editoriali
Il cabarettista Salis anche no
Gli insulti volgari e gli svarioni del padre di Ilaria possiamo risparmiarceli
Ilaria Salis, in base all’art. 9.2 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità dell’Unione europea, tornerà libera non appena la sua elezione verrà confermata dalla Corte di Cassazione italiana e con la proclamazione da parte del Parlamento europeo, la cui prima seduta sarà il 16 luglio. Per quanto il suo caso non sia di un errore giudiziario, come fu per Tortora, non si può che rallegrarsene, e un plauso alla meritoria immunità parlamentare, così disprezzata in Italia.
Ilaria Salis sarà libera, ma gli insulti da cabarettista di suo padre, persona evidentemente dotata di scarsa educazione e molto male informata su regole e forme della democrazia, preferiremmo risparmiarceli. Intervistato dal Tg3, Roberto Salis ha usato parole volgari nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Bisogna capire nelle istituzioni italiane se c’è una persona come la Thatcher o come il Nano Mammolo”. Un insulto gratuito da osteria, che subirebbe le più dure reprimende per sessismo e hate speech se l’energumeno che le ha pronunciate non fosse un nuovo eroe della sinistra. Invece Salis si comporta esattamente come un generale Vannacci (anche dichiarare sprezzante che sua figlia “ha preso più voti di Vannacci” non è affermazione particolarmente elegante, ma il personaggio è così scadente che non dubitiamo di vederlo presto candidato a qualche cosa).
Maleducazione vannacciana a parte, anche nel merito Salis dovrebbe evitare sproloqui. Il famoso “pezzo di carta” (il populismo sta nelle parole) che mancherebbe per liberare sua figlia un pezzo di carta non è. “Il giudice ungherese è informato del fatto che lei ha vinto le elezioni”. Quindi le sentenze si possono fare via WhatsApp? Nemmeno la piattaforma Rousseau era arrivata a tanto. Ci potrebbero volere giorni, e non è colpa del “Nano Mammolo”, a meno che l’alta idea di democrazia di Salis sia quella di aprire il Parlamento (europeo) come una scatola di tonno. Cabarettisti professionisti con idee di quello spessore purtroppo ne abbiamo già avuti. Ci si risparmi il dilettante.