L'intervista

La vendetta di Sangiuliano: "Scrivo un libro sugli errori dei giornalisti e dei politici. Si chiamerà 'Le gaffe degli altri'"

Simone Canettieri

Il ministro della Cultura stanco degli sfottò per gli strafalcioni passa all'attacco: "Raccolgo le inesattezze dei commentatori e degli avversari politici: così ci divertiremo"

"Guardi che c’è anche lei”.

Sicuramente, ministro.

“Una volta in un articolo ha sbagliato una data”.

Probabile.

Segue grassa risata un po’ mefistofelica e molto partenopea. Simpatica. Gennaro Sangiuliano non perdona. Incassa e rilancia. Anzi, di più: il ministro della Cultura indaga, parla con le fonti, riceve segnalazioni, raccoglie elementi e alla fine tac: scrive. D’altronde è un giornalista, no?

Sangiuliano però è stanco di essere spernacchiato per gli strafalcioni che gli causano poi fischi in pubblico e – si presume – malessere all’ego.

“E allora sto raccogliendo tutti gli errori di giornalisti e politici per poi pubblicare un agile libretto”.

E come un personaggio pirandelliano (o era sciasciano?) ha deciso di vendicarsi – bonariamente – in punta di penna. E’ il Conte di Montecristo dello scivolone.

“Il mio libro si chiamerà ‘Le gaffe degli altri’”, dice mentre attraversa il Transatlantico, ossequiato a destra e a manca dai parlamentari del centrodestra. Lo reclamano tutti. Poco interessati alle differenze anagrafiche tra Galileo Galilei e Cristoforo Colombo, alla londinese Times Square, ai tecnicismi del Premio Strega e alla lontana militanza a destra di Dante Alighieri che si risciacquò i panni a Colle Oppio (ma forse era Manzoni). I parlamentari gli chiedono di teatri, cda e iniziative. Il ministro non si sottrae. Ma poi continua a parlare. Tira fuori il cellulare.

Fa i nomi: “Luca Bottura ha confuso un ministro croato con quello di un altro paese. Francesco Merlo ha scambiato Polignano con Putignano e si è inventato la parola innito che non esiste, Paolo Mereghetti sul Corriere ha confuso Gianni Schicchi, quello dell’opera di Puccini, con Riccardo Schicchi, quello di Cicciolina. E vogliamo parlare dei libri di Renzi? Ogni dieci righe un errore: ha collocato una battaglia che si svolse a Pistoia a Firenze per licenza poetica. Il più furbo è stato Gramellini che si è consegnato e mi ha detto: è inutile che cerchi errori, te li segnalo io direttamente”. 


Ministro, lei è implacabile.Ho tante fonti nei giornalisti e nelle redazioni. Conservo tutto e poi ci divertiremo”.

Quindi dopo le vite degli altri, le gaffe degli altri? Risata elettrica sangiulianesca. Il nuovo libretto promette di fare giustizia e di inchiodare le iene dattilografe (come diceva Togliatti o forse era D’Alema) ai loro errori. E’ il nuovo “Diario degli errori” di Ennio (Flaiano) Sangiuliano. Il quale vuole dire insomma che errare humanum est, come sostenne per primo Sant’Agostino. O forse fu Cicerone. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.