(foto Ansa)

passeggiate romane

L'ottimismo del Pd, la paura del M5s e i nuovi equilibri pre europee

"Schlein è blindata" continuano a ripetere i fedelissima della segretaria, convinti di un buon risultato elettorale. Mentre tra i grillini c'è apprensione: "Liste poco competitive"

Al Nazareno si continua a respirare aria di grande ottimismo in vista delle europee. I fedelissimi di Elly Schlein sono convinti che il Pd prenderà una percentuale maggiore di quella che prese alle scorse consultazioni. Non solo: ritengono che il divario tra il Partito democratico e Fratelli d’Italia sarà inferiore rispetto a quello che si è registrato alle scorse elezioni politiche, quando i dem erano guidati da Enrico Letta. L’ottimismo dalle parti del Nazareno sembra prevalere anche quando si parla della possibile performance personale di Schlein. La convinzione è che nella circoscrizione del centro, dove è capolista, la segretaria prenderà tra le 300 mila e e le 400 mila preferenze. Per questa ragione la leader dem non appare affatto preoccupata rispetto ai boatos di questo periodo su un possibile cambio della guardia ai vertici del partito. “Elly è blindata”, continuano a ripetere i suoi come un mantra. Del resto, se ne sono accorti già quanti immaginavano soluzioni alternative. E Stefano Bonaccini, con il suo classico pragmatismo emiliano, continua a ripetere a tutti: “Avete visto che avevo ragione io ad assumere un atteggiamento collaborativo nei confronti della segretaria? Attaccarla non porta da nessuna parte, anzi, può fornire il pretesto ai suoi pasdaran per emarginare i riformisti dentro il partito”. 

L’unico che sembra continuare ad avercela con la leader è Romano Prodi. Lui smentisce di avere Schlein nel mirino, ma quel che è certo è che anche in questi ultimi giorni l’ha indirettamente criticata, quando ha sottolineato che da parte del Pd, in questa campagna elettorale per le Europee, “non si vedono ancora proposte forti e concrete”. I rapporti tra i due si sono notevolmente allentati, ma Schlein non sembra troppo preoccupata di questo. I fedelissimi della segretaria sono convinti che la “presa”di Prodi sull’elettorato di centrosinistra sia notevolmente diminuita. 

 

Chi appare invece preoccupato circa le sorti delle liste del suo partito alle elezioni europee è Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 stelle ha confidato a qualche parlamentare a lui molto vicino che il rischio per il M5S è addirittura di prendere meno di quanto gli attribuiscono i sondaggi. Secondo Conte una delle ragioni per cui i 5 stelle rischiano di non fare una buona performance l’8 e il 9 giugno è da riservarsi nella composizione delle liste. Qualche esponente del Movimento, chiedendo l’anonimato, fa però presente che se le liste sono poco attrattive la responsabilità è da attribuirsi sopratutto all’ex presidente del Consiglio. E’ stato lui a cercare di non mettere nomi di esponenti che in futuro potrebbero oscurarlo o comunque sfuggirgli di mano. Ma secondo Conte il motivo è un altro: la scarsa competitività delle liste dipenderebbe dal fatto che comunque non sono state decise solo da lui ma dalle consultazioni online che gli hanno impedito di poterle comporre liberamente. 

 

Quale che sia la verità e, soprattutto, qualche che sia l’esito elettorale del Movimento 5 stelle, l’ex premier non ha comunque da preoccuparsi. Infatti, anche Conte, come Schlein è blindato. Al momento non c’è nessuno dentro il Movimento in grado di metterlo in difficoltà e di contrastare la sua leadership. Per questa ragione l’ex premier va avanti. Del resto, ha già deciso che il risultato delle europee non avrà nessuna incidenza sulla scelta della possibile leadership dello schieramento del centrosinistra: “Non saranno certo le europee a decidere chi sarà il leader”.

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