(foto Ansa)

Il colloquio

Per una sinistra modello Starmer. Parla De Pascale, candidato del Pd in Emilia-Romagna

Luca Roberto

"Su ambiente, sviluppo, sicurezza, crescita economica, c'è bisogno di unire ambizione e concretezza. Le mie priorità? Sanità, ricostruzione dopo l'alluvione e intelligenza artificiale", dice il sindaco di Ravenna, che correrà alle prossime regionali per raccogliere l'eredità di Bonaccini

Il Pd ha scelto lui per il dopo Bonaccini in Emilia-Romagna. Sindaco Michele De Pascale, dobbiamo già chiamarla presidente? “A onor del vero sono già presidente della provincia di Ravenna, sono abituato”, ride al telefono col Foglio il primo cittadino ravennate. “Ma a parte gli scherzi, non c’è niente di scontato, è una scelta coraggiosa. Gireremo la regione, racconteremo cosa vogliamo fare nei prossimi cinque anni”. Lei che è un sindaco riformista, pragmatico, sicuramente più sinistra modello Starmer che modello Mélenchon, che presidente sarebbe? “La presidenza Bonaccini è stata segnata da un grande patto di fondo per il lavoro e per il clima. Si è capito che le cose si riescono a fare quando si costruiscono dal basso, con una concertazione efficace, non fine a se stessa. E’ un tratto distintivo nel quale riconoscono anche il mio lavoro”. In cosa si vedrebbe una discontinuità? “Più che vera e propria discontinuità, la sfida che ha davanti il centrosinistra è la difesa del servizio sanitario nazionale, che a livello nazionale sta crollando. O lo facciamo noi qui in Emilia-Romagna o difficilmente lo farà qualcun altro”, racconta De Pascale. Eppure la scelta su di lei è anche verso un Pd riformista che non si perde troppo in chiacchiere quando si tratta di sviluppo, ambiente, crescita economica, sicurezza. E’ pur sempre il sindaco del via libera al rigassificatore di Ravenna. “Penso che l’Emilia Romagna possa segnare un punto per superare la dicotomia tra chi è concreto senza avere alcuna ambizione e chi ha solo ambizione senza alcuna concretezza. Io sono per la concretezza e l’ambizione insieme. Credo che sui temi ambientali, sulla transizione energetica, il centrosinistra debba senz’altro ricostruire un suo pensiero. Ma credo anche che a volte ci sia stata una narrazione sbagliata: siamo pur sempre la regione governata da una coalizione che il rigassificatore l’ha autorizzato. Mentre a Piombino, governata dal centrodestra, questo non è successo”. Anche se, ci permetterà, sono gli stessi esponenti della segreteria Schlein, penso alla responsabile Energia Annalisa Corrado, ad aver osteggiato per esempio i termovalorizzatori. E più in generale le grandi opere. “A Ravenna c’erano due termovalorizzatori: uno è stato chiuso perché era obsoleto, mentre l’altro ha avuto un aumento dei volumi. Sarei potuto passare come il sindaco che ha chiuso il termovalorizzatore ma non sarebbe stato corretto. Il punto è che le cose si fanno senza ideologia, perché il fine ultimo, penso sempre alla transizione energetica, è trovare soluzioni evitando sia di negare il problema, sia di penalizzare le fasce più deboli o il tessuto economico-produttivo”, argomenta De Pascale.

 

L’europarlamentare del Pd Giorgio Gori ha detto che il partito è ancora lacunoso nell’affrontare i temi della sicurezza e della crescita economica. “Ha fatto il sindaco e sono d’accordo con lui”, risponde allora De Pascale. “E’ stupido pensare che se si è a favore dell’accoglienza non si possa avere a cuore la sicurezza. Ravenna è uno dei comuni che ha accolto di più in questi anni. Ma al termine del mio mandato lascio in città più agenti di quanti ne ho trovati entrando in carica. In più abbiamo anche sconfitto la piaga dell’abusivismo in spiaggia”. Ci dice quali sarebbero, oltre alla Sanità, le priorità della sua azione di governo? “Se sono stato scelto come candidato probabilmente non è grazie alla gestione dell’alluvione del maggio 2023, ma se non avessi gestito bene l’alluvione sicuramente non sarei stato candidato. Il messaggio che mando agli emiliano-romagnoli è: la ricostruzione non sarebbe il tema del mio mandato ma della mia vita. E’ un dramma che ancora vivo sulla mia pelle. E’ sempre più chiaro a tutti che serve realizzare le opere di prevenzione”. E poi? “Il terzo punto è valorizzare quello che sta accadendo a Bologna, con tutte le innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale. Credo davvero possa diventare la California d’Italia”.

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  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.