dopo l'exploit
Il risiko degli eletti di Avs. Salis a Bruxelles la settimana prossima
La militante antifascista, Mimmo Lucano (che sarà anche sindaco di Riace) e Ignazio Marino sono certi di un seggio, ma dovranno scegliere in quale circoscrizione essere eletti. Dalla loro decisione dipendono le sorti di Scuderi, Guarda e Orlando. I conti di Fratoianni e Bonelli
Proveranno a definire tutto entro questa settimana, al massimo entro l'inizio della prossima. Dopo l'exploit elettorale, quasi il 7 per cento su scala nazionale, Alleanza Verdi-Sinistra deve decidere chi mandare a Bruxelles. Una decisione non indolore, che pare abbia suscitato già qualche discussione interna, per un difficile gioco di incastri dal quale dipendono le sorti di Leoluca Orlando, Cristina Guarda, Benedetta Scuderi e Marilena Grassadonia.
Certi di un seggio sono per ora Ilaria Salis, la docente detenuta in Ungheria fino alla recente elezione, che sarà a Bruxelles la settimana prossima per svolgere gli adempimenti del caso in vista della proclamazione; Mimmo Lucano – anche lui atteso nella capitale belga insieme alla maestra di Monza - e Ignazio Marino, l'ex sindaco di Roma che ieri è stato il primo a esporsi. Su X il “marziano” ha confermato – con tanto di foto di Francesco Totti all'Olimpico in maglia giallorossa – che sceglierà di essere eletto nella circoscrizione Italia centrale, dove ha raccolto oltre 50 mila preferenze. Da Avs fanno notare che quella del dottore è tecnicamente una scelta obbligata, in quanto – voti alla mano – è l'unica circoscrizione in cui è stato eletto (a Milano è arrivato terzo). “Ma comunque discuteremo, c'è ancora qualche giorno”, aggiungono dal partito di Fratoianni.
L'obiettivo sarebbe quello di garantire tre eletti per entrambe le forze dell'alleanza anche nei gruppi del Parlamento europeo. Certamente Salis e Lucano si aggregheranno al gruppo di Left, la sinistra europea. Dalle loro scelte, tuttavia, discendono le possibilità di ripescaggio per i non i eletti.
La militante antifascista, vero traino dell'alleanza "cocomero" con oltre 170 mila preferenze, risulta eletta nell'nord ovest e nelle isole. Per il momento non ha ancora dato indicazioni: è ancora il papà Roberto a giocare un ruolo da protagonista sul piano mediatico, con tanto di polemiche per un suo passato non proprio a sinistra – dai migranti a Orbàn fino all'autonomia – che avrebbe provocato qualche irritazione tra le fila di Bonelli e Fratoianni. “Sapevamo che non era un soviet”, scherza un dirigente di Sinistra italiana. “Ma non ci sono dissapori, è un tipo pragmatico e in campagna elettorale si è dato da fare”. Da Avs spiegano inoltre che Ilaria Salis è ancora provata dalla vicenda ungherese e che dunque è normale che sia il padre a farle da scudo in questa fase.
Tornando ai seggi e alle elezioni, se l'insegnante lombarda scegliesse l'elezione “in casa”, nel nord ovest, come la logica pare suggerire, si libererebbe il posto nelle isole (anche qui è arrivata prima nelle liste di Avs) per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Mimmo Lucano invece potrà scegliere tra tre opzioni: il nord ovest – dove è arrivato secondo, ma qui Avs ha ottenuto due seggi – nel nord est e al sud, la scelta più naturale. Anche considerando che Lucano, dopo le peripezie giudiziarie che lo hanno coinvolto, è stato rieletto sindaco di Riace. Poiché il comune calabro è di piccole dimensioni (circa 1.800 abitanti), questa carica non presenta profili di incompatibilità con quella di eurodeputato. E Lucano sembra intenzionato a non mollarla.
In questo quadro allora, scegliere seggio al sud, significherebbe agevolare la strada per Strasburgo a Benedetta Scuderi, volto anche televisivo di Avs, nel nord ovest, e permetterebbe di andare in Europa anche a Cristina Guarda - consigliera regionale del Veneto arrivata seconda nelle urne dell'8-9 giugno.
Papabili per un ripescaggio, ancorché molto difficile, sono Francesco Borelli – storico militante dei Verdi che al sud ha ottenuto quasi 50 mila preferenze ma siede attualmente in Parlamento – e Marilena Grassadonia (in quota Sinistra italiana) nel centro Italia. Molto dipenderà in definitiva da quale criterio verrà adottato per primo da Bonelli e Fratoianni, dall'equilibrio insomma che si proverà a trovare per avere un numero equo di eletti in Greens e Left, considerando pure la parità di genere, le preferenze e la collocazione geografica.
Sullo sfondo, infine proseguono le trattative per le nomine del prossimo Parlamento europeo. E in questo senso, sul nome di Ursula von der Leyen, potrebbe registrarsi una prima spaccatura tra Sinistra italiana e Verdi. I Greens hanno fatto sapere di essere pronti a sostenere la presidente uscente per un bis alla Commissione europea, in un'ottica di argine agli estremisti di destra. E la stessa von der Leyen accetterebbe di buon grado il sostegno degli ambientalisti, per mettersi a riparo dai franchi tiratori nell'aula di Strasburgo. Uno schema a cui, di sicuro, Left non darebbe il proprio apporto.
L'editoriale del direttore