oltre la propaganda
Celentano, sindaca di Latina (FdI): “Il caporalato? Un mondo sommerso di cui la politica si occupa poco”
"Provo sgomento per la morte di Satnam Singh. Ci costituiremo parte civile. Rispetto ai casi di sfruttamento noi possiamo fare poco, gli strumenti dell'amministrazione sono limitati. I decreti flussi e Cutro? Il governo sta facendo un lavoro proficuo sull'immigrazione ma la questione di cui parliamo è un'altra", dice la prima cittadina
“Esiste un mondo sommerso legato all’immigrazione, che va ben oltre gli sbarchi e di cui ci si interessa poco: il caporalato. Eppure riguarda migliaia di persone, costrette a lavorare in condizioni di sfruttamento, senza alcuna osservanza per la sicurezza e per le norme di lavoro”. Sta dicendo che la politica, da destra a sinistra, fa battaglia a colpi di propaganda ignorando i veri problemi legati ai migranti? “Assolutamente sì”, dice al Foglio Matilde Celentano. La sindaca di Latina, eletta con Fratelli d’Italia nel maggio 2023, non vuole fare polemiche. “Ora è il momento del cordoglio”. Ma certe perplessità sono impossibili da nascondere, soprattutto all’indomani della tragedia che ha colpito la comunità di cui è amministratrice, la morte atroce del bracciante indiano Satnam Singh. “Sono stata male e sto male ancora adesso. Provo sgomento per la sua morte e per le modalità con cui è avvenuta. Una gravissima violazione dei diritti umani e di ogni norma. E poi Sono convinta, lo dico da medico, che si poteva salvare”.
La storia è purtroppo nota. Satnam Singh ha perso un braccio mentre lavorava da irregolare nei campi, ma non è stato subito soccorso. E’ stato abbandonato per strada dal suo datore di lavoro, ora indagato. In ospedale è arrivato troppo tardi.
“Rispetto ai casi di caporalato noi, come enti locali e amministrazioni, possiamo fare poco, la questione è più ampia”, spiega Celentano. La vicenda del bracciante indiano infatti non riguarda solo Latina, ma va ben oltre illuminando una volta ancora una dinamica troppo spesso rimossa dal discorso pubblico. Quella dei migranti irregolari – già presenti sul territorio italiano – sfruttati per provare a campare. Marina Calderone e Francesco Lollobrigida, ministri del Lavoro e dell’Agricoltura, hanno convocato per oggi una riunione con sindacati e istituzioni. In ritardo, come spesso accade, rispetto a un tema che dovrebbe essere centrale. “E’ un mondo sommerso, lo ripeto, di cui la politica si occupa poco”, ribadisce la sindaca di Latina.
Negli scorsi mesi il governo ha messo in campo i cosiddetti decreti flussi (permetteranno l’arrivo dall’estero di oltre 150 mila lavoratori in vari settori), oltre al discutibile decreto Cutro. Sono provvedimenti che non vanno nella giusta direzione? “Penso che a Palazzo Chigi stiano facendo un lavoro proficuo sull’immigrazione, ma quella di cui parliamo oggi è un’altra questione”. Secondo l’Istat, gli stessi dati sono anche sul sul sito del ministero del Lavoro, il lavoro irregolare nel settore agricolo ha riguardato nel 2023 oltre il 23 per cento dei lavoratori stranieri, con i datori di lavoro che nel migliore dei casi ricorrono alla cosiddetta sottodichiarazione delle giornate e delle ore lavorate. Talvolta va anche peggio, come nel drammatico caso di Satman Singh. “Lavorava per 4 euro l’ora”, dice Celentano. “Stiamo capendo in queste ore se il suo permesso di soggiorno fosse scaduto o se non l’avesse mai avuto, anche se questo cambia poco. In questa zona il caporalato è molto diffuso e ne siamo consapevoli. Ci sono varie comunità straniere coinvolte e in particolare quella indiana. E’ molto numerosa, ma composta da persone per bene, da grandi lavoratori che purtroppo vivono queste tragedie”. Sono gli stessi che contribuiscono alla produzione agricola italiana, alle famose eccellenze di cui si riempie certa retorica, dimenticandosi cosa, e soprattutto chi, realmente c’è dietro. “Tutta la nostra comunità è molto toccata da quello che è successo lunedì – prosegue Celentano – E anche per questo abbiamo deciso di costituirci parte civile e di indire il lutto cittadino. Offriremo tutto il supporto possibile alla famiglia della vittima”.
Nel frattempo cosa può fare un comune per fronteggiare il caporalato? “Purtroppo abbiamo pochi strumenti, come amministrazione. Serve la collaborazione tra tutte le parti in campo. Qui a Latina stiamo portando avanti un nostro progetto che coinvolge circa 300 migranti irregolari. Li accompagniamo nella fase transitoria, supportandoli verso la regolarizzazione. Un’evoluzione di quello che un tempo era lo Sprar”. Ovvero quel sistema di accoglienza diffuso e mirato a costruire percorsi individuali di inserimento socio-economico per richiedenti asilo e rifugiati, smantellato dai decreti Salvini, ai tempi del governo Conte I. Una progettualità che oggi, sotto il profilo dell’integrazione, è ormai quasi intangibile. “Noi mettiamo in campo quello che possiamo, abbiamo attivato protocolli, partecipiamo periodicamente ai tavoli con le istituzioni e con i sindacati. E tanto più continueremo a farlo dopo quello che è successo. Ma c’è bisogno di maggiori controlli e questi non dipendono solo da noi, dipendono dagli ispettori e dalla prefettura. Da scelte che non spettano solo a noi”. Ha avuto modo di sentire qualcuno a Roma? “Il presidente del Lazio, Francesco Rocca, che ringrazio. La regione si è offerta di sostenere le spese del funerale”. E da Palazzo Chigi o dai ministeri l’hanno cercata? “Ancora no, penso sia il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida la persona più indicata. Ma per ora non ho avuto contatti, credo comunque che ce ne saranno nelle prossime ore”. Intanto per martedì 25 giugno la comunità indiana ha indetto una manifestazione contro lo sfruttamento davanti alla prefettura di Latina. “E noi ci saremo, per esprimere tutta la nostra vicinanza e la solidarietà della città”, annuncia Celentano. Altre manifestazioni si terrano in questi giorni, la leader del Pd Elly Schlein ha fatto sapere che presto sarà a Latina con i sindacati. Possiamo aspettarci anche gli esponenti della maggioranza? “Questo non so dirglielo. Ma penso e mi auguro di sì”.