castelli di sabbia

Mappa e opere promesse da Salvini. L'autostrada degli annunci

Ermes Antonucci

Mentre gli italiani vivono l’odissea dei trasporti, fra treni e voli in ritardo o cancellati, il ministro leghista promette opere in giro per l'Italia con caschetto giallo, pettorina fluo e video emozionali sui social

Come i bambini in spiaggia che giocano con paletta e secchiello, anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sta trascorrendo la sua estate costruendo castelli di sabbia per aria. In tour nei cantieri sparsi per l’Italia, munito di caschetto giallo e pettorina fluo, il leader leghista annuncia nuove strade, ponti, viadotti, varianti, gallerie, linee ferroviarie, gronde. “Entro la fine dell’anno”, “nel 2025”, “entro il 2026”. Annunci a media-lunga scadenza, scritti sulla sabbia, che importa se poi non saranno rispettati. Ogni occasione è utile per mostrarsi attivi. Mentre gli italiani vivono l’odissea dei trasporti, fra treni e voli in ritardo o cancellati, il ministro fa il giro del paese, trova il cantiere, si apposta davanti alla troupe e comunica via social le sue prossime costruzioni: dalla Statale 275 Maglie-Leuca agli ultimi quattro chilometri della Sassari-Olbia. 

 

Il tour comincia il 5 luglio. Salvini si reca a Maglie, in provincia di Lecce, e annuncia: “Dopo 30 anni di attesa e mancate promesse, finalmente si parte con i lavori sulla Statale 275 Maglie-Leuca, in Salento, per dare più sicurezza, velocità e lavoro a un territorio straordinario”. Solo i lavori del primo tratto richiederanno circa tre anni, insomma, tempi lunghi (e infatti il ministro glissa). Dieci giorni dopo, il leader leghista si sposta a Genova per la presentazione delle infrastrutture strategiche della Liguria. Il momento è delicato (il governatore Giovanni Toti è da due mesi agli arresti domiciliari), ma Salvini non si lascia condizionare, tiene un intervento di un’ora con tanto di proiezione di slide, e promette 12 interventi per un investimento complessivo di 3,3 miliardi di euro. Li illustra uno per uno, dai lavori sulla Statale Nuova Aurelia al tunnel subportuale. Senza dimenticare la Gronda, per la quale “serviranno 6-7 miliardi”, ma dovrà contribuire Autostrade per l’Italia. 

 

Il 17 luglio Salvini torna a Roma e ha l’occasione di mettere in piedi il suo show preferito: caschetto giallo, gilet catarifrangente, video emozionale sui social direttamente dal nuovo sottopasso di Piazza Pia, alle porte del Vaticano. Salvini si fa riprendere mentre parla dell’abbattimento del diaframma che consentirà il collegamento del nuovo sottopasso a quello esistente. Il ministro stringe le mani di operai, tecnici, ingegneri, annuncia la fine dell’opera “entro il 24 dicembre 2024, inizio del Giubileo”, con l’accortezza di non farsi mostrare mai in compagnia del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. 

 

Il 23 luglio il ministro si reca ad Apice (Benevento), per “una giornata unica in Europa e nel mondo”: “Abbiamo avviato contemporaneamente l’avvio degli scavi delle frese in ben tre gallerie in tre regioni diverse: due cantieri – ad Apice (Benevento) e Bovino (Foggia) – per i lavori sulla linea AV/AC Napoli-Bari che permetterà di collegare le due città in 2 ore, e uno a Taormina (Messina) per il potenziamento della linea ferroviaria in Sicilia tra Palermo, Catania e Messina”. 

 

Una settimana dopo il ministro vola in Sardegna per annunciare la riapertura del ponte Diana a Oschiri (Sassari) e per promettere che “entro la fine dell’anno” saranno completati anche “gli ultimi quattro chilometri della Sassari-Olbia”. Promesse su promesse. 
Il primo agosto siamo di nuovo a Roma, di nuovo con la pettorina fluo (ma senza caschetto), per un sopralluogo alla piazza davanti alla stazione Termini. “Questo autunno verrà restituita totalmente rigenerata a romani, lavoratori, turisti e pellegrini”, scrive Salvini. Nel solito video emozionale realizzato per i social, però, il ministro parla di completamento dei lavori “entro la fine dell’anno”. Insomma, non si sa. Si sa però che “ci saranno alberi, panchine, servizi, ordine”. 

 

Il ministro e il suo staff di videomaker sono instancabili. Sempre il primo agosto, infatti, nel pomeriggio Salvini fa la sua apparizione a Valfabbrica, in provincia di Perugia, per l’abbattimento del diaframma della galleria sulla Perugia-Ancona dopo due anni di lavoro, “per un’opera che si concluderà nel 2025”. Il video è servito: gilet, caschetto giallo, strette di mano, selfie con gli operai, sorrisi. Ma l’opera si concluderà nel 2025? Chissà. 

 

Alla fine, tra tutti questi annunci, l’unica cosa certa, l’unica opera realizzata, la “missione compiuta” come la definisce lui stesso, è il rifacimento dell’asfalto del circuito di Monza. Salvini lo ha annunciato lunedì scorso, recandosi direttamente sul posto: “Come promesso, in sette mesi abbiamo portato modernità, efficienza e sicurezza in uno dei Templi mondiali della velocità, pronti a tifare Ferrari al prossimo Gran Premio del primo settembre”. I viaggiatori alle prese con l’odissea estiva dei trasporti saranno certamente sollevati.  
 

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  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]