cui Gasparri è stato presidente. “E non si può chiedere chiarezza a fasi alterne e solo secondo il proprio interesse”.

Quella sulle produzioni esterne, comunque, non è stata l’unica polemica di giornata. Perché, sempre nel corso della commissione di Vigilanza, è arrivata anche la retromarcia di  Soldi sul caso Scurati. “Ci sono state azioni anomale” a livello di tempistica, c’è stato un danno d’immagine ed errori nella gestione della vicenda. “Ma non si può attribuire ai vertici dell’azienda alcun intento censorio. C’è stata una violazione della privacy aziendale da parte di Bortone. La ricostruzione dell’ad è sostanzialmente corretta”, fa mettere agli atti la presidente.  Appena qualche giorno fa Soldi definiva quella stessa ricostruzione “parziale, mancano aspetti di rilievo”. Un’inaspettata svolta (almeno apparente) in senso governista, che suscita la reazione dell’opposizione. “La presidente ha oggi ritrattato completamente. Che pressioni ha ricevuto?”, si chiedono i parlamentari del Pd, evocando complotti, dietrologie. Chissà. Sta di fatto che il primo a essere sorpreso del cambio di passo  di Marinella Soldi alla fine è stato proprio Roberto Sergio. Il quale – raccontano in Viale Mazzini – temendo una nuova offensiva, ha spinto affinché la scelta di Carlo Conti come nuovo direttore  e conduttore del festival di Sanremo fosse resa pubblica in primissima mattinata, per prendersi i titoli prima ancora che iniziasse l’audizione Vigilanza.