In europa

Adesso Le Pen vuole fare il processo a Vannacci (e alla Lega)

Ruggiero Montenegro

Il Carroccio minimizza. "Fake News", dice il vicesegretario Crippa. Ma il Rassemblement National, forza trainante  dei Patrioti, vorrebbe le dimissioni del generale dalla carica di vicepresidente del nuovo gruppo europeo. Mentre in Francia Rn è sotto attacco

Il Rassemblement national di Marine Le Pen vuole fare il processo a Roberto Vannacci. Alla Camera i leghisti minimizzano, la bollano come una bufala. Ma nei Patrioti per l’Europa, la formazione di estrema destra nata formalmente lunedì, c’è il rischio che qualcosa possa rompersi.  Rn, che ne esprime la presidenza con Jordan Bardella ed è la forza trainante di quello che rappresenta il terzo gruppo al Parlamento Ue (con 84 membri, almeno per ora), vorrebbe davvero le dimissioni del generale dalla carica di vicepresidente dei Patrioti. Tanto che nei prossimi giorni proveranno a sentire direttamente le sue ragioni. E nel caso non fossero convincenti, potrebbero chiedergli formalmente di fare un passo indietro. La decisione di Vannacci  potrebbe avere anche ricadute anche sulla Lega stessa. 

Matteo Salvini insomma pensava di aver fatto un gran colpo elettorale, ma ora si ritrova contro il fuoco amico della storica alleata. E una bella grana. I francesi accusano il militare da oltre 500 mila preferenze di essere omofobo e razzista, tutto quello cioè da cui il Rn ha cercato di distaccarsi negli ultimi mesi, per ripulirsi e puntare davvero all’Eliseo. “La nomina di Vannacci come vicepresidente dei Patrioti per l’Europa è frutto di un annuncio unilaterale della Lega. Ci opponiamo all’incarico. Ha fatto  dichiarazioni che non corrispondono ai nostri valori”, ha detto due giorni fa all’agenzia France press Jean-Philippe Tanguy, consigliere di Le Pen e tra i coordinatori della campagna elettorale del 2022. A stretto giro erano arrivate anche le parole di un altro deputato di Rn, Laurent Jacobelli, che parlando ieri con La Stampa ribadiva grossomodo lo stesso concetto, sottolineando inoltre che “Vannacci è troppo vicino al Cremlino”. Prese di posizione significative ma forse un po’ tardive, considerando che il generale era stato eletto per acclamazione (insieme ad altri 5 vicepresidenti) nell’assemblea istitutiva dei Patrioti, la stessa in cui era stato nominato presidente del gruppo anche Bardella, pur essendo assente per impegni francesi, come ha spiegato lui stesso.

Da qualche giorno inoltre il caso Vannacci è diventato anche  francese. Solo ieri per esempio se ne sono occupati con articoli e approfondimenti il magazine Le novelobs, ma anche L’opinion o Liberation, mettendo in fila le contraddizioni di questa vicenda. Sotto accusa la gestione delle nomine europee da parte di Rn e del suo leader europeo Bardella, che è anche presidente del partito lepenista. 

Discussioni che comunque – torniamo in Italia, in Translantico – non preoccupano troppo il vicesegretario del Carroccio. Che ne pensa Andrea Crippa di questa storia? “E’ una fake news rilanciata da Repubblica, un giornale che da mesi ci attacca. Cosa dovrei pensare? Vannacci resterà al suo posto, vedrete”. Il sottosegretario leghista Federico Freni, che pure in passato ha detto di non condividere le posizioni del generale sui diritti, allarga le braccia: “Chiedete all’ufficio stampa”. Il capo della Lega Giovani, Luca Toccalini, preferisce invece ridimensionare: “Sono le posizioni di singoli deputati, Rn ha votato Vannacci solo tre giorni fa”. Sarà.

La sensazione tuttavia è che Rn, dopo aver sbagliato alcune candidature – tra posizioni complottiste, razziste e antisemite – non possa permettersi altri passi falsi. Anche perché la pressione mediatica si fa sempre più forte.  “Alle recenti legislative francesi  il Rn ha messo in campo  nomi impresentabili e questo li ha penalizzati”, spiega al Foglio Eric Jozsef, corrispondente in Italia di Liberation. “Bardella, che è stato scelto come volto nuovo del partito, ha ammesso gli errori, parlando di pecore nere da allontanare. Ma  non è bastato agli occhi degli elettori. Negli ultimi mesi  hanno provato a ripulirsi. Ma adesso – conclude il giornalista francese – la vicenda Vannacci, le sue posizioni omofobe e razziste, riportano il Rn nell’ambiguità”. E a farne le spese potrebbe essere anche Salvini e la sua Lega vannaccizzata.
 

Di più su questi argomenti: