Tra Roma e Bruxelles

Schlein indica Picierno per la vicepresidenza del Parlamento Ue. Decaro borbotta

Pietro Guastamacchia

Provvidenziale la chiamata dall'Italia della segretaria per sbloccare l'impasse. Per l'ex sindaco di Bari si prospetta la guida della commissione Regioni, un antipasto del suo futuro: Decaro infatti è pronto a candidarsi per succedere a Michele Emiliano alla presidenza della regione Puglia

Bruxelles. Alla fine, la spunta Picierno. La scelta del candidato Pd alla vicepresidenza del Parlamento europeo si conclude con una telefonata notturna dal Nazareno: “Quel posto va a Pina”, taglia secco Elly Schlein, chiudendo una disputa che immobilizzava la delegazione da settimane. Deluso Antonio Decaro che nei giorni scorsi aveva fatto sapere al Pd di voler utilizzare in qualche modo il suo mezzo milione di preferenze. “Io i voti sono abituato ad andare a prendermeli alle urne e, su questo, per ora non ho mai sbagliato”, borbotta il pugliese passando al bar dell’Eurocamera. A pesare sulla scelta della segreteria sono state la volontà del gruppo dei Socialisti e democratici di riconfermare alcune delle vecchie vicepresidenze e la potenziale crisi paventata da Picierno, che minacciava di candidarsi da indipendente se il Pd le avesse tolto l’appoggio. L’inaspettato supporto di Schlein per Picierno, con cui la segretaria non ha un rapporto idilliaco, si può inoltre additare anche alla volontà del Nazareno di frenare le aspirazioni dell’ex sindaco pugliese. Per lui si profila una probabile presidenza della commissione Regioni, un incarico non di primaria importanza all’Eurocamera, ma con molte ricadute sul territorio, un vantaggio funzionale per chi ha in testa di candidarsi alla guida della regione Puglia tra poco più di un anno.


Con Picierno e Decaro sistemati, la minoranza ottiene due incarichi e, improvvisamente, a Bruxelles i toni diventano più conciliatori. Schlein può continuare ad affinare la mappa degli incarichi, e il prossimo passo è trovare il profilo adatto per la presidenza della commissione Ambiente, fortemente voluta dalla segretaria al punto da abbandonare la tradizionale presidenza italiana della commissione Economia, detenuta prima da Roberto Gualtieri e poi da Irene Tinagli, che sperava di mantenerla. Meno economia e più ambiente per il Pd di Schlein. Per la presidenza della commissione Ambiente, infatti, la segretaria pensa a un fronte allargato con i Verdi per eleggere un esponente di peso della sua corrente come Camilla Laureti. Accordo che gli ambientalisti vedono di buon occhio, considerando le posizioni di Schlein sui temi dell’ecologia “quasi identiche alle nostre”. “Per assurdo ho sperato che Schlein perdesse il congresso l’anno scorso, perché è bravissima e se avesse perso oggi sarebbe stata con noi nei Verdi, ci scommetto”, si lascia scappare un consumato dirigente della compagine ambientalista.


Tasselli che si incastrano via via in modo logico. Per assumere il nuovo incarico infatti Laureti dovrebbe rinunciare al ruolo appena ottenuto di vicepresidente del Gruppo S&D, aprendo la strada per una possibile nomina di Brando Benifei. L’eurodeputato ligure, in quota minoranza, lascerebbe così libero il posto di capodelegazione da assegnare allo schleiniano Nicola Zingaretti. L’ex segretario dem, non a caso, da settimane cerca la quadra per placare gli animi della delegazione e oggi, dopo mezz’ora di bilaterale con Laureti nascosti dietro a un ficus sulla passerella dell’Eurocamera, sembra averla trovata. Apparentemente a bocca asciutta rimane infine Stefano Bonaccini, che sceglie di preservare la posizione di presidente del Partito Democratico e riorganizzare le fila della minoranza. Manca però una decisione ancora, forse la più fondamentale: votare o no von der Leyen? Nella lista segreta dei possibili franchi tiratori stilata dallo spin doctor di Ursula, il Pd è tra gli osservati speciali. “Se calcoliamo un 15% di franchi tiratori in generale, nel Pd ne temiamo quasi la metà”, commentano dal Ppe. Dal Pd invece schivano la domanda, anche sul voto cruciale della legislatura bisognerà aspettare una telefonata notturna del Nazareno.

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