l'intervento

Uggetti: "Finalmente l'abrogazione dell'abuso d'ufficio è legge"

Bene il ministro della Giustizia e la sua maggioranza. Un’opposizione seria si confronta nel merito e non ha paura a condividere, magari a migliorare, un impianto legislativo della parte avversa. L'intervento dell'ex sindaco dem di Lodi sul ddl Nordio

Finalmente. Da uomo solidamente di sinistra esordisco dicendo “bravo!” al ministro Nordio e alla sua maggioranza. Un’opposizione seria si confronta nel merito e non ha paura a condividere, magari a migliorare, un impianto legislativo della parte avversa. “Antagonismo collaborante” nell’interesse delle istituzioni, per citare Edgard Morin, non rissosità polarizzante a favore dei social.

 

Personale desiderio, ancora lontano dalla realtà ma di cui non perdo la speranza. Un piccolo ma significativo avanzamento nel sistema giuridico. Un’iniziativa che passa dalla esternazione “culturale”, sono state molte le uscite di Nordio, a quella pratica ed effettiva. Che fosse un reato da abrogare ci sono molteplici elementi ad avvalorare tale tesi: dalla enfatizzazione del concetto di reato spia, alla formidabile considerazione di buon senso, spesso ignorata, della distanza abissale tra il numero di indagini (e di indagati, persone vere) e condannati.

Un rapporto del ministero della Giustizia di un paio di anni fa indicava che su cinquemila procedimenti di abuso di ufficio si fosse arrivati a sette condanne. E’ ben vero che il principio di efficacia non si può applicare al diritto penale ma forse la farraginosità evidente della norma ha origine proprio nella configurazione della fattispecie penale ora abrogata. Meritoriamente l’on. Costa di Azione ha raccolto un incredibile dossier che riguarda i pubblici amministratori, centinaia di casi che dopo pubblica gogna, accuse via stampa, dibatti pubblici, spese di difesa, sono stati infine assolti. Un breviario e uno spaccato di come non si desidererebbe la Giustizia. Meno visibili ma non per questo meno importanti, sono i moltissimi funzionari e dirigenti pubblici che sono incappati in questa tagliola, generando sovente un meccanismo vizioso per i quali diversi dipendenti pubblici hanno opposto spesso alla richiesta di avanzamento di progetti o servizi il timore di azioni penali.

Vi è stato in questi anni un progressivo avanzamento del non facere per timore di firma, che ha generato un costo occulto e difficilmente quantificabile di cui non vi è traccia nel dibattito pubblico.

Chi ha amministrato conosce bene il tema, ma non posso fare a meno di pensare, con una punta di amarezza, che molti, indistintamente dalle parti politiche, prima di essere deputati o senatori sono stati amministratori locali, ma si sono disinteressati o sottomessi a logiche diverse.

Desidero a ogni modo fare un appello al ministro Nordio dopo questo successo: salvate il soldato Toti!

Abbiate coraggio e responsabilità delle azioni, non si può limitare la libertà di una persona perché eletto dai cittadini, e i cittadini non possono essere privati dell’esercizio di un’istituzione apicale perché semplicemente indagato.

Un corto circuito assurdo che limita le libertà, individuali e democratiche. Che ci sia un giusto processo, e che nessuno debba essere o sentirsi sopra la legge è assolutamente vero, ma vale per i magistrati quanto per i (presunti) colpevoli.

Non ascoltate un modesto ex sindaco di provincia ma l’ex presidente della Corte Costituzionale Sabino Cassese!

Simone Uggetti, sindaco di Lodi del Pd tra il 2013 e il 2016