L'intervista

“Contro le corporazioni e per i diritti. Forza Italia è un presidio liberale. Ha ragione Marina B”. Parla Occhiuto

Gianluca De Rosa

Il presidente della regione Calabria e vice segretario di FI lancia anche la sua battaglia sull'autonomia differenziata: "Serve una moratoria alle intese con le regioni in attesa della definizione dei Lep". E sul referendum? "Al sud l'abrogazione della legge stravincerebbe"

 “Sui diritti civili? Dobbiamo ascoltare Marina Berlusconi. Sulle carceri? Come la giustizia sono una nostra battaglia storica. Su taxi e Ncc? Dobbiamo scardinare le corporazioni. L’autonomia differenziata della Lega? Serve una moratoria in attesa della definizione dei Lep”, dice Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vicesegretario di Forza Italia. Fa capire che il partito di Antonio Tajani, forte anche del 10 per cento alle europee, del sorpasso sulla Lega, ha intenzione di far sentire la sua voce al governo. Una voce liberale. “Senza litigare con gli alleati, e sostenendo con lealtà Meloni che ha il merito di aver riportato il centrodestra al governo dopo tanti anni, facciamo valere le nostre ragioni, consapevoli dell’importanza dell’unità della coalizione da un lato e della nostra determinazione dall’altro, ce lo ha insegnato Silvio Berlusconi”, dice il governatore. A proposito, la scorsa settimana Occhiuto ha festeggiato per  la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco al rilascio di nuove licenze Ncc. Tutto nasce da un’impugnativa del ministero dei Trasporti di Matteo Salvini contro due leggi regionali calabresi che aprivano a nuovi bandi. “Sono molto orgoglioso di aver provocato questa decisione”, dice. “L’ho fatto perché credo che la Calabria sia una regione che ha moltissime possibilità d’incremento dei flussi turistici, per questo ho rilanciato gli aeroporti convincendo diversi vettori ad aumentare le rotte, solo che poi quando i turisti arrivano trovano venti tassisti a Lamezia e altrettanti a Reggio. Sono convinto che più il centrodestra è liberale, meglio assolve alla sua funzione, non arroccandosi in difesa delle corporazioni”. 


Su questo avete vinto voi, dove decide la politica invece siete meno ascoltati. Sulle carceri sono stati stralciati gli emendamenti di FI per ridurre il sovraffollamento. “Le carceri – dice il governatore calabrese – dovrebbero essere luoghi di rieducazione e non dei lager, siamo consapevoli di essere parte di una più ampia maggioranza di governo, ma cercheremo di spiegare ancora le nostre ragioni”. 
Marina e Pier Silvio hanno commissariato Tajani? “Sono ricostruzioni lunari. Dopo la morte di Berlusconi tutti dicevano che saremmo scomparsi e invece grazie ad Antonio, che sta svolgendo un lavoro straordinario, siamo gli unici in crescita, poi è chiaro che se i figli di Berlusconi volessero scendere in campo al fianco di Tajani sarebbe una grande opportunità per tutto il partito, e anche per lui”.  In campo ancora non sono scesi, ma suggeriscono. “Senz’altro, e fanno bene. Sui diritti civili ad esempio dobbiamo essere più smart”.


Occhiuto intanto continua la sua battaglia sull’autonomia differenziata. Oggi Roberto Calderoli farà un’informativa in Cdm, ma Occhiuto chiede già una moratoria. Cosa significa? “Significa fermare le intese con le regioni  prima della definizione dei Lep su tutte le materie. Perché nel programma di governo autonomia differenziata e definizione e finanziamento dei Lep per garantire in tutta Italia i diritti civili e sociali andavano insieme. Ma mentre l’autonomia differenziata  è arrivata al traguardo sul finanziamento dei Lep siamo  a caro amico”. Calderoli le direbbe che però così  per attuare l’autonomia  ci vorranno dieci anni. “A maggior ragione non c’è alcuna urgenza, io capisco che è difficile definire i Lep e ancor di più difficile sarà trovare le risorse, ma questa non è una ragione per dire che l’autonomia differenziata si deve fare comunque. Personalmente ho accettato la discussione nell’ottica di attuare il Titolo V nella sua interezza: quindi autonomia differenziata per le regioni che lo desiderano, ma soprattutto obbligo di garantire a tutti i livelli essenziali di prestazione”. La preoccupa il referendum? “Sì,  sono convinto che  al sud  la stragrande maggioranza dei cittadini voterà contro l’autonomia e questo risultato non sarà nemmeno ribaltato dal nord: l’autonomia  non è più avvertita come una priorità dai cittadini, resta un retaggio di antiche battaglie dei gruppi dirigenti del nord”.