Matteo Salvini - foto Ansa

Contraddizioni

Per liberalizzare il settore dei taxi Salvini e Rixi si fanno aiutare dall'avvocato dei tassisti

Gianluca De Rosa

Marco Giustiniani è il giurista che per diversi anni ha rappresentato in giudizi amministrativi in diversi Tar d'Italia il mondo dei taxi, in loro difesa: oggi è consigliere senza stipendio al ministero dei Trasporti ed è padre della normativa che ha bloccato per anni il rilascio di nuove licenze

L’avvocato principe dei tassisti è il consigliere giuridico del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini e del suo vice Edoardo Rixi. Per liberalizzare un settore, il vicepremier e il suo vice si fanno aiutare dall’avvocato che difende chi non vuole le liberalizzazioni. Si chiama Marco Giustiniani e ovviamente non è solo l’avvocato dei tassisti. È molto altro. È un giurista di grido, avvocato partner dello studio Pavia e Ansaldo e membro del Cda del medesimo studio, professore a contratto in materia di contratti pubblici a Tor Vergata e al Politecnico di Milano, presidente del Cda della casa editrice giuridica Dike, autore insieme a Francesco Caringella, magistrato del Consiglio di Stato di un testo molto studiato di diritto amministrativo. La competenza non si discute come è indiscutibile che i tassisti abbiano scelto lui per tutelarsi. Per diversi anni ha rappresentato in giudizi amministrativi in diversi Tar d’Italia e in Consiglio di stato il mondo taxi. Dal 2014, e per alcuni anni, è stato nel consiglio direttivo di associazione tutela legale Taxi, un’associazione costituita da diverse sigle sindacali al fine di poter meglio difendere in modo unitario gli interessi di tutti i tassisti. Ha rappresentato la stessa associazione ai tavoli tecnici ministeriali e anche durante alcune audizioni parlamentari.
 

Giustiniani è oggi il consulente al ministero dei Trasporti, senza stipendio, del viceministro Edoardo Rixi, che è il fedelissimo di Matteo Salvini e che si occupa del trasporto pubblico non di linea, insomma di taxi e Ncc, sin dal 2019. In quell’anno, nello stesso ruolo, Rixi fu tra i padri della normativa che ha bloccato per diversi anni il rilascio di nuove licenze Ncc. Un blocco che è stato nelle scorse settimane giudicato illegittimo dalla Corte costituzionale. L’incarico di consigliere giuridico per il gabinetto del viceministro è contenuto in un decreto ministeriale del 18 maggio 2023. Non prevede compenso e riguarda le materie di “contratti pubblici, edilizia, urbanistica nonché trasporto pubblico locale”. Allegato al decreto che conferisce l’incarico c’è anche una dichiarazione sostitutiva con la quale Giustiniani certifica l’assenza di “cause di inconferibilità e incompatibilità” e “cause anche potenziali di conflitto di interesse”.
 

Tra gli Ncc circola tuttavia una certa preoccupazione per il fatto che possa essere proprio lui a occuparsi dei lavori che devono rivedere la normativa che regola il mondo del trasporto pubblico non di linea, di taxi e Ncc. “La sentenza 137/2024 della Corte costituzionale ha evidenziato l'enorme danno alla mobilità determinato dalla modifica alla legge sui servizi pubblici non di linea del 2019, una normativa pensata dalla Lega e dal viceministro Rixi parlando anche con le delegazioni sindacali dei taxi rappresentate allora dall’avvocato Giustiniani che chiedevano norme contro le imprese Ncc a vantaggio dei tassisti, eliminando così una sana concorrenza”, dice Mario Ferri, presidente di Anitrav, una delle principali sigle del mondo Ncc. “Oggi - aggiunge - ci troviamo lo stesso avvocato dentro il Ministero che detta le regole per Ncc e taxi, tutto ciò ci sembra davvero folle e preconfezionato a tavolino per uccidere definitivamente il settore Ncc”. Al ministero d’altronde da mesi si lavora alla riscrittura della legge quadro del trasporto pubblico non di linea che dovrà aggiornare la legge n. 21 del 1992 fornendo a tassisti e Ncc regole più adatte a un mondo che in 32 anni si è rivoluzionato. “Giustiniani - dice ancora Ferri - è senz’altro uno dei massimi esperti della materia, ma siamo sicuri che il ruoli che ha svolto in passato siano politicamente compatibili con questo incarico?”.