Bologna città 30 - foto di Michele Nucci per LaPresse

Il dibattito in città

Su Bologna città 30 decideranno i cittadini: via libera al Referendum

Il Comitato dei garanti del comune ha dato l'ok al referendum presentato dalle opposizioni: ora FdI, Forza Italia e Lega hanno tre mesi di tempo per raccogliere 9mila firme. Il sindaco Lepore è positivo: "Accogliamo la sfida" e dalla sua parte ci sono i dati su incidenti e morti sull'asfalto

Su Bologna città 30 decideranno i cittadini. Sabato il Comitato dei garanti del comune di Bologna, l'organismo di garanzia per gli amministratori pubblici che ha il compito di  esprimere pareri sui provvedimenti di responsabilità dirigenziale, ha dichiarato ammissibile il referendum sulla legge comunale che, dallo scorso gennaio, impone il limite dei trenta chilometri orari in molte strade della città di Bologna. Il referendum era stato presentato dai partiti dell'opposizione all'amministrazione di Matteo Lepore e nel weekend è arrivato il via libera alla procedura che darà voce ai cittadini.

 

 

"Volete che il comune di Bologna vada avanti nella decisione di realizzare 'Bologna Città 30', come previsto dalla delibera DG 138/2023, dalle ordinanze vigenti dal 16/01/2024 e dai futuri provvedimenti?", è questa la domanda alla quale i residenti nella città di Bologna saranno chiamati a rispondere "sì" o "no". Ma prima di arrivare al voto, chi ha presentato la proposta, ovvero Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, dovranno raccogliere 9 mila firme entro tre mesi. Un compito che non sembra difficile considerano che la città di Bologna conta più di 380 mila abitanti e che il nuovo limite imposto in molte aree ha scatenato un accesissimo dibattito tra i cittadini. Tuttavia il gruppo di centrodestra ha parlato di "boicottaggio" da parte degli organi del comune in quando hanno dichiarato l'ammissibilità soltanto ora, alle porte dell'estate, quando i cittadini vanno in vacanza e quindi ostacolando la raccolta delle firme.
 

Se i tempi saranno rispettati, però, i bolognesi potrebbero già andare al voto nei primi mesi del 2025. Il referendum al quale saranno sottoposti si tratta di un referendum consultivo comunale. Potranno partecipare soltanto i residenti all'interno del comune (non della provincia) e ha a che fare con provvedimenti decisi dall'amministrazione locale. Non prevede un quorum necessario affinché sia valido e, soprattutto, il risultato non è vincolante a livello legale. Qualora infatti i cittadini voteranno per lo stop al progetto di Bologna Città 30, Lepore non avrà l'obbligo eliminare il provvedimento. Resta comunque un voto che è preso molto in considerazione da parte delle istituzioni poiché tocca direttamente i sentimenti e le opinioni della gente. Un altro esempio di referendum consultivo è quello in lavorazione nel comune di Catanzaro riguardo alla realizzazione del Ponte sullo stretto.
 

Considerando quindi la partecipazione elettorale dei cittadini, il sindaco Lepore ha accolto la notizia in maniera piuttosto positiva. "Accogliamo la sfida. Il referendum consultivo sarà una bella e ulteriore occasione di partecipazione e confronto. Continuiamo a lavorare con serenità su questo provvedimento, che riteniamo fondamentale per salvare vite, migliorare la sicurezza e la qualità dello spazio pubblico", ha scritto una nota di Palazzo d'Accursio. Dalla sua parte il primo cittadino ha i dati molto buoni degli ultimi mesi riguardo a incidenti e sinistri stradali: ad aprile, per esempio, in città si è registrata una diminuzione del 16 per cento degli incidenti e 73 persone in meno ferite rispetto allo stesso periodo del 2023. Dall'altra parte, tuttavia, l'introduzione del limite ha scatenato l'ira di moltissimi cittadini e, soprattutto, anche del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha più volte definito questa misura come "inutile e ideologica".

 

 

L'esito del referendum quindi appare tutt'altro che scontato, così come i suoi effetti nella vita politica della città. È ancora presto per parlarne (lo ricordiamo, mancano ancora le firme), ma se i residenti voteranno per lo stop al progetto non è possibile escludere che potranno esserci conseguenze politiche importanti per l'amministrazione Lepore, che di questo provvedimento ci ha fatto bandiera e uno dei punti di maggiore rilevanza del suo mandato da sindaco. 

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