Foto LaPresse

la situa

Perché il governo dovrebbe seguire l'Agenda Mattarella

Claudio Cerasa

Contare in Europa, a destra e a sinistra, sarà la partita del futuro. Le buone indicazioni del presidente della Repubblica

Quando il capo dello stato parla, ovviamente, conta ciò che dice ma conta anche ciò che non dice, e nel suo discorso al Ventaglio è stato giustamente notato che il presidente della Repubblica ha scelto di intervenire sul tema del posizionamento europeo del governo.

   


Quello che state leggendo è un estratto dalla newsletter del direttore Claudio Cerasa, La Situa. Potete iscrivervi qui, è semplice, è gratis


   

Problema: come provare a recuperare credibilità in Europa dopo il voto contrario a Ursula von der Leyen? Mattarella, evidentemente, non ha affrontato il tema per non interferire con i negoziati europei ma un problema, ai suoi occhi, e non solo ai suoi, deve essere evidente. Nella scorsa legislatura europea, l'Italia aveva un ruolo importante all'interno della Commissione, il commissario economico, e un ruolo importante al Parlamento europeo, con la guida della commissione economica. Nella prossima legislatura, l'Italia non avrà più né l'uno né l'altro. Si dovrà accontentare di ruoli probabilmente minori alla Commissione europea, e chissà se il governo riuscirà a raggiungere il suo obiettivo dichiarato, ovvero la casella dell'industria. E si è già dovuto accontentare, lato Pd, di una commissione meno importante rispetto a quella che aveva fino a qualche mese fa: l'Ambiente. Contare in Europa, a destra e a sinistra, sarà la partita del futuro. Ma l'impressione che avrà probabilmente anche il capo dello stato è che mentre vi sono paesi, come la Germania e come la Spagna, che riescono a far sistema al suo interno, vi sono paesi, come l'Italia, i cui partiti guardano all'Europa pensando solo all'Italia. Il problema, in Italia e in Europa, in fondo è sempre quello: seguire i follower o guidarli? Nel dubbio, seguire l'agenda Mattarella.

Di più su questi argomenti:
  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.