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nel campo largo

Renzi: "Se cade il governo, subito al voto. Attrezziamoci per vincere". Zingaretti: "Bene la svolta"

"Con il centrosinistra già dalle prossime regionali ", dice l'ex premier che crede alla possibilità di elezioni anticipate. "Attrezziamoci per vincere. Conte? Parliamo del futuro". Il capodelegazione Pd a Bruxelles: "Ora costruiamo un progetto credibile". Ma Speranza non si fida del leader di Iv: "Non basta una foto"

"Nella maggioranza è in corso un regolamento di conti che potrebbe far nascere qualcosa di nuovo a destra. Ma se si rompono noi dobbiamo evitare governi tecnici o parlamentari e andare a elezioni", dice Matteo Renzi. "Le difficoltà di Meloni sono evidenti, il voto anticipato non è più un tabù e noi dobbiamo attrezzarci per vincere, respingendo ogni ipotesi di grande coalizione o governi tecnici". 

L'ex premier parla a Repubblica e ribadisce il nuovo collocamento: nel centrosinistra. Il leader di Iv ha preso atto – spiega – che il tentativo di costruire un polo liberale autonomo è fallito. "Per cui Italia Viva sceglie di stare nel centrosinistra a tutti i livelli, fin dalle prossime regionali e dalla campagna contro l’autonomia differenziata. Rimaniamo garantisti e contro l’aumento delle tasse, pro business e per le infrastrutture. Ma se devo scegliere tra Schlein e Meloni non ho dubbi".
 
Ed è una scelta favorita anche dal fatto che la nuova segretaria del Pd ha detto basta alla fase dei veti. "A differenza di Letta", sottolinea l'ex premier secondo cui solo presentandosi in maniera compatta il campo progressista può battere le destre.

I dubbi del M5s? "Se Conte vuol parlare del passato, discutiamo. Mi incolpa di aver fatto cadere il suo governo. Ma io non rinnego di aver portato Draghi a Palazzo Chigi. Non credo gli convenga aprire questo dibattito: non ho firmato io i decreti Salvini sull'immigrazione, non mi sono mai definito sovranista, non ho mai appoggiato Trump". Il futuro del campo largo da qui in avanti si realizza "con un lavoro programmatico per costruire non l’opposizione ma l’alternativa. Per preparare il governo di domani. Significa fare un grande lavoro sui contenuti. Sul jobs act ognuno si tiene le proprie idee, parliamo del futuro". 

Una prospettiva che trova sponda nel Pd, dove a parlare al Corriere della Sera è l'ex segretario Nicola Zingaretti. Renzi? "D’istinto mi verrebbe da rinfacciare 'quanto tempo ci hai fatto perderè ma alla fine in me prevale invece la responsabilità e dico: è una buona notizia. In gioco c'è il futuro della democrazia", dice l'europarlamentare, capodelegazione dem a Bruxelles, spiegando che in ogni caso questo nuovo centrosinistra, con Iv, "va tutto costruito, è un processo che sarà lungo e difficile e dovrà essere popolare, ma i veti a prescindere erano sbagliati prima e lo sarebbero ora".

Ed è un messaggio che vale anche per Giuseppe Conte, le cui posizioni "sono figlie di una fase storica dove ci si illudeva che i continui distinguo identitari rappresentassero una forza, poi ci siamo ritrovati Giorgia Meloni con una maggioranza parlamentare e una minoranza di elettori". Ma adesso i tempi sono cambiati e allora, conclude Zingaretti: "Basta con i veti e costruiamo un progetto di alternativa credibile". 

Su questo punto conviene anche l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, sebbene in un'intervista alla Stampa inviti a pesare bene le intenzioni di Renzi. Non si fida troppo: "Non basta una foto, non possiamo dimenticare le posizioni assunte da Iv in questi mesi, ha spesso votato con il centrodestra in Parlamento. Nè possiamo dimenticare com'è caduto il secondo governo Conte".

 

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