La video intervista

Igor Iezzi sulla rissa alla Camera: "Quella di Donno è una sceneggiata. Io non l'ho colpito"

"Il mio atteggiamento non è stato dei più pacifici, ma non ho minimamente sfiorato il collega del Movimento 5 stelle. Chieda scusa a Calderoli, poi potremo parlare meglio di quanto accaduto". Il deputato della Lega racconta al Foglio la sua versione dei fatti

Giorgio Caruso

"Ieri gli esponenti di maggioranza sono stati provocati, minacciati e anche aggrediti fisicamente da esponenti dell'opposizione. Non a caso un deputato del Partito democratico è stato espulso dall'Aula per aver preso una sedia e averla lanciata tra i banchi del governo". A parlare è il deputato della Lega Igor Iezzi, ricostruendo la dinamica della rissa scoppiata alla Camera tra lui, l'esponente del Movimento 5 stelle Leonardo Donno e molti altri parlamentari. Iezzi racconta al Foglio la sua versione dei fatti.
 

"In quell'episodio che mi ha visto coinvolto, si può vedere un deputato del M5s che scende si avvicina ai banchi del governo, dove non dovrebbe stare, per aggredire il ministro Calderoli. Lui dice per consegnare una bandiera, ma non è così e si capisce se si guarda il video con un minimo di onestà intellettuale. Il ministro si allontana perché vede Donno, che tutti conosciamo all'interno dell'emiciclo per non essere una persona particolarmente pacifica, intervengono due commessi ma non bastano, intervengono una quindicina di commessi, il presidente sospende l'Aula e lo espelle. Donno non esce e succede un parapiglia che mi ha visto protagonista", spiega Iezzi.
 

Iezzi ha detto che non avrebbe voluto colpire Donno, ma dai filmati lo si vede sferrare dei pugni. "Certamente il mio atteggiamento non è stato dei più pacifici, ma è altrettanto vero che io non ho minimamente sfiorato il collega Donno", dice Iezzi. "Si vede benissimo dalle immagini, perché nel momento in cui lui cade io disto una decina di metri perché sono stato già allontanato dai commessi. Lo stesso Donno dice che denuncerà un collega di Fratelli d'Italia che gli ha sferrato un pugno, senza fare il nome. Io non l'ho toccato, conoscendo il personaggio si tratta di un'enorme sceneggiata".

"Non è ovviamente giustificabile reagire in questa maniera però è la conseguenza di ciò che è successo", dice ancora Iezzi. "Lui vuole denunciarmi e mi auguro che lo faccia in modo che si possa verificare la realtà delle cose oltre al giudizio che darà la Camera", afferma.

Si scuserà? "Mi auguro che il collega Donno, prima o poi, decida di chiedere scusa al ministro Calderoli per il tentativo di aggressione. Dopo di che potremmo comprendere meglio quello che è successo".

 

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