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Schlein riunisce gli eurodeputati, il progetto è prendere tutto
Forte della sua esperienza da eurodeputata, la segretaria ha attivato vecchi canali e stringe accordi di suo pugno per la sua delegazione mettendo avanti i suoi uomini. Cosa prevede l'intesa con i socialisti europei
Bruxelles. L’Euro-Pd accende i motori ma Schlein non molla il volante. La delegazione dem all’Eurocamera si è riunita ieri sera a Bruxelles per la prima volta: al tavolo ventuno eurodeputati, di cui tre indipendenti, quattro ex sindaci di peso, un ex segretario Pd e l’attuale presidente dei dem. La composizione delle liste volute da Schlein, che deve ancora formalmente rinunciare al seggio, ha dato buoni frutti ma delinea un gruppo già innervato di correnti. Figure di peso, candidati civici e volti emergenti Pd hanno trovato la chimica giusta per un risultato elettorale oltre le aspettative, ma ora devono trovare la quadra per convivere cinque anni in una delegazione tra le più potenti ma anche più eterogenee del Parlamento europeo.
Su incarichi e commissioni tratta direttamente Schlein, e la minoranza Pd non è in cima alle sue preoccupazioni. “Il nostro negoziatore di delegazione siede al Nazareno” scherza un neoeletto del nord. La segretaria, infatti, in queste ore gestisce direttamente le trattative con i socialisti Ue e gli altri gruppi all’Eurocamera. Forte della sua esperienza da eurodeputata, Schlein ha attivato vecchi canali e stringe accordi di suo pugno per la sua delegazione mettendo avanti i suoi uomini. L’intesa con gli spagnoli per lasciare a Iratxe Garcia Perez la guida dei socialisti Ue prevede infatti la vicepresidenza del gruppo per l’umbra Camilla Laureti e per il Pd la guida di due commissioni parlamentari, posizioni in cui Schlein vorrebbe inserire due nomi a lei vicini in due posizioni simbolo per la direzione del suo nuovo Pd: Alessandro Zan alla guida della Commissione Diritti Civili e Annalisa Corrado alla guida della Commissione Ambiente.
Due commissioni chiave con cui costruire a Bruxelles due pezzi d’artiglieria per sparare sul governo e fare opposizione a Roma. Due commissioni complesse, però, soprattutto se affidate a due neoeletti con scarsa conoscenza delle dinamiche dell’Eurocamera. Dalla segretaria arriva inoltre anche “un impulso forte” per sostenere Cecilia Strada, considerata dal Nazareno una figura “mediaticamente importante per tenere i legami col mondo del pacifismo”, spiegano dallo staff dem. Pace, Diritti e Ambiente al centro del Pd di Schlein, ma proprio pacifismo e ecologia sono tra i temi più divisivi in delegazione. Sull’Ucraina, ad esempio, il gruppo è ancora fortemente ancorato alla linea dei socialisti Ue per il sostegno militare all’Ucraina, posizione da cui dissentono i candidati civici voluti da Schlein e anche qualche eurodeputato Pd molto vicino al Nazareno. Divisioni in casa Pd anche sui temi dell’ambiente, con l’anima industriale e regionale dei nuovi amministratori locali Pd separata dalle posizioni green della nuova segreteria dem.
Tra i nuovi eletti dell’EuroPd, inoltre, c’è chi è arrivato con preferenze a sei cifre e non intende certo fare il turista. La pattuglia Decaro, Gori, Nardella, Bonaccini, Ricci arriva infatti in Belgio con in tasca un tesoro che sommato si avvicina al milione di preferenze e nessuno di loro è iscritto alla corrente Schlein. L’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, ad esempio, punta alla guida della Commissione Affari Regionali, dossier su cui è forte anche l’ex sindaco di Firenze, Dario Nardella, che con Decaro ha condiviso il lavoro al Comitato delle Regioni. Il bergamasco, Giorgio Gori, invece da due giorni ha occupato il tavolo d’angolo del bar del terzo piano e passa in rassegna possibili nuovi assistenti, prefigurando per sé un ufficio che fa pensare a una presenza a Bruxelles tutt’altro che passeggera.
Da chiarire inoltre i ruoli dei due pesi massimi Bonaccini e Zingaretti. Da dividere tra i due, infatti, c’è la guida dell’eterogenea delegazione dei democratici a Bruxelles e una partita più complessa di avvicinamento verso la presidenza del gruppo dei socialisti Ue tra due anni e mezzo, quando, secondo accordo con gli spagnoli, la capogruppo Garcia Perez dovrebbe lasciare per cercare l’elezione alla presidenza dell’Eurocamera. Intenzionati a far valere l’esperienza sono anche gli eurodeputati Pd riconfermati dalla scorsa legislatura, come Brando Benifei, che grazie ai consensi raccolti nel negoziare nello scorso mandato il testo Ue sull’Intelligenza Artificiale, tratta per la guida di una commissione di peso come quella sul Mercato Interno, e Alessandra Moretti, che punta invece alla guida della Commissione Parità.
Battagliera, infine, Pina Picierno, che dovrebbe essere confermata alla vicepresidenza dell’Eurocamera in quota Pd, grazie a un pacchetto che vede confermati tutti gli altri vicepresidenti dei Socialisti Ue. Picierno arriva forte di consensi trasversali raccolti in cinque anni, soprattutto sui temi della difesa dell’Ucraina e dei diritti delle donne, dossier su cui ha impostato una stretta collaborazione anche con l’attuale presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola.