Il caso

Gli scherzi di Salvini a Meloni: incontra Le Pen alla vigilia dell'arrivo di Macron al G7

Simone Canettieri

Riunione a Bruxelles dei leader di Id contrari all'Ursula bis. Il leghista torna a punzecchiare la premier impegnata nel vertice con i grandi della Terra, ma con vista anche sul futuro della Commissione

Fedez gli fa gli scherzi telefonici? E lui, Matteo Salvini, ne tira uno a Giorgia Meloni. Alla vigilia del G7 in Puglia, e dell’arrivo fra gli altri di Emmanuel Macron, il leader della Lega abbraccia a Bruxelles Marine Le Pen, madame 30 per cento  reduce dal freschissimo accordo con i Repubblicani. Sembra ieri quando i due pranzavano a Pontida – birra e salamelle – mentre la premier era a Lampedusa con Ursula von der Leyen. La storia si ripete. Scherzetto.  
Il faccia a faccia tra Marine e Matteo avrà una scenografia molto di attualità. Niente pratone nelle valli bergamasche, questa volta, ma Bruxelles. Per la grande riunione dei partiti iscritti al gruppo di estrema destra Identità e democrazia, uscito dalle urne con 58 europarlamentari. Oggi Salvini porta in dote il suo gruzzoletto: 8 eletti, contro i 30 ottenuti dal Rassemblement National. Appuntamento nel pomeriggio nella capitale belga. Al momento non sono previsti eventi pubblici o mediatici. Ma c’è da scommetterci che alla fine usciranno fuori le foto della coppia Salvini–Le Pen. Anche perché il vicepremier ha presentato l’appuntamento come un momento per “gettare le fondamenta per un’ampia alleanza di centrodestra senza socialisti ed eco-estremisti”. Intanto a Borgo Egnazia, quasi in contemporanea, Meloni sarà alle prese con i grandi invitati che le faranno visita in vista del G7 che scatterà il giorno dopo giovedì. Il summit sarà anche l’occasione per la leader di Fratelli d’Italia e presidente dei Conservatori europei per iniziare a parlare del futuro della nuova Commissione Ue: non sono esclusi, anzi, bilaterali di Meloni con Macron e Scholz, grandi sconfitti alle urne, ma sempre i massimi rappresentanti di Francia e Germania. Von der Leyen, presente in Puglia, sarà con molta probabilità la convitata di pietra di ragionamenti e analisi politiche. Ecco, è in questo scenario che Salvini si gioca il suo mini contro G7. E soprattutto sembra riaffermare la vicinanza con Le Pen che nell’ultimo periodo, a partire dall’Ucraina, aveva inviato segnali tutt’altro che ostili a Meloni, rapporto riallacciato dopo un lungo gelo. Salvini, usando l’anniversario della morte del federatore italiano del centrodestra Silvio Berlusconi, spinge per unire Id ed Ecr. Ipotesi inutile per arrivare a ottenere una maggioranza visti i veti dei Popolari a qualsiasi accordo con Id e dei socialisti con Ecr (salvo maggioranze variabili, in questo caso). Tuttavia più della forza dei numeri e degli sbarramenti reciproci è ancora una volta il continuo essere in movimento, la cifra politica dell’indomito leader del Carroccio. E se Meloni nelle dichiarazioni ufficiali dopo il voto ha evitato con cura di entrare nei risultati deludenti di socialisti in Germania e liberali in Francia ecco Salvini: “Bye bye Macron”, dice quasi che fosse uno scherzo di Fedez, pronto dopo lo sberleffo a riattaccare la cornetta. E ancora: “Al presidente francese dico di ascoltare il Papa al G7 sulla guerra”. D’altronde, dice, i “2 milioni di voti raccolti dal mio partito sono un forte mandato contro il conflitto”. In questo gioco di specchi riaffiorano i sospetti e i dispetti fra la leader di FdI e quello della Lega che si trovano in evidenti posizioni di forza sbilanciate.      

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.