commissari d'italia
Dalla peste suina alle tangenziali in Valtellina: i commissari-supereroi di Meloni sono già più di 60
Mese dopo mese, quest'esecutivo ha preso a nominare commissari straordinari. Adesso anche per affrontare il problema dell'edilizia carceraria. Gli altri casi: dalla depurazione delle acque reflue alla metro di Torino
Con la scelta di puntare su una figura che si occupi di edilizia carceraria, il governo veleggia verso i 70 commissari straordinari attualmente in attività. Alcuni ereditati dal passato, ma molti istituiti ad hoc. Che si occupano di praticamente tutto lo scibile umano. Dal grande al piccolo. Dalla peste suina africana alla vasta emergenza siccità fino alla “Variante di Tirano”, una tangenziale in Valtellina che comunque non servirà alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Passando per il “restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano a Ventotene”. O per il “superamento delle situazioni di particolare degrado nell’area del comune di Manfredonia”.
La premessa è che ogni governo, a un certo punto, ha iniziato ad affidarsi a commissari straordinari. Ci ricordiamo tutti l’esempio del sindaco di Genova Marco Bucci, che fu commissario alla ricostruzione del Ponte Morandi. Poi fu la volta del commissario straordinario all’emergenza Covid. Ma questo esecutivo ha preso ad applicare questo metodo quasi fosse la norma. Per questo, quando è scoppiata l’emergenza “Peste suina africana” ha nominato un commissario: Vincenzo Caputo. Che adesso, dopo essersi dimesso, è stato sotituito da Giovanni Filippini. Eppure nel frattempo il governo ha provveduto a riempire altre caselle: un commissario straordinario per la Zona economica speciale in Calabria. Così come pure in Abruzzo, Sardegna, Puglia e Basilicata, Sicilia occidentale, Sicilia orientale e Campania. In ultimo Enrico Caterino è stato nominato commissario per il granchio blu. Il ruolo di “commissario straordinario per le persone scomparse”, che esisteva già, è andato a Maria Luisa Pellizzari. Il prefetto Maria Grazia Nicolò è stata confermata “commissario straordinario del governo per il coordinamento delle attività antiracket e antiusura”. Mauro Mazza, invece, è diventato commissario per la partecipazione dell’Italia alla Fiera del libro di Francoforte, la famosa Buchmesse a cui non è stato invitato Roberto Saviano con annesso vespaio di polemiche tra governo ed editori. E’ tuttora operativa la struttura commissariale “per la ricostruzione nei territori dei comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016”, guidata dal senatore di Fratelli d’Italia Guido Castelli. Così come quella presieduta dal generale Francesco Paolo Figliuolo che si occupa delle zone alluvionate tra Emilia-Romagna e Marche. Incarico che a Figliuolo è stato prorogato alla fine di giugno per ulteriori sei mesi.
Ma facciamo un salto in provincia. Dopo i fenomeni sismici dello scorso maggio, il governo ha nominato Fulvio Soccodato “commissario straordinario per la realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica sugli edifici di proprietà pubblica esistenti nell’area dei Campi Flegrei”. Oltre a Manfredonia, in provincia di Foggia, un commissario (Clara Vaccaro) contro la situazione di particolare degrado il governo l’ha spedito anche a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Decisione motivata anche da una “massiva concentrazione di cittadini stranieri”. Sono competenze territoriali specifiche e aggiuntive rispetto al commissario Valerio Valenti, chiamato dall’aprile 2023 a occuparsi dell’emergenza “immigrazione” su tutto il territorio nazionale. Fabio Ciciliano, il commissario che era stato chiamato a gestire la difficile situazione a Caivano, sulla cui riqualificazione il governo ha investito molto, è stato nel frattempo nominato presidente della Protezione civile. Un commissario straordinario lo si è istituito anche per “la realizzazione della linea 2 della metropolitana della città di Torino” (Bernardino Chiaia). Così come per “la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane” (Fabio Fatuzzo). Un altro lo si è creato “per il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura” (Maurizio Falco). Anche quando si è trattato di organizzare il G7 a Borgo Egnazia dello scorso giugno, con i grandi della Terra, la soluzione individuata dal governo è stata: massì, mettiamoci un bel commissario straordinario (ancora Fulvio Soccodato). E un commissario (Manuela Manenti) è stato trovato anche per “assicurare il conseguimento degli obiettivi della Missione 4 del Pnrr relativa alla realizzazione di nuovi posti letto destinati agli studenti universitari”. In sostanza, talmente tante erano le cose da fare che questo governo ha pensato bene di delegare quante più attività a specifiche strutture commissariali che almeno, agendo in deroga, potessero ottenere sufficienti poteri. Solo che questo proliferare di commissari porterà il governo a dover nominare un giorno, chissà, un commissario alla gestione dei commissari.