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TRa roma e MIlano

Meloni: "Le europee sono un referendum tra visioni opposte". Poi attacca Schlein. La risposta: "Il governo cancella le libertà"

La premier chiude la campagna elettorale: "Se non sono un leader democratico, cosa sono? Un dittatore? Elly rispondi, non scappare". E annuncia provvedimenti sulla sanità per accorciare le liste d'attesa. Da Milano la replica della leader dem: “Non so che film stia vedendo. Noi orgogliosamenente antifascisti e lei?"

Noi o loro. “Un referendum tra due visioni opposte”. Giorgia Meloni si rimette l'elmetto. In piazza del Popolo chiude la campagna elettorale e va all'attacco. “Da una parte un'Europa ideologica, centralista, nichilista, sempre più tecnocratica. Dall'altra la nostra Europa, coraggiosa, fiera, che non dimentica le sue radici”. Aprendo il suo intervento parla di un voto “maledettamente importante”, abbraccia a distanza gli alleati Matteo Salvini e Antonio Tajani prima di mobilitare i suoi, perché le elezioni dell'8-9 giugno sono un “punto di svolta”. L'obiettivo, dice, è mandare la sinistra all'opposizione anche a Bruxelles.

“Abbiamo vinto lo scudetto, adesso dobbiamo vincere la Champions", arringa la piazza con una metafora calcistica. Poi la leader di FdI attacca le opposizioni, "la sinistra livorosa".  Cita Giuseppe Conte, ma soprattutto è la segretaria del Pd - che intanto tiene un'altra manifestazione a Milano - il bersaglio. Quasi un duello a distanza.

Per il candidato del partito socialista alla Commissione europea, Nicolas Schmit, "io non sarei una leader democratica. Chiedo pubblicamente a Schlein se condivide queste parole. Elly, è una domanda semplice, non scappare anche stavolta", ha detto la premier. "Se non sono un leader democratico, cosa sono? Un dittatore? E cosa si fa, la lotta armata per depormi?". Secondo Meloni le parole di Schmit sono “irresponsabili e deliranti. Per raggranellare mezzo voto, scherza con il fuoco. Fornisce alibi agli estremisti per avvelenare le democrazia con odio politico".  La premier torna anche a parlare di Vicenzo De Luca e della battuta ("Sono quella stronza della Meloni") in occasione della visita a Caivano. "Una donna insultata deve reagire o Sottomettersi? o vale solo perché io sono una donna di destra e lui un uomo di sinistra?".

Quasi in contemporanea arriva la risposta dem: “Non so che film stia vedendo. Vede un altro Paese. Sta cancellando la libertà delle persone”, ribatte Schlein dal capoluogo Lombardo, dove di lì a poco interverrà all'Arco della pace per un'iniziativa elettorale del suo Pd.

Tra un attacco alle “eurofollie green” e ai burocrati che hanno reso l'Ue “un inferno per chi fa impresa”, Meloni prosegue quindi il suo comizio rivendicando i risultati del governo. “Siamo qui per lasciare questa nazione in condizioni migliori di come l'abbiamo trovata, costi quel che costi”. Rilancia la “madre di tutte le riforme”, il premierato che secondo la premier assicurerà stabilità al paese, restituendo democrazia agli elettori: “All'opposizione non va giù l’idea che possano essere gli italiani a scegliere direttamente il presidente del Consiglio". I migranti? “Gli sbarchi sono calati del 60 per cento rispetto al 2023”, dice Meloni, accusando la sinistra di far finta di non vedere i trafficanti di esseri umani. “Mandiamo un abbraccio al primo ministro socialista albanese Edi Rama, che stanno massacrando solo perché ha tentato di dare una mano all’Italia".

La premier annuncia anche provvedimenti in materia di sanità: il governo varerà "un altro provvedimento per costruire un meccanismo nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa" che  oggi "non esiste". Nel nuovo decreto "ci saranno soluzioni per effettuare visite e prestazioni sanitarie" anche "di sabato e domenica" e una norma per "abolire il tetto di spesa per l’assunzione dei medici". Meloni invita infine i suoi ad andare a votare: “State al mio fianco”. A chiudere l'evento elettorale l'inno d'Italia e poi “A mano a mano”, di Rino Gaetano.


La parole di Elly Schlein a Milano
 

Da Milano intanto arriva la reazione di Schlein. “La piazza del Pd è sempre per qualcosa, prima di essere contro”, dice la segretaria. “La priorità è la difesa della sanità pubblica universalistica di questo paese, contro i tagli e la privatizzazioni di Giorgia Meloni”. Oltre a questo, insiste la leader, il Pd si batterà per “la giustizia sociale, il lavoro dignitoso, l'innovazione delle imprese che possa guidare la trasformazione digitale ed ecologica”. "Vogliamo un paese dove non si muore più di lavoro o di stage"

“L'altro giorno - ha detto ancora Schlein, sempre a proposito di Meloni- mi ha attaccata dicendo che la sinistra cancella l’identità: non si rende conto che in un anno e mezzo che governa sta cancellando la libertà delle persone. Noi continuiamo a inchiodare questo governo su una gigantesca questione sociale e salariale che Meloni continua a cercare di eludere con armi di distrazione di massa e che il Pd non è disposto ad accettare”.

Dal salario minimo alla sicurezza sul lavoro, fino a migranti, ong e alla cittadinanza italiana per gli stranieri, nel suo intervento Schlein ripercorre i principali temi dem, in Italia e a Bruxelles. Ma non sarà una sfida facile: "Abbiamo tanta strada da fare, i diritti che davamo per scontato sono messi in discussione dalla destra nazionalista in tutta Europa". E poi, ancora rivolgendosi alla premier: "Noi siamo orgogliosi della nostra identità, che è antifascista come lo è la nostra Costituzione, vorrei che lei potesse dire lo stesso, visto che ci ha giurato sopra".

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