Foto Cecilia Fabiano/LaPresse

Perle a non finire

Politica, calcio, tutto. Bonelli e Fratoianni sono meglio di un film

Francesco Gottardi

L'uno in porta, l'altro segna. Sono la coppia che scoppia, gli Holly & Benji indiscussi della Partita del cuore. Soprattutto il leader di Europa Verde: dalla telecronaca in diretta alla lotteria dei rigori. Dove non ne para nessuno, ma fa sbagliare tutti. È la parabola del successo di Avs

Holly è un grande goleador, Benji para i calci di rigore. Cambiate il nome dei protagonisti ed è pure meglio: Fratoianni & Bonelli. Che la sinistra riparta da loro, boh. Ma il calcio, di sicuro. È bastata la Partita del cuore. Da vedere e rivedere. Nicola numero 21, Angelo 22. Attaccante e portiere, appunto. Yin e Yang. Se qualcuno nutriva ancora dubbi sul loro status di anime gemelle, ecco il miracolo dell’Aquila. Minuto 48. L’unico, su 90, in cui il leader di Europa Verde si trova a bordocampo a favor di microfoni Rai. “Fratoianni come sta andando?”, gli chiedono. “È appena entrato, vediamo un attimo. Eccolo, Fratoianni corre sul lato destro, sta tentando uno sprint, si ferma…no! Va avanti, avanti, avanti…Fratoianni sta dentro a centro area…eccolo, eccolo, VAI FRATO…GOOOL! Fratoianni ha segnato in diretta. Ho fatto una telecronaca incredibile”. Ha ragione Bonelli. È straordinaria. Nel solco di Pizzul. Lo stesso pathos di Victor Hugo Morales che accompagna il gol del secolo di Maradona. Anzi di più: “E FACCIAMO CALCIO”, commenta l’account ufficiale del partito. In quale squarcio spaziotemporale siamo finiti?

  

 

Sembra il classico film americano per famiglie anni Novanta: bambino fragile, magari bullizzato, riscatto sociale attraverso lo sport, partita dell’anno vinta grazie a lui e il padre che lo porta in trionfo (di solito “dammi il cinque, campione”, con le note di I believe I can fly). Solo che questa volta è vero. È meglio. C’è ogni tipo di effetto drammatico. Bonelli che prende un gol evitabile. Fratoianni che dopo aver segnato si infortuna al ginocchio (attimi di suspence). Il finto antagonista, Ignazio La Russa, che lo pizzica in panchina. “Noto la coerenza: è il ginocchio sinistro!”. Non ci stiamo inventando nulla. Non ne saremmo capaci. E nemmeno siamo arrivati al clou.

  

L'esultanza di Nicola Fratoianni (foto Cecilia Fabiano/LaPresse)

 

I calci di rigore. La Nazionale politici rimonta i cantanti, risultato finale 7-7 (anche il punteggio, molto americano). Si va alla lotteria dagli undici metri. In porta Bonelli. Il secondo miracolo della serata. Tra i pali, dietro lo sguardo fiacco, pare nascondersi un ipnotista: sciolto e molleggiato, danze e saltelli sulla linea. Seguendo le orme di Grobbelaar, Dudek, il Dibu Martinez, insomma i grandi portieri della storia che a suon di battaglie nervose hanno mandato in tilt sogni e attaccanti altrui. Bonelli non è da meno. Aveva fatto le prove generali nel prepartita, “con una parata laser” – ipse dixit – sul ct La Russa: ovvero lui manco si muove e l’avversario calcia fuori. Il finale è già scritto. Rocco Hunt ha già sbagliato prima ancora di prendere la rincorsa. Altro cantante sul dischetto. Bonelli balla. Tiro: traversa e palla in curva. Secondo errore di fila. Boato.

A quel punto accade l’inverosimile. La Nazionale politici esulta, corre, corre verso Bonelli come se avesse vinto il Mondiale. Lo portano in trionfo. Meritatissimo. Soprattutto La Russa, che dimentica ogni divergenza ideologica e l’abbraccia: in altri tempi lo farebbe viceré. Solo che la partita non è ancora finita, fa notare l’arbitro. Prego? Ebbene sì, anche questo è successo davvero: i nostri (poi vinceranno comunque) avevano fatto male i conti. Ma si capisce, diamine! Nessuno voleva contemplare un finale diverso: Bonelli eroe del giorno. Stop. Fratoianni, sotto impacchi di ghiaccio, lo benedice con lo sguardo. La Russa si porta il pallone a casa. Angelo, per assicurarsi che non sia tutto un sogno, si premura di documentare tutto sui social. Ma proprio tutto: oggi tocca scrollare parecchio, prima di trovare tracce di ecologia e giustizia climatica sul profilo X del deputato. Se qualcuno ci desse un’occhiata per la prima volta, lo scambierebbe per un cabarettista. O magari, insieme al compagno, per una coppia leggendaria di calciatori del passato: Frato & Bonelli come Holly & Benji. Piogge di voti in più, sicuro.

Elly Schlein con Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Maurizio Lupi (foto Cecilia Fabiano/LaPresse)