Ansa

dopo la bagarre parlamentare

Crippa (Lega): "Occhiuto? Sull'Autonomia andiamo avanti. Poi vediamo come va a finire"

Ruggiero Montenegro

"Il governatore è spesso a Roma, ma a quanto pare non parla con i suoi. C'è un accordo di governo. Forza Italia ha già votato la nostra legge", dice il vice di Salvini, dopo le parole del presidente della Calabria che aveva messo in dubbio il provvedimento bandiera del Carroccio, sul metodo e nel merito
 

Il capogruppo forzista Gasparri prova a stemperare i toni. Ma: "Occhiuto? L'intervista non l'ho nemmeno letta, non volevo rovinarmi la giornata", dice al Foglio Andrea Crippa. L'altro lato della discussione sull'autonomia differenziata, dopo la bagarre in Parlamento di questi giorni, tra cazzotti e sospensioni, è tutto interno alla maggioranza. In via Bellerio, nella Lega, evidentemente non hanno gradito le parole pronunciate dal governatore della Calabria, che da qualche giorno solleva perplessità sul provvedimento tanto caro alla Lega. "Occhiuto – continua il vicesegretario del Carroccio – dovrebbe  parlare di più col suo partito. Lo vedo spesso a Roma ma a quanto pare non parla molto con i suoi. Può dire quello che vuole, ma Forza Italia ha votato in aula e in commissione l'Autonomia. C'è un accordo di governo, noi andiamo avanti. Poi vediamo come va finire". 

Parlando con il Corriere, questa mattina Occhiuto non ha nascosto i dubbi sul provvedimento bandiera della Lega "Il testo licenziato dal Senato è un buon testo, ma deve essere migliorato", mette agli atti il vicesegretario di Forza Italia, sollevando problemi di metodo e di merito. Il governatore ha spiegato che c'è stata "una brusca accelerazione alla legge. Così gli italiani la vivono come fortemente divisiva". E dunque: "In questo momento non c'è la serenità necessaria per discutere questa riforma". 

Il provvedimento doveva essere votato due giorni fa, poi la scazzottata parlamentare, insieme all'ostruzionismo delle opposizioni ha bloccato i lavori. Per Occhiuto sono varie le questioni da risolvere. C'è ancora molto da lavorare sui lep -  i livelli essenziali delle prestazioni:  "Il testo dice che per le materie dove sono previsti, prima di fare un’intesa, è necessario definirli e finanziarli, ma i soldi ancora non ci sono". Il presidente della Calabria registra criticità sulle materie per le quali i Lep non sono previsti: "Perché un istante dopo l’intesa, alcune regioni potrebbero chiedere di stipulare intese per essere autonome su alcune materie. Il commercio estero, ad esempio. Cosa succederebbe per gli agricoltori di Campania e Calabria che esportano le loro merci? "All’estero potrebbero scoprire che il Paese è diviso a metà". E d'altra parte i risultati delle recenti europee hanno confermato una volta ancora che le istanze autonomiste non riscuotono grande successo al sud, dove Forza Italia è davanti al partito di Salvini praticamente in tutte le regioni e dove, a eccezione di Campania e Puglia, FdI è primo partito. Ed è noto che i meloniani non siano proprio i primi sostenitori dell'Autonomia differenziata 

Così l'invito che arriva dalla Calabria è quello di mettere da parte la logica delle bandierine, della spartizione tra partiti (come spesso ha denunciato l'opposizione) in base alla quale FdI va avanti con il premierato, la Lega con l'Autonomia e Forza Italia con la riforma della Giustizia. Si discuta senza forzature, né ultimatum, è il messaggio. Anche perché il rischio per la maggioranza è quello di rinvigorire le opposizioni, che martedì prossimo si sono date appuntamento in Piazza santi Apostoli a Roma per una manifestazione che vedrà insieme  Pd, M5s e Avs, in cui dovrebbe esserci anche una delegazione di Azione. 

Maurizio Gasparri intanto ridimensiona ogni polemica. Le dichiarazioni di Occhiuto? "So dove volete andare a parare voi giornalisti, ma non c'è nessuna spaccatura nella maggioranza. Si va avanti tranquillamente", dice al Foglio il capogruppo forzista in Senato. Le parole pronunciare dal vice di Salvini tuttavia vanno in un'altra direzione. Nella Lega, se l'Autonomia dovesse bloccarsi, lo hanno lasciato intendere, sono pronti a mettersi di traverso sul premierato.