il caso
La figuraccia di Nordio: salta il decreto annunciato sulle carceri dal Cdm di oggi
In un'intervista al Sole 24 Ore il ministro della Giustizia annuncia un decreto legge contro l'emergenza carceri "al Cdm di oggi". Ma il provvedimento non ci sarà. Fonti confermano al Foglio che la decisione è stata presa da Palazzo Chigi già ieri pomeriggio
Non sarà approvato dal Consiglio dei ministri di oggi il decreto legge contro l’emergenza carceraria (sono 44 i detenuti che da inizio anno si sono suicidati), come annunciato proprio questa mattina dal ministro della Giustizia Carlo Nordio in una lunga intervista al Sole 24 Ore.
“Alcuni rimedi sono già all’orizzonte, come il decreto legge portato al Cdm oggi”, afferma Nordio al Sole 24 Ore riferendosi al sovraffollamento delle carceri. “Prevede risorse aggiuntive – spiega il Guardasigilli – incrementa la dotazione organica del personale penitenziario, accelera la costruzione di nuovi padiglioni, ma soprattutto semplifica la procedura della liberazione anticipata. Inoltre, per alleviare la tensione nelle carceri, si aumenta la possibilità di colloqui telefonici interfamiliari”.
Tutto molto interessante. Ma a differenza di quanto annunciato in pompa magna da Nordio, il decreto legge non sarà esaminato e approvato al Consiglio dei ministri di oggi, come conferma l’ordine del giorno della riunione preparatoria del vertice di governo.
Anche fonti di Via Arenula confermano al Foglio che il provvedimento non sarà varato oggi dal Cdm, aggiungendo che la decisione è stata presa da Palazzo Chigi già ieri pomeriggio.
Insomma, per Nordio si tratta di una figuraccia. Come è potuto avvenire? Due le ipotesi: la prima, decisamente remota, è che Palazzo Chigi, pur avendo deciso che il decreto non sarebbe stato esaminato oggi, non lo abbia comunicato al ministero della Giustizia, facendo dunque uno sgarbo a Nordio; la seconda, più credibile, è che pur essendo stata informata del mancato esame del testo in Cdm, la struttura che supporta il ministro Nordio (il gabinetto) non ha informato quest'ultimo della notizia. Mandandolo così allo sbaraglio nell'intervista al Sole 24 Ore