(foto Ansa)

L'intervista

“Grillo non è il padrone del M5s. L'autonomia sarda resti speciale”. Parla Alessandra Todde

Ruggiero Montenegro

"Beppe fa il comico, si diverte a fare battute. Casaleggio? Un santone, l'ossessione fa brutti scherzi. Spero che Conte resti il nostro leader e io sarò al suo fianco. Ma con la costituente il Movimento faccia un ulteriore passaggio di maturazione. Orlando in Liguria? Sosteniamolo”, dice la governatrice

Presidente, davvero nel M5s conta solo il potere, come dice Davide Casaleggio? “Da quando ha lasciato il M5S, Casaleggio si è autoproclamato una sorta di santone che dispensa consigli, forse perché non può più dare il cattivo esempio”. La governatrice sarda Alessandra Todde ride, rispedisce al mittente le accuse. “Casaleggio non ha nessun ruolo nella nostra comunità. L’ossessione fa brutti scherzi”, dice al Foglio Todde, che ieri era a Roma per un incontro – “cordiale e centrato sulle esigenze dell’isola” – con il ministro Adolfo Urso.

Le illazioni del figlio del fondatore  tuttavia non sono le uniche. Anche Beppe Grillo non è (quasi mai) stato tenero con Giuseppe Conte: i rapporti tra loro due pare siano sempre più tesi. Presidente, siamo alla resa dei conti? “Grillo fa il comico, quindi immagino si diverta a fare battute su tutto e tutti. Ci tengo però a precisare un aspetto”. Dica. “Suggerire, scherzare, è lecito, ma il M5s non è un partito padronale. E quando si vedono atteggiamenti di un singolo che vorrebbe imporre i temi della discussione, è giusto che la comunità di reagisca. E lo ha fatto”, continua Todde. Si riferisce alla costituente annunciata dal leader grillino all’indomani della scoppola elettorale europea e amministrativa. “A me piace il tipo di svolta che stiamo portando avanti, e sono sicurissima che ci sarà un dibattito aperto nel partito. La nostra costituente darà voce agli iscritti, agli eletti, ai nostri militanti. Mi auguro non ci sia nessuno che voglia impedire loro di parlare perché preferisce caminetti chiusi e ristretti”.

C’è chi muove questa accusa proprio a Conte, anche all’interno del M5s. L’ex premier ha anche detto di essere pronto a farsi da parte. Crede che sarà ancora lui a guidare il M5s? “Me lo auguro, spero sia il nostro leader ancora a lungo. Ed io sarò al suo fianco. Ma è giusto rinviare queste riflessioni a dopo la costituente”.

Conte ha detto che tutto sarà in discussione, dal terzo mandato alla democrazia interna. Anche il tema del simbolo e del nome del M5s potrebbero essere messi sul tavolo. Lei cosa ne pensa? “Il processo costituente sarà ampio e partecipato, rimettendo al centro le persone. Vogliamo cambiare passo ripartendo dai temi, dai giovani e dalle donne. La costituente è sovrana e quindi credo sia sbagliato ora fare affermazioni che potrebbero influenzare la discussione che verrà fatta ad ottobre. Ma credo sia arrivato il momento che il M5s faccia un ulteriore passaggio di maturazione”. Esiste un rischio scissione? “Le scissioni le lasciamo al passato, sono cicatrici che servono a ricordarci che certi errori è meglio non ripeterli”.

Presidente, veniamo alla Sardegna. Come mai una ragione a statuto speciale è così contraria all’Autonomia di Calderoli? “Quella di Calderoli danneggia la Sardegna perché mina le prerogative di una regione autonoma. La impugneremo presso la Corte entro fine agosto. La sua legge indebolisce la nostra specialità e tenta di silenziare le regioni più povere. Ma poi le sembra normale che dal governo si riempiano la bocca di autonomia per le Regioni, per poi invece non coinvolgerle a sufficienza?”.

La sua elezione a governatrice a febbraio ha aperto una nuova stagione per il campo largo, o almeno così è stata annunciata a febbraio. Come va il governo con il Pd? “Stiamo governando bene. Abbiamo trovato una regione disastrata, abbandonata e mal governata per troppo tempo. L’eredità della giunta Solinas ci ha obbligato a passare i primi mesi a cercare di mettere ordine ai disastri. Ma devo dire che in soli 100 giorni abbiamo affrontato diverse questioni”. Quali?  “Un impegno su tutti i fronti, dalla sanità ai trasporti, dal lavoro alla salvaguardia del paesaggio, dalla siccità all’ambiente, dai giovani allo sport, dal turismo alle imprese, dalla salute mentale ai diritti. Il nostro lavoro per  è appena iniziato”.

All’orizzonte intanto c’è una nuova tornata di elezioni regionali, con Italia viva che ha deciso di spostarsi stabilmente nel centrosinistra. In Liguria sosterrete Andrea Orlando come governatore? E infine, Todde si fida di Matteo Renzi? “Non è un tema di nomi o di quanto è lunga la scheda elettorale. Ma di programma, visione e priorità. In Sardegna abbiamo dimostrato di saper costruire l’alternativa alla destra. E non è neanche un tema di fiducia ma di credibilità. Parola purtroppo scomparsa dal vocabolario di troppi politicanti. Orlando è un amico e – conclude Todde – se fosse lui il candidato lo sosterrei volentieri come lui ha sostenuto me”.

Di più su questi argomenti: