(foto LaPresse)

l'altra vincitrice

Schlein cresce e tira un bel sospiro di sollievo: il Pd è ancora nelle sue mani

Gianluca De Rosa

Euforia tra i dem, che festeggiano il risultato delle europee. La segretaria arriva al Nazareno con una chitarra: "Un risultato straordinario, sentiamo la responsabilità di costruire un'alternativa a questa maggioranza"

Per commentare il voto Elly Schlein ha voluto intorno tutta la sua “squadra forte e plurale”. Stefano Bonaccini, il resto della segreteria, i capigruppo in Parlamento. “Diamo un grande ringraziamento a chi ci ha ridato fiducia e a chi ce l’ha data per la prima volta”. Il Pd è sopra il 24 per cento, nettamente sopra il 22,7 del 2019, a pochi punti percentuali da FdI di Giorgia Meloni. Schlein ce l’ha fatta. Almeno questo dicono le proiezioni e i primi dati reali.È un risultato per noi straordinario - dice la segretaria del Pd - siamo il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza da FdI si è ridotta, questo era uno dei nostri obiettivi. Adesso sentiamo ancora più forte la responsabilità che gli elettori ci hanno affidato di costruire l’alternativa a questo governo”. È questo è forse il dato politico del quale la segretaria è più soddisfatta: “Il voto delle forze di opposizione è superiore a quello delle forze di maggioranza oggi al governo, quindi noi continueremo ad essere testardamente unitari perché sentiamo la responsabilità di costruire l’alternativa”.

Schlein era arrivata con la sua chitarra. Al Nazareno c’era già anche un altro chitarrista del Pd, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Duetteranno? Quella del voto europeo nella sede nazionale del Pd è un attesa strimpellata, un intermezzo musicale. E infatti ad allietare operatori e giornalisti assiepati nella terrazza al terzo piano ci pensa una cantante lirica che da uno dei terrazzo a fianco alla sede dem canta “Vinceroooo”. Un presagio positivo? Sin dall’apertura della sala stampa i tantissimi dirigenti dem arrivati al Nazareno - ci sono il presidente Stefano Bonaccini, Igor Taruffi, Antonio Misiani, Alessandro Zan e quasi tutti gli esponenti della segreteria, i capigruppo di Camera e Senato Chiara Braga e Francesco Boccia - spiegano qual è l’elemento per giudicare l’esito elettorale: la forbice tra il Pd e FdI.  “Se siamo a meno del quattro per cento possiamo festeggiare”. La missione sembra quasi compiuta. All’una e quaranta Schlein arriva nella sala Sassoli accolta dagli applausi dei compagni di partito che intonano: “Elly, Elly”. Lei può tirare un sospiro di sollievo, la segreteria è ancora saldamente nelle sue mani.

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