I prof di meloni

Gli accademici della Luiss che avanzano al governo. Il ponte Confindustria-Meloni. Mappa

Carmelo Caruso

Non è vero che la presidente del Consiglio non ha accademici da valorizzare. I professori vicini alla premier ci sono, esistono, e in qualche modo si stanno facendo spazio

Meloni che vuol fare? Vuole solo colonnelli o vuole anche i professori? Può un premier avere un consigliere, per carità, un bravissimo consigliere economico, ma uno? I professori di Meloni ci sono. L’università di riferimento è la Luiss, che collega Meloni a Confindustria, al suo presidente Emanuele Orsini, eletto anche grazie ai voti delle partecipate di stato. Sta forse nascendo qualcosa, una cellula di accademici di governo, la Melonluiss.

Non è vero che Meloni non ha accademici da consultare, da ascoltare, da valorizzare. I professori vicini alla premier ci sono, esistono, e in qualche modo si stanno facendo spazio. La nuova Ragioniera dello stato, il cigno di stato, Daria Perrotta, viene dalla Luiss e alla Luiss insegna contabilità pubblica. Quando a Fazzolari è stato chiesto quali fossero gli economisti di FdI, i docenti di area, il bacino, ha sempre risposto che “in Luiss ci sono professori di valore”. Per FdI la Luiss è l’Ena romana e si contrappone alla Bocconi, l’università di Draghi e Monti. Draghi guardava alla Bocconi, Meloni alla Luiss. Il cda della Luiss è presieduto da Luigi Gubitosi, ex ad Rai, e Palazzo Chigi gli avrebbe chiesto, a cominciare dalla Rai, dei consigli. Nel cda siede Monica Maggioni, direttrice dell’offerta informativa Rai, la direttrice più stimata dal dg Giampaolo Rossi. Il nuovo rettore è stato nominato il 10 luglio, ed è Paolo Boccardelli, ma c’è stato un momento, e non era una fantasia, in cui si pensava che a farlo potessero essere Giovanni Orsina, il politologo, lo storico del berlusconismo, o ancora Cesare Pozzi, economista apprezzato da Fazzolari. Pozzi è stato invitato alla convention di Milano, quella pregovernativa, e quest’anno, ad Atreju. Al momento l’unico consigliere economico presente a Palazzo Chigi è Renato Loiero, ex consigliere parlamentare, esperto di Scienze delle finanze, entrato in questi giorni nella lista dei possibili ragionieri di stato e marito di una dirigente del Mef. Meloni ha finora delegato la politica economica a Giancarlo Giorgetti, che ha trovato in Marcello Sala, il direttore generale delle partecipate del Tesoro, il suo Giavazzi.

Sulle grandi questioni economiche Meloni si rivolge a Gaetano Caputi, il suo capo di gabinetto, quando invece deve ragionare delle strategiche, le internazionali, le discute con Fabio Panetta, anche lui laureato Luiss e che è stato insignito del titolo “studente dell’anno” nel 2019. Nel 2022, il titolo è stato assegnato a Marcella Panucci, oggi capo di gabinetto della ministra dell’Università, Bernini, e già direttrice di Confindustria dal 2012 al 2020. Con l’arrivo di Boccardelli la Luiss ha un nuovo organigramma. Orsina è direttore del dipartimento di scienze politiche mentre la guida della Luiss School of Government, l’ha assunta Gaetano Quagliariello, che è tornato a scrivere assiduamente sul Giornale, e che alla Luiss ha preso il ruolo occupato da Sergio Fabbrini, editorialista del Sole 24 ore. Allievo di Quagliarello è Lorenzo Castellani che insegna, pure lui alla Luiss, storia delle istituzioni politiche. Un altro economista che ha collaborato con FdI, è Domenico Lombardi, nominato nel cda di Mps, così come Paola Lucantoni, docente di Market Law and Regulation della Luiss, moglie di Luigi Bernabei. Professore di economia aziendale, luissino, è Giovanni Fiori, uno dei commissari che Adolfo Urso ha nominato a Ilva. Collabora con Urso anche Gianclaudio Torlizzi, membro del Comitato Scientifico del Policy Observatory, Luiss SoG, chiamato a far parte del “Gruppo di Riflessione Strategica sulla Politica Industriale”.

L’altro professore che gode delle simpatie di Fazzolari è Francesco Di Ciommo, docente di diritto privato della Luiss, indicato nel cda di Cdp. Poco raccontato ma ritenuto il vero ideologo della comunicazione di FdI è Luigi Di Gregorio che ha gestito la campagna elettorale del governatore Rocca, professore di Scienze Politiche a Viterbo e di un master di comunicazione alla Luiss. Ancora uno. Antonello Cilento, luissino, è consigliere giuridico del ministro Sangiuliano. Se poi si volesse fare una rassegna veloce di tutti i luissini al governo si può partire da Sabrina Bono. E’ vicesegretario generale di Palazzo Chigi. Con Salvini lavora Elena Griglio, laureata Luiss, docente di diritto pubblico comparato e ammnistrativo, capo del legislativo del vicepremier. Un altro Luiss è Mario Capolupo, capolegislativo di Fitto, che potrebbe spostarsi al Mef, essere nominato capo legislativo di Giorgetti. Infine studenti eccellenti Luiss due figure che Meloni ritiene insostituibili. La prima è Elisabetta Belloni, che guida i servizi segreti, servizi che ieri sono stati rivisti dalla premier (ha nominato Giuseppe Del Deo, vice del Dis, e Vittorio Rizzi, vicedirettore dell’Aisi, scuola Gabrielli). Il secondo luissino è Dario Scannapieco che è stato appena riconfermato alla guida di Cdp. Esiste quindi una rete di docenti, a cominciare dagli economisti, da cui Meloni può attingere. Ma Meloni vuole? La vera prova della seconda fase di governo sarà l’economia. La premier si avvicina a due anni di mandato e a differenza di Draghi che riceveva (e lo comunicava) banchieri, imprenditori, non è ancora chiaro chi riceva Meloni, anzi, non è chiaro proprio se riceva. La premier ha mai incontrato a Palazzo Chigi, l’ad di Banca Intesa? Ha mai incontrato l’ad di Mediobanca? Ha mai incontrato l’ad di Unicredit? Meloni che vuol fare? Vuole finalmente laureare il suo governo alla Luiss o lasciarlo fuori corso? 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio