Il caso

Compagne d'Italia: la neo responsabile delle emergenze sanitarie è la compagna del viceministro di FdI Cirielli

Simone Canettieri

In Cdm il via libera alla nomina della ginecoloca-ostetrica a capo del dipartimento più strategico del ministero della Salute. La fulminante carriera della dottoressa legata al big del partito di Meloni

La notizia è apparsa nel comunicato numero 86 dell’ultimo Consiglio dei ministri, sotto il capitolo nomine. Testuale: su proposta del ministro della Salute Orazio Schillaci viene conferito l’incarico di Capo del dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero alla dottoressa Maria Rosaria Campitiello, dirigente appartenente ai ruoli dell’Asl di Salerno.

Una donna under 40, medico chirurgo specialista in ginecologia e ostetricia, vigilerà sulle strategie di un dipartimento chiave già in trincea durante l’emergenza pandemia. Una nomina nell’aria da mesi (prende il posto di Giovanni Leonardi). Una carriera rapida e incredibile. E’ solo un caso che la dottoressa salernitana sia la compagna del viceministro degli Essteri di FdI Edmondo Cirielli. 

L’album di famiglia del partito che governa il paese si arricchisce così di un’altra fototessera. E allora forse è questa la vera epidemia (politica) in voga nel 2024: mogli, compagne, cognati, sorelle, mariti... Senza nulla togliere all’ottimo curriculum della dottoressa Campitiello bisogna registrare le manovre di avvicinamento che l’hanno coinvolta nell’ultimo periodo. Quando, dopo la vittoria del centrodestra nel 2022, per uno strano scherzo del destino si è vista catapultata dall’Asl di Salerno al ministero di Lungotevere Ripa alla prima occasione utile diventando così capo della segreteria tecnica del ministro Schillaci, super tecnico indicato espressamente ai tempi  della formazione del governo da Fratelli d’Italia e in particolare dal plenipotenziario Francesco Lollobrigida.

Già in quell’occasione Cirielli spiegò che lui non c’entrava, che la nomina della sua dolce metà era fiduciaria e per titoli e che insomma se gli avessero chiesto un parere lui non avrebbe potuto che essere favorevole in quanto di parte. Una stupenda commedia degli equivoci che alla fine ha avuto un finale come si deve: la nomina, passata in Consiglio dei ministri, di Campitiello. In grado di scavalcare senza problemi fior di virologi e accademici con una lunga esperienza, anche in termini di pubblicazioni, sulle emergenze sanitarie. Bene, dopo il Covid che ha cambiato le vite degli italiani il ministero ha scelto una bravissima ginecologa-ostetrica con tanto, si legge su Quotidiano sanità, di “un master di II livello presso l’Università di Urbino in Tecniche di fecondazione assistita e un dottorato quinquennale in tecniche di fecondazione assistita (Phd) presso l’università di Valencia”. Con il governo Meloni, dopo sei anni alla guida del centro operativo di fecondazione assistita 9.baby di Salerno, è stata anche coordinatrice e  componente di diversi tavoli tecnici e gruppi di lavoro al ministero della Salute: procreazione medicalmente assistita, cabina di regia del nuovo sistema informativo sanitario), cabina di regia per l’implementazione di una rete di centri “Pancreas Unit”, Innovazione e digitalizzazione del servizio sanitario, sperimentazione clinica di medicinali per uso umano, oblio oncologico e infine  riconoscimento della figura del caregiver famigliare. Una indiscussa professionalità finalmente valorizzata dalla destra del merito che fa pernacchie “all’amichettismo di sinistra” imperante per decenni. Giusto! Anzi di più: diciamocela tutta, il legame della neo responsabile delle emergenze sanitarie in Italia con il viceministro di FdI Cirielli è un tappo, un argine verso il Nobel per la medicina.
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.