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È tempo di scelte per Giorgia Meloni
La presidente del Consiglio è a un bivio. In Europa deve scegliere tra Le Pen e Macron. L'occasione che l'Italia non può perdere
La settimana che si apre metterà la premier di fronte a un bivio che potremmo così sintetizzare: con Le Pen o con Macron? È una semplificazione brutale, lo sappiamo, ma è l’essenza della fase politica in cui si trova il governo. Il problema è evidente: come capitalizzare un buon risultato elettorale? E come evitare di non far pesare i seggi ottenuti dal suo partito nella prossima legislatura europea?
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Il 27 giugno, al prossimo Consiglio europeo, i capi di stato e di governo dell’Unione europea voteranno salvo sorprese per il nuovo presidente della Commissione europea. Per poter passare alla fase successiva, al candidato servono i voti di due terzi del consiglio.
Cosa farà Meloni? Difficile possa votare no. Più difficile capire in che modo provare a capitalizzare un accordo politico che potrà essere presentato ai propri elettori come accettabile solo a fronte di un commissario di peso. Obiettivo numero uno: una vicepresidenza della Commissione. Obiettivo numero due: un commissario economico. Obiettivo numero tre: non fare la stessa fine fatta dai partiti che hanno votato Ursula cinque anni fa (come i polacchi del Pis) e che poi sono stati ripetutamente presi a sberle (politiche) negli anni successivi. Prova di maturità per Meloni cercasi. Astenersi commissari perditempo.