(photo by Cecilia Fabiano/LaPresse) 

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La Partita del cuore è il metaverso della politica

Francesco Gottardi

La Russa ct, Bonelli rigorista. E Renzi manda in gol Schlein. "Stavolta il campo è davvero larghissimo", commenta il presidente della Camera Fontana. Cronache galeotte dell'evento che ha unito il Parlamento (aspettando la differita sulla Rai)

Silenzio in spogliatoio. Il ct Ignazio La Russa dà la formazione. “Primo tempo: capitano Fontana! Terzini Biondi e Lupi. In difesa Morrone con Fontana. All’ala destra Di Maggio, all’ala sinistra Furfaro… All’attacco, insieme, Schlein e Conte!”. Ovazione. “Questa formazione l’ho fatta io”. Nel secondo tempo ci penserà Pierferdinando Casini, l’altro commissario tecnico di questa Nazionale politici. Non scendeva in campo dal ’97. L’occasione è stata la Partita del cuore contro la collaudatissima Nazionale Cantanti, allenata da Al Bano. Si è giocato all’Aquila ed “è stata una partita straordinaria”, dice il cantautore: “Vedere i politici tutti insieme nella stessa direzione è stato un miracolo”. Merito naturalmente del fine superiore: la raccolta fondi per gli ospedali San Salvatore dell’Aquila e Bambin Gesù di Roma. “No spoiler sul risultato finale”, twitta Luigi Marattin, “così ve la godete stasera su Rai Uno”.

 

 

La partita infatti sarà trasmessa in differita a ventiquattr’ore di distanza. Così nel frattempo non restano che video galeotti, brevi assaggi di agenzia, foto sparse, voci e chiacchiericci. Praticamente un assaggio di paese (e di Parlamento). Presenti anche Boccia, Lollobrigida, Ronzulli. Tra i cantanti Dolcenera, Enrico Ruggeri e Rocco Hunt. Tantissimi altri.

 

Si sa che nel prepartita La Russa ha fatto teatro: tunnel all’onorevole Caiata, finta a eludere il portiere e gol di tacco. Con tanto di olé del pubblico. “Schiererò il 5-5-5 come il mio mito Oronzo Canà, ma se è necessario lo farò diventare 6-6-6”, rivelava al calcio d’inizio, sostenendo che Meloni sarebbe un ottimo direttore sportivo. Si vedrà. Ora si gioca. Sono scene incredibili. Inevitabili i protagonisti. Schlein abbraccia Renzi a centrocampo. Schlein esce in dribbling su Bugo. Schlein numero 7 alza il pugno. “Lo sport è importante perché significa inclusione”, momento serietà della segretaria del Pd. Renzi ha la maglia numero 8. Conte la 10. A bordocampo La Russa sembra un padre di famiglia. Altro che putiferi in Senato: Elly e Lupi gli mettono le braccia al collo, parlottano di tattica. “Mister, fai uscire Gasparri!”, qualcuno gli grida dalla panchina. “Eh ma se non vuole uscire?”. È diventato pure un liberale, La Russa.

 

 

Secondo tempo. Pare che a un certo punto abbia segnato Fratoianni. Di più. Elly Schlein fa gol su assist di Matteo Renzi: prove calcistiche di nuova Margherita? Verso la fine entra Damiano Tommasi, sindaco di Verona e ‘Anima candida’ della Roma dello scudetto. “Così non vale”, avranno pensato i cantanti. Durante un altro intermezzo si scatena Angelo Bonelli: rifila a Renzi un rigore a regola d’arte, posta il video su X e commenta “Matteo stava sereno”. Metaverso. Il senatore di Rignano si rifà con una serie di cucchiai al povero Giorgetti. “Questi tre tiri sono tre emendamenti alla finanziaria”. Poi è il turno di Bonelli ad andare in porta: dal dischetto, La Russa calcia fuori. “Il nostro Angelo con una parata laser ipnotizza il presidente del Senato. Meglio di Handanovic”. Nessun meme: è l’account ufficiale di Europa verde. “Stavolta c’è veramente un campo larghissimo”, sorride il leghista Fontana.

 

 

Alla fine, pare che abbia vinto la Nazionale politici ai rigori (ma stiamo volentieri al sentito dire: fino a stasera saremo come Fantozzi, a rompere le finestre dei social per scoprire chi ha fatto palo).

Era finita così anche nel lontano 1996. Sempre contro i cantanti. Altra prestazione leggendaria. D’Alema, baffi e movenze alla Rudi Voller, realizza da centravanti. Maroni, Bobo come Vieri, porta in vantaggio i suoi. Voce fuori campo di Bruno Vespa: “Io mi sono commosso quando ho visto D’Alema rimproverare Veltroni per avergli passato la palla e non averla passata a Maroni”. Pure noi. Appuntamento fra trent’anni, a riveder le immagini del Team Ignazio.