Le nomine
Salvini, il ferroviere. Ecco gli "indennizzi" per gli europarlamentari non eletti
Cerca soluzioni per Zanni, Campomenosi, Gancia, Rinaldi che non andranno a Bruxelles. Ferrovie, enti, partecipate, regione: la lista dei prossimi approdi dei leghisti uscenti
Salvini fa il ferroviere. A chi resta senza seggio offre un posto in classe prima. I leghisti che rimangono sulla banchina? Ci pensa il segretario della Lega, Matteo, il capotreno. Da mesi stacca biglietti nei cda di Aifa, Ferrovie Appulo Lucane, Pedemontana, Leonardo. Per chi non ce la farà, per i leali che hanno deciso di non candidarsi alle elezioni europee, il vicepremier prepara la carrozza e un calice di vino, naturalmente, cantina Bruno Vespa. Il capogruppo di Id, il leghista Marco Zanni, ha deciso di non correre alle europee. Un altro campione della Lega, a Bruxelles, Marco Campomenosi, il capo delegazione, anche lui, lascia. Che faranno? Zanni vuole tornare a Roma, fare il sottosegretario all’Economia, ma si accontenta: è un macchinista che sa stare al suo posto. Il Capitano ha prenotato per lui una sedia in Ferrovie. E’ la partecipata di stato paradiso. Se non dovesse andarci Zanni, si proverà con Campomenosi. Uno dei due, garantiscono in Lega, prenderà il fischietto. Sono i rimborsi del Bruxelles-Roma perché Salvini indennizza tutti: non eletti ma con il prosecco.(Caruso segue a pagina quattro)
La Lega ha il solito problema: ricollocare leghisti dopo la sbornia delle Europee del 2019, il grande risultato oggi impossibile, la Lega oltre il trenta per cento. Andiamo in Piemonte, nord-ovest. Gianna Gancia, europarlamentare, moglie del “Calde”, del ministro Roberto Calderoli, europarlamentare uscente, ricandidata alle europee, potrebbe non farcela. Nella sua circoscrizione è candidato il generale stivalone, Roberto Vannacci, che per Salvini farà il pieno di voti. Se è vero, e può essere vero, che faccia il pieno, il generale è chiamato a scegliere: è candidato anche nell’Italia centrale dove è candidata pure Susanna Ceccardi, la bella speranza della Lega del futuro. Per tutelare Ceccardi, Salvini può chiedere a Vannacci di far scattare il suo seggio in nord-ovest. La conseguenza? A essere penalizzati sono due vecchie glorie della Lega. La prima è Gancia, l’altro è Alessandro Panza, anche lui in gara nel nord-ovest. Per Gancia è previsto l’indennizzo: finirà in regione, assessore o vicepresidente di Alberto Cirio. Panza, che è ritenuto uno dei più validi dirigenti della Lega, che ha curato l’organizzazione del partito (lo chiamano “mister motosega”), una sorta di vice Calderoli, dovrebbe tornare a Via Bellerio come funzionario. E’ la stessa uscita di sicurezza che sarebbe stata pensata per Campomenosi, anche lui, a Milano, nel partito. La Lombardia, la regione, è la grande stazione dei leghisti, lo scalo. Isabella Tovaglieri, altra candidata alle europee (qualora non dovesse farcela) è destinata a fare l’assessore in regione. Il rimpasto di cui nessuno parla potrebbe verificarsi, non tanto al governo, a Ro,a ma al Pirellone, a Milano. Lara Magoni, di FdI, sottosegretaria allo Sport, anche lei si è candidata e andrà quasi certamente in Europa. Quel ruolo, in un eventuale rimpasto (la casella che del tecnico Guido Bertolaso, assessore alla sanità, vale doppio e la pretende FdI) può essere rivendicato dalla Lega. Salvini, in questi mesi, ha trovato il dopolavoro, a molti dei suoi consiglieri regionali, e dirigenti, lombardi: si è portato avanti. Uno è Emanuele Monti, consigliere regionale, nominato nel cda di Aifa, l’Agenzia del Farmaco. Un altro leghista, ricollocato, è Stefano Bolognini, commissario della Lega a Milano fino al 2022. Bolognini lavora oggi con il ministro Valditara, nel suo gabinetto, ed è stato da poco indicato nel cda della Fondazione Irccs, Istituto Nazionale dei Tumori. Uno ancora, leghista, a cui è stato offerto lo snack, è Fabio Massimo Saldini, oggi commissario di Simico, la società che coordina le opere olimpiche di Milano-Cortina. Nelle ferrovie Appulo Lucane, società partecipata dal Mit, il ministero del Capitano, è stato indicato, Vittore Zizza, altro leghista, ex senatore e già sindaco di Carovigno. E’ da almeno due anni che babbo Salvini si prende cura della sua famiglia. A Leonardo, la società della Difesa, ha spintonato sulla carrozza il suo Trifone Altieri. Oggi è nel cda. A Gse, il Gestore dei servizi energetici, si è accomodato l’ex senatore leghista Paolo Arrigoni. Il 30 giugno il cda di Gse dovrà essere rinnovato, così come il mandato di Arrigoni, e non si esclude che possano salire ulteriori leghisti. Infine, c’è un leghista che a Bruxelles non tornerà ma che ha scaldato i cuori euroscettici. E’ Antonio Maria Rinaldi, allievo di Paolo Savona, un altro degli economisti della Lega, così come Borghi e Bagnai. Doveva essere nominato presidente del cda di Eni, ma è finita come è finita. In nulla. Oggi, Rinaldi, corre per un incarico prestigioso. E’ la presidenza di Covip, l’ente che vigila sui fondi pensione. Per non andare in pensione, da leader, Salvini offre dunque lo scivolo remunerato. Cda, partecipate, governo, enti di vigilanza e poi le Ferrovie. Sergio Mattarella non deve temere. Se passa la Riforma del premierato, Salvini gli trova una casetta da casellante, un passaggio a livello tra Palermo e Cefalù.