Matteo Renzi - foto via Getty Images

Una casa per i riformisti

Renzi rilancia il Terzo Polo: in autunno un congresso per una nuova unità

Nicolò Zambelli

Il leader di Italia Viva mette i litigi alle spalle e guarda avanti: "La nostra area politica rappresenta il 10 per cento dell’elettorato, non darle rappresentanza è una follia. Terzo Polo con un terzo nome alla guida".  Luigi Marattin si prepara. Ma il vice di Calenda, Matteo Richetti, dice "no grazie"

"La nostra area politica rappresenta il 10 per cento dell’elettorato. È decisiva per le future elezioni. Non dare rappresentanza a questi cittadini è una follia. Per questo in autunno i nostri dirigenti e iscritti si confronteranno in un congresso libero. Lo slogan sarà: un terzo polo con un terzo nome alla guida". Lo scrive sui social il leader di Italia Viva Matteo Renzi, commentando di nuovo i risultati ufficiali delle elezioni europee. Una riflessione, quella dell'ex premier, che si conclude con un annuncio: è necessario rifondare il Terzo Polo sotto un nuovo progetto politico comune, non si può lasciare questo spazio politico privo di rappresentanza, quindi serve mettere via le differenze e i litigi per arrivare a trovare un leader terzo che lo guidi e lo indirizzi. Tra i nomi in lizza, secondo quanto risulta al Foglio, ci sarebbe già quello del deputato di Iv Luigi Marattin, che potrebbe annunciare la sua candidatura già domani. Anche il tempismo per il congresso straordinario di Iv serve a offrire una sponda agli ex amici di Azione. Si svolgerà a ottobre, quando anche Calenda ha annunciato un congresso rifondativo.

 

 

Nel suo lungo post Renzi parte ringraziando di nuovo chi lo ha votato e per le oltre 207 mila preferenze ottenute. Ma non nasconde l'amarezza di non aver superato la soglia di sbarramento: "È inutile fare gol, magari una bella doppietta, se la tua squadra perde", scrive. "Per questo sono molto amareggiato – continua – anche perché al posto nostro vanno a Strasburgo candidati che esprimono concetti opposti al nostro: quello che voleva sciogliere la Nato o quello che entra nel gruppo europeo di Le Pen. Potevamo avere sette parlamentari, per colpa della divisione saranno zero. A chi dice: tutto questo per colpa delle vostre divisioni personali rispondo per l’ultima volta".
 

Qui Renzi torna a tirare in ballo le dinamiche degli ultimi mesi con il leader di Azione Carlo Calenda (senza mai nominarlo): "Mettere tutti sullo stesso piano in termini di responsabilità è profondamente ingiusto. Dire che sono tutti uguali è tipico dei populisti. Le persone serie leggono i fatti. E distinguono le responsabilità. Noi abbiamo sempre detto si a tutti gli appelli all’unità, aderendo a quello finale di Emma Bonino per gli Stati Uniti d’Europa. Abbiamo sempre detto che servivano i voti e non i veti. Abbiamo subito veti ma non li abbiamo messi. E non ne metteremo mai, perché noi facciamo politica con le idee e non con i rancori", ha specificato.
 

Per tutti questi motivi Renzi arriva quindi ad annunciare un cambio di passo all'interno del partito: "Proprio perché facciamo politica come Italia Viva abbiamo deciso che tutti i nostri dirigenti e iscritti si confronteranno in un congresso libero e contendibile in autunno. Questa è la verità che nessuno può contestare perché è la discussione pubblica degli ultimi mesi". E arriva a spiegare i motivi della sua apertura: "Quest’area politica rappresenta il 10 per cento dell’elettorato. È decisiva per le future elezioni. Non dare rappresentanza a questi cittadini è una follia", dice. "Noi siamo per costruire in modo democratico, dal basso, una casa comune per tutti i riformisti, libdem e popolari. E pensiamo che il primo gesto per dare una mano alla costruzione di questo processo debba arrivare da chi ha avuto responsabilità in passato: non può essere nessuno di noi a gestire questo passaggio". Lo slogan, quindi, sarà: "Terzo polo con un terzo nome alla guida".
 

Nell'attesa di una risposta da parte del suo leader, da Azione Matteo Richetti ha risposto direttamente all'ex premier. In un post su Facebook, ha commentato la proposta di Renzi: "È ingiusto dividere le responsabilità della rottura in maniera indistinta. I gruppi si sono rotti, in entrambi i rami del Parlamento, per iniziativa di Italia Viva. Con lettere inviate a La Russa e Fontana senza nemmeno metterci in copia. La verità Matteo", scrive. "La serialità di costruire intese elettorali sempre con uno scopo: te stesso e la tua elezione Al parlamento italiano con noi, al parlamento europeo con Più Europa. Cambia il soggetto ma lo scopo è sempre lo stesso". E sul congresso lanciato da Iv: "No, questo non è nessun terzo polo e nessuno spazio politico nuovo. È solo l’ennesimo modo di sfangare la tornata elettorale. Ma non funziona più. Gli elettori meritano altro, meritano di più. Con l’affetto di sempre".

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