l'incontro

Nordio e Mantovano domani da Mattarella per illustrare la riforma della magistratura

Ermes Antonucci

Il ministro della Giustizia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si recheranno al Quirinale per illustrare al capo dello stato i contenuti della riforma della giustizia attesa in Cdm, incentrata sulla separazione delle carriere e la riforma del Csm

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano si recheranno domani pomeriggio al Quirinale dal capo dello stato Sergio Mattarella per illustrare i contenuti della riforma costituzionale della magistratura. Lo confermano al Foglio fonti autorevoli.

Proprio questa mattina Mantovano ha difeso ai microfoni di Sky Tg 24 la riforma della giustizia elaborata dal ministro Nordio, incentrata sulla separazione delle carriere e la riforma del Csm: “La separazione delle carriere c’è nei fatti già da qualche anno ed è stata nella sostanza realizzata con la riforma Cartabia, rendendo veramente molto, molto complicato il passaggio da pm al giudice, che può avvenire una sola volta, non consente di tornare indietro. Il problema è che, a fronte di una separazione che è già nei fatti, c’è un unico Csm, per cui i pm decidono delle carriere dei giudici e viceversa”, ha dichiarato Mantovano.

Attraverso la differenziazione tra il Csm che si occupa dei pubblici ministeri e quello che si occupa dei giudici, ha aggiunto Mantovano, si punta a ridimensionare il ruolo delle correnti all’interno della magistratura: “Il ddl che arriverà in Cdm non riguarda solo la chiusura formale di una separazione che è già nei fatti, ma trarne le conseguenze, permettendo a due Csm di occuparsi di due distinte carriere e provando a ridimensionare il ruolo delle correnti, gli unici veri partiti rimasti sul campo, protagoniste spesso delle carriere dei magistrati”. Inoltre, ha aggiunto il sottosegretario, “puntiamo a togliere al Csm la sezione disciplinare e individuare una corte di giustizia per i magistrati che si occuperà di tutti i magistrati, svincolata dall’appartenenza correntizia. E poi all’inserimento in Costituzione del ruolo essenziale dell’avvocatura, che permette parità delle parti processuali che nel codice di procedura penale c’è da 35 anni".

  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]