Il ministro Raffaele Fitto (foto LaPresse)

La Situa

Qualche numero per capire come sta andando davvero il Pnrr

Claudio Cerasa

Il governo, lo avrete visto, con toni trionfalistici ha detto che tutto sta andando per il meglio, che l'Italia ottiene record su record, che le rate continuano ad arrivare. È davvero così?

Sono giorni vivaci, in Italia, per quanto riguarda l'acronimo più famoso che c'è: Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il governo, lo avrete visto, con toni trionfalistici ha detto, martedì scorso, che tutto sta andando per il meglio, che l'Italia ottiene record su record, che le rate continuano ad arrivare, che l'Europa è lì che non smette di guardarci ammirata.

È davvero così?

   


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Qualche numero per capire di cosa stiamo parlando. Il 2 luglio, l'Unione europea ha dato il via libera al pagamento della quinta rata. Bene. Ma con un problema. Per la prima volta, la rata viene pagata non interamente (11 miliardi, invece che 10,6), a causa di un obiettivo (ambizioso) non ottenuto dal governo: la riduzione del 10 per cento dei tempi intercorrenti fra firma del contratto e avvio dei lavori.

Secondo problema, la rinegoziazione del Pnrr ha spostato molti obiettivi in avanti nel tempo. La decima rata, quella del 30 giugno 2026, ora comprende 173 obiettivi. In origine erano 120. Scommessa del governo: spostiamo tutto in avanti tanto prima o poi avremo una proroga di qualche altro anno. Terzo problema: il governo ci informa periodicamente su quello che riceve, ma poco su quello che spende. Quello che sappiamo è che su una partita parallela, i fondi strutturali europei che riguardano gli anni tra il 2021 e il 2027, l'Italia ha speso lo 0,9 per cento del totale. Prima di chiedere altri soldi all'Europa, come vuol fare l'Italia, forse bisognerebbe ricordare di trovare un modo per spenderli quei soldi. No?

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.