Elly legge Vance
Elegia italiana: l'estate militante di Schlein punta forte sull'ascolto dell'Italia profonda
La segretaria vuole portare i dirigenti dem in provincia. Intanto nel fine settimana partono i banchetti per firmare il referedum contro l'autonomia dove militanti Pd, M5s e Avs lavoreranno insieme
Che prima di allenarsi per la partita contro la nazionale cantanti Elly Schlein abbia letto “Elegia americana”, il best seller scritto nel 2016 da J.D. Vance, fresco di investitura alla carica di vicepresidente Usa con Donald Trump, che racconta la vita desolante degli white trash d’America che otto anni fa riempirono le botti elettorali del trumpismo ? Il dubbio sorge spontaneo. La nuova “estate militante” – come Schlein chiama da due anni la mobilitazione estiva del partito – sarà incentrata tutta sull’ascolto delle aree interne, dei paesi di montagna, dei luoghi dimenticati dell’Italia profonda, corrispettivo nostrano dell’Ohio di Vance popolato dagli hillbilly dimenticati e impoveriti. E lì – ragionano al Nazareno – che bisogna andare per salvare l’Italia dalle destre. L’obiettivo la segretaria lo aveva tracciato già una settimana fa durante la direzione post voto europeo: “Vi chiedo di battere i territori, di partecipare alle feste di partito anche nelle aree interne, nei posti che la politica troppo spesso dimentica”. A dire il vero a livello di organizzazione non siamo ancora avantissimo. Per adesso di appuntamenti programmati non ce ne sono. Intanto però al Nazareno sono arrivate le prime richieste da tante delle feste dell’unità minori – oltre 400 – in giro per l’Italia sulle quali la segreteria dem venerdì ha fatto un primo punto. L’obiettivo è portare in provincia non solo Schlein, ma tutti gli esponenti della sua segreteria. A Varese invece che a Milano, nei paesi del reatino invece che a Roma, nell’empolese e non a Firenze, a Benevento piuttosto che a Napoli... chiaro il concetto? Dare un segnale chiaro: il partito c’è anche qui.
Nella stessa direzione va anche l’iniziativa del “viaggio nell’Italia del non voto”. In pratica, l’idea sarebbe questa: presenziare con dirigenti e parlamentari i paesi che alle ultime elezioni hanno toccato i principali picchi di astensionismo. “Andremo per capire il perché e a raccontare un però”, diceva una settimana fa Schlein. “Partiremo quest’estate, ma sarà un campagna d’ascolto più lunga, andrà avanti in modo strutturale, perché il nostro è un obiettivo di medio termine”, dice oggi Marta Bonafoni, fedelissima di Schlein e coordinatrice della segreteria del Pd. Intanto questo fine settimana partirà la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia. “Visto il caldo inizieremo con banchetti nelle località marittime, a Roma ad esempio saremo a Ostia”, spiega Bonafoni. E qui c’è un altro esperimento teorizzato una settimana fa da Schlein in direzione e che dovrebbe in qualche modo concretizzarsi: unirsi con le altre opposizioni, non solo a livello elettorale, ma nella militanza. “Facciamo lavorare insieme la nostra gente, mischiamoci su battaglie comuni”, aveva detto Schlein. A Latina, per fare un esempio, la raccolta firme per la legge sul salario minimo Pd e M5s l’hanno fatto con due banchetti uno di fronte all’altro. Per l’autonomia si farà uno scatto in avanti: i banchetti saranno misti, con attivisti Pd mescolati a rappresentati di associazioni, sindacati, ma anche degli altri partiti come Avs e M5s.
Schlein, convinta che il risultato europeo del Pd abbia caricato militanti e dirigenti, cerca di mantenere una chiarezza nella strategia politica del Pd che oltre all’ascolto delle aree interna, la lotta contro l’autonomia e la battaglia sul salario minimo conta almeno su un altro argomento: la sanità pubblica. Così, mentre i consiglieri regionali del Pd portano avanti la legge Schlein, cassata in Parlamento, per portare al 7,5 la spesa sanitaria, la segretaria si è infilata nei dissidi interni alla maggioranza sul dl liste d’attesa: “Da decreto fuffa si è trasformato in decreto zuffa tra Meloni e i governatori leghisti”, ironizzava ieri durante una conferenza stampa al Senato dedicata all’argomento. La sensazione era quella di trovarsi di fronte a Elly e le sue zie. Nel parterre con lei c’erano, ai capi estremi del tavolo, le zie sindacaliste, le senatrici ed ex segretarie generali di Cgil e Cisl Susanna Camusso e Anna Maria Furlan, la zia prodiana Sandra Zampa e la zia quota Franceschini Marina Sereni. Unico maschio, al centro accanto a Schlein, ecco lo zio d’America, o meglio lo zio di Puglia Francesco Boccia, anima e testa della pattuglia senatoriale del Pd. Da palazzo Madama poi la segretaria, in attesa di recarsi nell’Italia profonda, è corsa a L’Aquila. L’aspettavano Giuseppe Conte, Lorenzo Fontana, Matteo Renzi e i mister Ignazio La Russa e Pier Ferdinando Casini per lanciare la sfida alla nazionale cantanti guidata da Al Bano. Alla chiusura di questo giornale, purtroppo, non sappiamo se Schlein sia riuscita a regalare una gioia ai politici, segnando anche lei come nel ‘96 Massimo D’Alema.
La prossima Commissione