L'intervista

Magi: “Giusto stare sul palco dell'Anpi, serve un'alternativa a Meloni”

Gianluca De Rosa

Il segretario di Più Europa invita anche Renzi e Calenda a dialogare non solo con Schlein ma anche con Conte e Fratoianni: "Proviamo a capire se ci sono le condizioni per costruire un polo credibile da opporre a questa maggioranza". E sul premierato: "Svuota il Parlamento"

“Non so perché Renzi e Calenda non ci fossero, ma avrebbero fatto bene a venire, a maggior ragione perché si parlava di riforme costituzionali, un argomento sul quale le opposizioni dovrebbero coordinarsi”. Riccardo Magi, deputato e segretario di Più Europa, era due giorni fa sul palco della della festa dell'Anpi a Bologna con Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli. Per adesso insomma lei è l'unica gamba liberal riformista del neobattezzato “fronte popolare” italiano. Ma si può essere riformisti e contro le riforme? “Noi – dice Magi – non siamo contrari in assoluto a una riforma costituzionale, ma non per mettere definitivamente in soffitta il parlamento con il premierato. Dalla Casellati siamo andati per dialogare, purtroppo abbiamo subito capito che l'obiettivo della maggioranza era dare sfogo a due ossessioni: l'elezione diretta e l'incubo dei governi tecnici. Il risultato è un testo che impone una svolta plebiscitaria. Già oggi con 70 decreti mandati alle Camere con la fiducia i partiti determinano la vita e la morte del parlamento. Noi non siamo contrari a garantire la governabilità, ma ci sono altri strumenti per farlo: dal superamento del bicameralismo perfetto, a una legge elettorale con collegi uninominali e ballottaggio, che inoltre rimetterebbe al centro della politica il Parlamento".

 

Calendiani e renziani comunque le farebbero notare che a Bologna era in compagnia di gente che, per dirne una, non vorrebbe fornire le armi all'Ucraina . “Tante cose – dice Magi – ci dividono da alcuni partiti che erano su quel palco e ovviamente dalla stessa Anpi. Per dire: io sono stato il primo con un ruolo istituzionale ad andare in Ucraina a marzo 2022 insieme alla deputata del Pd Lia Quartapelle. E' chiaro quindi che non la vedo come il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo e neppure come Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni”. Fatta questa premessa Magi però fornisce agli altri liberal riformisti un suggerimento di pragmatismo politico. “L'invito che faccio è di sfuggire dal rischio di essere i più ideologici di tutti, mentre i liberali per definizione dovrebbero ambire a condizionare gli schieramenti. In economia non abbiamo le posizioni di Avs, e sulla giustizia molte cose ci dividono anche dal Pd. Ma proviamo ad avviare un'interlocuzione politica per vedere se ci sono le condizioni per costruire un’alternativa credibile a questa maggioranza corporativa, nazionalista e anti-europea. Considerando che abbiamo ancora qualche anno davanti prima delle prossime elezioni credo sia la cosa giusta da fare”. Anche perché, dice il segretario di Più Europa: “Ogni elezione ha il suo sistema elettorale, e alle politiche il confronto sarà tra due poli”.

 

Alle europee invece Più Europa ha scelto la lista di scopo Stati uniti di Europa insieme a Iv . “Abbiamo fatto una scelta coraggiosa – rivendica Magi – che è fallita per grave responsabilità politica di Carlo Calenda. Era giusto fare così per il tipo di competizione: un proporzionale dove si contribuisce insieme agli altri paesi a formare i gruppi europei. La scelta di Calenda ha portato Renew a trovarsi con meno eurodeputati dell'Ecr di Meloni”. Magi è convinto che, in un'oscillante dissociazione psicologica tra il richiamo della sinistra e velleità terzopoliste, Calenda sbagli sempre decisione. “Se c’è questo governo anti-europeo e a favore di ogni corporazione economica, è anche per la scelta politica che fece Calenda nel 2022 di rompere il patto programmatico che insieme avevamo siglato con il Pd di Enrico Letta sui collegi. Ha una grande confusione di pensiero e di azione che viene reiterata ogni volta. Sono errori strategici di interpretazione del contesto politico. Così come nel 2022 il rischio non era di uscire dalla Nato per Fratoianni, ma avere un governo anti europeo sovranista, alle europee del 2024 il problema non era capire se si poteva fare o no il Terzo polo, ma aiutare i liberali in Europa facendo convergere le diverse forze di quel campo”.