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Meloni e le ferie nell'amata Puglia: i problemi che seguiranno la premier in masseria

Simone Canettieri

Dal 10 al 20 agosto le vacanze della leader. L'idea di ritornare nei trulli per un po' di relax inseguita dai grattacapi: dal commissario Ue a Santanchè fino alle zuffe Salvini-Tajani e il ruolo della famiglia Berlusconi

L’ultimo Consiglio dei ministri sarà il 7 agosto. Poi Giorgia Meloni entrerà in modalità “stacco”. Passerà una decina di giorni, lontana da Roma. Con la figlia Ginevra, la sorella Arianna, le nipotine Vittoria e Rachele e il ministro Francesco Lollobrigida. Lontana da tutti e con pochi selezionati amici che andranno a farle visita. Dovrebbe tornare in Puglia, immersa in una masseria. Non è esclusa nemmeno una puntata in Sardegna, terra a cui è legata (sarebbe addirittura  discendente di Gramsci). Tuttavia è la Puglia il buen retiro meloniano  dove l’aspettano il viceministro Marcello Gemmato e il consigliere regionale, ex sindaco di Ceglie, Luigi Caroli. 


Nella terra della pizzica e della taranta, la premier cercherà di rilassarsi. E soprattutto di mettere ordine a una serie di pensieri storti che l’accompagneranno. A squadernarli in fila, uno dietro l’altro, viene il mal di testa. Allora: gli scontri ormai quotidiani fra Matteo Salvini e Antonio Tajani, ma anche l’inedito protagonismo – tutto da decifrare e da leggere con lenti milanesi più che romane – di Marina e Pier Silvio Berlusconi in vista di una “fase due” di Forza Italia. E poi certo la trattativa per il commissario Ue: da quella non si scappa. La scelta di non votare Ursula von der Leyen all’Eurocamera di Strasburgo sarà pesata e giudicata solo in ottobre quando si saprà il portafoglio che toccherà in dote all’Italia. Se non sarà soddisfacente la coerenza non avrà pagato fino in fondo e si trasformerà in un boomerang. Se al contrario Meloni passerà all’incasso potrà dire di aver salvato capra e cavoli, purezza e prestigio dell’Italia, fiamma e standing. Alla faccia, come dice lei, dei gufi e della sinistra. 
E poi il dopo Fitto, ovvio. Argomento che la preoccupa, come ripete spesso nelle conversazioni riservate con i ministri. Per non parlare della manovra, appesa ai vincoli del nuovo Patto di stabilità, che tra fine agosto e i primi di settembre inizierà a prendere forma. Puglia felix fino a un certo punto, insomma. Nonostante il ricordo ancora vivissimo del G7 dello scorso mese a Borgo Egnazia: l’acme della diplomazia melonista con i grandi della terra al suo fianco. Come fu, in un certo senso, L’Aquila per Silvio Berlusconi. Nella valigia la presidente del Consiglio porterà con sé anche la grana di Daniela Santanchè: una piccola bomba a orologeria destinata, con molta probabilità, a esplodere. Attenzione alla date: i prossimi 3 e 9 ottobre si svolgeranno le udienze preliminari dei due procedimenti che riguardano l’attività imprenditoriale della titolare del Turismo e big del partito. E’ imputata di falso in bilancio e truffa ai danni dello stato per aver usufruito della cassa Covid. I magistrati chiedono che l’esponente di Fratelli d’Italia vada a processo per entrambi i filoni. Il timore di Palazzo Chigi è che arrivi anche solo un rinvio a giudizio a novembre. Quando dal 13 al 15 si svolgerà il G7 Turismo a Firenze. Una tegola dalle ricadute internazionali (che evoca un precedente passata alla storia: l’invito a comparire ben più famoso recapitato a Berlusconi nel ‘94). E comunque davanti a un rinvio a giudizio per la Santa difficilmente non si arriverà a una sostituzione, come ha sempre lasciato intendere la premier.
Sulla masseria prescelta vige, per il momento, il massimo riserbo. L’anno scorso, c’era anche il compagno e padre della figlia Andrea Giambruno, Meloni si rifugiò con la famiglia alla masseria Beneficio a Ceglie Messapica, passata alle cronache per la piscina a cuore e i granchi blu. Contattata dal Foglio, la struttura non conferma la presenza della premier e dei suoi cari. “Siamo soliti accettare la prenotazione dell’intera masseria, anche se non possiamo rivelare l’identità dei nostri ospiti, possiamo solo dirle che volendo dal 10 al 20 agosto abbiamo posto: se ci manda una mail le invieremo il preventivo”. Depistaggi e privacy: e sarà subito caccia alla masseria reale, simbolo di estate e dolce vita, in trulli a forma di pasticciotto, affaccio sul mare, magari con incursioni nella tenuta Li Reni di Bruno Vespa con brindisi obbligato. Senza pensare troppo al ritorno nella capitale.
     

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.