L'analisi

Se si votasse sui social, ai ballottaggi nei comuni vincerebbe il centrosinistra

Le forze d'opposizione al governo Meloni sono date in vantaggio (nel mondo virtuale) per le prossime elezioni amministrative del 23 e 24 giugno: si vota per il sindaco in 14 capoluoghi di provincia. Tra le sfide più accese ci saranno a Bari e Firenze

Se si votasse sui social network, il centrosinistra uscirebbe vittorioso dai ballottaggi nei comuni che torneranno al voto i prossimi 23 e 24 giugno. È quanto emerge da una ricerca effettuata da SocialData in esclusiva per Il Foglio. L'analisi prende in esame i candidati dei 14 comuni capoluogo di provincia che per la scorsa tornata elettorale dell'8 e 9 giugno (quando si è votato per le europee), non hanno eletto un nuovo sindaco: per le città con più di 15 mila abitanti, infatti, dove i candidati sono più di due, se nessuno dei candidati in lizza supera il 50 per cento dei voti è previsto un secondo turno di voto tra i due candidati più votati. Per l'analisi di Social Data sono stati analizzati il livello di popolarità (mentions), la capacità di produrre interazioni (engagement), il sentiment e la crescita delle fanbase per il periodo di riferimento che va dal 10 al 21 giugno: sono emersi risultati interessanti e molto buoni per le forze politiche dell'opposizione.
 

Tra le 14 città ai ballottaggi sono due dove la competizione è più accesa. La prima è Firenze, che si prepara al dopo Nardella, e dove al primo turno un centrodestra unito si è scontrato con altri molteplici candidati divisi: i due più votati sono comunque stati Sarah Funaro del Pd ed Eike Schmidt, sostenuto da FdI, Forza Italia e Lega. Secondo l'analisi di Social Data la prima supera il rivale per tutti e quattro i parametri presi in esame. La candidata del centrosinistra registra un sentiment positivo del 61 per cento, contro il 56 per cento del suo avversario di centrodestra. Inoltre, Funaro ha ottenuto una popolarità di 1.14 mila mentions e ha generato 23 mila interazioni, con una crescita della sua platea social di 1048 unità.
 

 


L'altra città chiave di queste elezioni è Bari, che negli ultimi mesi è stata colpita da numerose inchieste giudiziarie e dove il suo ex sindaco, Antonio Decaro, è stato eletto al parlamento europeo. La competizione di questo week end si svolgerà tra il candidato del centrosinistra Vito Leccese e quello di centrodestra Fabio Romito, ma a condire la competizione, fino agli scorsi 8 e 9 giugno, c'era anche Michele Laforgia, sostenuto dal Movimento 5 stelle: le prossime elezioni di ballottaggio è la conseguenza di un mancato accordo per ricostruire anche nel capoluogo pugliese il "campo largo" che vinse alle regionali in Sardegna. Il centrosinistra a Bari è in vantaggio, con Leccese che registra un sentiment positivo del 68 per cento, superando Romito che si attesta al 65 per cento. Leccese ha inoltre raccolto 1.2 mila mentions e 34 mila interazioni, con una crescita della propria platea di 575 unità.
 


Altro capoluogo di regione è poi Perugia: qui la competizione è più serrata, ma il centrosinistra rappresentato da Vittoria Ferdinandi mantiene un leggero vantaggio con un sentiment del 57 per cento rispetto al 49 per cent di Margherita Scoccia del centrosinistra. Ferdinandi ha ottenuto 749 mentions e 66 mila interazioni, con una crescita dei propri "mi piace" di 2 mila unità.
 


In altri comuni, la situazione è invece variabile:
 

  • Potenza: Francesco Fanelli (centrodestra) è in testa con un sentiment del 67 per cento contro il 65 per cento di Vincenzo Telesca (centrosinistra). Fanelli ha generato 15 mila interazioni e ha una crescita di 202 unità.
  • Campobasso: Aldo De Benedittis (centrodestra) presenta un sentiment del 59 per cento, superando Marialuisa Forte (centrosinistra) che si attesta al 55 per cento.
  • Lecce: Adriana Poli Bortone (centrodestra) registra un sentiment del 53 per cento contro il 45 per cento di Carlo Salvemini (centrosinistra).
  • Vercelli: Roberto Scheda (centrodestra) ha un sentiment del 69 per cento, alla pari con Gabriele Bagnasco (centrosinistra), ma con una popolarità leggermente maggiore.
  • Cremona: Alessandro Portesani (centrodestra) e Andrea Virgilio (centrosinistra) sono praticamente alla pari in termini di sentiment (70 per cento), con una leggera prevalenza di interazioni per Portesani.
  • Urbino: Federico Scaramucci (centrosinistra) registra un sentiment del 61 per cento contro il 64 per cento di Maurizio Gambini (centrodestra).
  • Avellino: Antonio Gengaro (centrosinistra) ha un sentiment del 63 per cento, superando Laura Nargi (centrodestra) che si attesta al 64 per cento.
  • Caltanissetta: Walter Calogero Tesauro (centrodestra) e Annalisa Maria Petitto (centrodestra) sono alla pari con un sentiment del 68 per cento.
  • Rovigo: Valeria Cittadin (centrodestra) ha un sentiment del 72 per cento, superando Edoardo Gaffeo (centrosinistra) con il 62 per cento.
  • Vibo Valentia: Roberto Cosentino (centrodestra) ha un sentiment del 68 per cento, leggermente superiore a Vincenzo Francesco Romeo (centrosinistra) con il 66 per cento.
  • Verbania: Giandomenico Albertella (centrosinistra) e Riccardo Brezza (centrodestra) sono molto vicini con un sentiment rispettivamente del 61 per cento e del 68 per cento.


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Se i dati relativi al mondo virtuale saranno confermati anche in quello reale, per le forze dell'opposizione i ballottaggi rappresenteranno un risultato molto positivo, Partito Democratico in primis. L’analisi mostra una prevalenza del centrosinistra sui social network, con una capacità superiore di generare interazioni e sentiment positivo. "Il voto reale potrebbe riservare sorprese", spiega Luca Ferlaino, partner di SocialData. "Tuttavia, verrà quasi sicuramente premiata la 'popolarità' dei candidati. Sarà quello infatti a spingere gli elettori a recarsi una seconda volta alle urne per ribadire il proprio voto". Sarà infatti curioso sapere quale sarà il dato di affluenza complessiva per le comunali visto che le aspettative sono alte: in occasione dello scorso election day l'affluenza per l'elezione degli amministratori locali è stata molto superiore rispetto a quella delle europee.

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