Maurizio Gasparri - foto Ansa

Il colloquio

Gasparri contro Vannacci: "Ce l'ho con gli improvvisatori che per farsi notare sparano cazzate"

Nicolò Zambelli

Il capogruppo dei senatori di Forza Italia dopo le parole del generale su Paola Egonu: "La politica è una cosa seria, ma serve umiltà. Prendere voti non vuol dire essere un bravo politico"

"Anche io sono orgoglioso di essere italiano, anche io sono contro l'immigrazione incontrollata, anche io voglio delle regole sulla cittadinanza. Ma per dimostrarlo non mi sono mai messo a toccare le mani di un immigrato in metropolitana per capire com'era la pelle. La politica è un'altra cosa e non può ridursi a questi termini". Lo dice in un colloquio con il Foglio il capogruppo dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, parlando dell'europarlamentare eletto con la Lega Roberto Vannacci e delle sue dichiarazioni su Paola Egonu all'indomani dell'oro olimpico dell'Italia nella pallavolo. "Io non ce l'ho prettamente con lui, ma ce l'ho con tutti gli improvvisatori. Faccio parte di una generazione di politici che è partita facendo il militante. Ce l'ho con il pressapochismo, uno per farsi notare oggi deve sparare la sua dose di cazzate. Sono prevenuto verso i parvenus".
 


Ieri il senatore di Forza Italia ha scritto un post contro l'ex generale. Al Foglio spiega: "Il ricambio in politica avviene attraverso i canali della politica, dovrebbe essere così. Non sono contro il ricambio, ma forse sono fuori tempo. Io diffido da quelli che arrivano, si presentano e si atteggiano da grandi ideologi". Gasparri giudica "incredibile" l'episodio raccontato dallo stesso Vannacci, di quando faceva finta di cadere e perdere l'equilibrio sui mezzi pubblici per toccare le mani degli immigrati che lo aiutavano a rialzarsi, solo per la curiosità di sapere com'era la loro pelle. "Il tema dell'immigrazione, della convivenza, dell'integrazione, è complesso. Si affronta con politiche sociali, trovando compromessi, facendo accordi, creando leggi. Non è che si fa pratica toccando le mani degli immigrati sulle metropolitane. Questo mi dà l'idea di quale sia stata la formazione di quell'uomo e mi creda se le dico che sono dispiaciuto per lui".
 

L'azzurro continua a ribadire che la "politica è una cosa davvero seria". Ma, allo stesso tempo, è "comunque aperta a tutti". E se questo è un dato fondamentale della nostra democrazia, "perché così chiunque può candidarsi", è altrettanto vero che nel medio lungo periodo poi "si vedono i risultati" di persone che non hanno le competenze per maneggiare nei meccanismi della cosa pubblica: "Concetti come 'l'uno vale uno' e altre cazzate che ha portato il grillismo non sono vere, ma semmai dannose", aggiunge.
 

Gasparri ne fa una questione di competenza e presunzione: "Non si capisce perché nella medicina il medico deve studiare, idem per l'ingegneria, idem per, ad esempio, chi fa il conducente di treni. La politica è l'unica attività umana che non ha questi 'paletti' all'entrata. Una persona può essere il più bravo entomologo del mondo, ma se viene in Parlamento è ovvio che non sa come funziona questo tipo di lavoro. Qui la differenza, necessaria, quindi tra incompetenza e improvvisazione. Uno può anche cambiare strada nella vita e buttarsi in politica, ma deve farlo con umiltà", dice Gasparri.
 

Eppure Vannacci ha superato il mezzo milione di voti. "Prendere voti non vuol dire essere un bravo politico. Prendere voti è un'altra cosa. Lui ha portato dei voti dicendo cose che tutti sarebbero in grado di dire". E qui il senatore spiega la sua idea: "Se lui fosse andato sugli autobus a fare i comizi elettorali avrebbe avuto un successo ancora maggiore. Generalmente il popolo degli autobus è sempre tutto incazzato, quindi se lui fosse andato lì a dire cose come 'Eh, abbasso ai ricchi che hanno le auto e ingorgano il traffico' sono sicuro che avrebbe avuto un successo travolgente, altro che mezzo milione, forse un miliardo di voti. Lui si è candidato in tutta Italia e ha preso 500 mila preferenze, io in una sola circoscrizione, una volta, ne raccolsi 200 mila. È inutile fare i paragoni, questi i risultati e non ho mai dovuto dire la marea di cazzate che ha detto lui", dice ridendo Gasparri.
 

La Lega ha fatto male a sceglierlo come frontman? "La mia sintonia con la Lega è totale. La Lega ha ottimi quadri e dirigenti politici, con Calderoli ad esempio ho un rapporto di vera amicizia. Salvini è uno di quelli che è partito facendo la gavetta, nonostante faccia parte di una generazione diversa dalla mia. Ricordo quando gestiva Radio Padania, quando doveva gestire il pubblico, le domande, la diretta. Oggi uno si limita a mettere like sui social e Vannacci è un'espressione di questo tempo e di questo nuovo modo di fare politica. Quando faccio riflessioni di questo tipo trovo più consensi in questo partito piuttosto che in altri".
 

Il senatore mette in guardia i leghisti dalle iniziative del generale: "Voglio lanciare un avvertimento proprio ai miei amici della Lega. Vannacci ha già fatto l'associazione, e questo passi. Ma da poco ha trasformato l'associazione in un movimento politico. Un fatto che non mi spiego: se tu fai il capolista in un partito, seppur da indipendente, ti candidi e vieni eletto, ma almeno rispettalo il partito al quale ti sei appoggiato". Il riferimento è al comitato "Il mondo al contrario", che a settembre ufficializzerà il suo passaggio a movimento politico con una manifestazione a Viterbo. "Lui ha preso i voti che ha preso dicendo le cose che le persone dicono nei bar. Le assicuro che se iniziassi a dire le cose che dice lui in mezz'ora, sui social, prenderei trentamila like. La differenza è che io ho una reputazione da difendere, ogni tanto faccio polemiche e alzo i toni, ma volutamente. C'è comunque un limite", aggiunge Gasparri.
 

"La mia quindi resta una critica all'improvvisazione - conclude Gasparri -. Il mio collega Romeo è un altro esempio di bravo dirigente di partito. Anche lui fa parte di quelli che hanno fatto la gavetta". E non si è presentato nemmeno perché ha semplicemente scritto un libro, come invece ha fatto Vannacci. "Ah perché Vannacci ha scritto un libro?". Due in realtà. "Ah, non lo sapevo. Le chiedo di non esagerare con le parole. Io pensavo che i libri fossero un'altra cosa. È una battuta la mia, ma quello più che altro è un breviario di racconti e altre cose".
 

Nelle scorse ore Vannacci ha deciso di rispondere agli attacchi di Gasparri pubblicando due post. Nel primo ha scritto: "Anche all'on. Gasparri viene l'itterizia se non sparla ogni giorno di me... potrei offrirgli un Cynar!". Nel secondo post l'ex generale ha poi pubblicato un fotomontaggio mentre beve il liquore con la didascalia: "Gasparri sopravvivrà a Vannacci, ma io vivo benissimo adesso senza Gasparri!". Cosa gli risponde? "Questo è il livello... Anni Sessanta, spalla minore in un filmetto comico a episodi di quel tempo lì".
 

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