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Frateli di Rai?

Il Tg1 cala negli ascolti e a lamentarsi sono i vertici (di destra), il cdr e il direttore

Carmelo Caruso

Il primo telegiornale italiano, come tutti i telegiornali generalisti (a eccezione di La 7), sta calando negli ascolti. Calo fisiologico, spiegano in Rai, ma è un calo che penalizza la rete, che fa male all’intero mondo Rai 1. Cosa c'è dietro

Fratelli, chi? Fratelli, loro? Il Tg1, il tg del direttore voluto da Giorgia Meloni, lo “stanno sabotando i dirigenti Rai di Meloni”? Lo pensa la redazione, il cdr, che ha chiesto al direttore Gian Marco Chiocci perché questo tg deve elemosinare redattori, perché venga umiliato con uno dei peggiori traini possibili. Il cdr si è sentito rispondere dal direttore, e si riportano le frasi esatte del comunicato, che le scelte “di programmazione aziendale stanno penalizzando la testata”. Chiocci, e lo raccontano al Tg1, se n’è lamentato più volte con i vertici Rai. Si parla di scarsa attenzione verso il Tg1, di strategie di palinsesto da fuoco amico. Ma come? Non erano tutti amici della premier? È così che si vogliono bene? Chiamarsi “fratelli”, in Rai, è da spergiuri.
 

Può il Tg1, il tg della rete ammiraglia, e si scrive a prescindere dalle scelte editoriali, dai contenuti di chi lo guida, dal tipo di tg che si può ritenere scadente, essere trattato come la succursale di Rai news, una rete che quando va bene arriva allo 0,6 per cento di share, che dispone di 220 giornalisti, cento in più del Tg1 che di share fa il 24? Meloni, lo sa che nella sua Rai i fratelli lavorano contro i fratelli? Il Tg1 ha chiesto un incremento di unità (sono tutte informazioni comunicate dal direttore al cdr) ma queste unità non sono mai arrivate. Il Tg1, come tutti i telegiornali generalisti (a eccezione di La 7) sta calando negli ascolti, calo fisiologico, spiegano in Rai, ma è un calo che penalizza la rete, che fa male all’intero mondo Rai 1. Il Tg1 paga la campagna feroce, l’etichetta di Tg di “Tele Meloni” (etichetta che Meloni ha voluto smontare in prima persona) ma paga anche, e lo denuncia la comunità dei suoi redattori, la scelta di spostare il grande sport, finali di tennis, Europei di calcio, da Rai 1 a Rai 2. Stessa cosa per le Olimpiadi.
 

È una decisione presa dai vertici, da Rai pubblicità, e serve a rivitalizzare una rete morente, Rai 2, una rete “drogata” negli ascolti, dallo sport. È una scelta contestata dal direttore del Tg1, dalla redazione che lamenta “scelte incomprensibili”. Il Tg2 dallo share crepuscolare in queste settimane di Giochi vola negli ascolti, li ha triplicati, a scapito di tutti, ma soprattutto del Tg1. La domenica della grande atletica, durante la corsa di Marcel Jacobs, il Tg1 ha perso oltre 7 punti, e nei giorni a seguire si è toccato il minimo storico, tanto che si stava rischiando il sorpasso del Tg5. A parti invertite, Mediaset, anche solo per ragioni commerciali, avrebbe dato le olimpiadi a Italia 1? Non è solo lo sport. Lo sanno tutti che un Tg ha bisogno di un traino forte. La7, di Urbano Cairo, per aiutare e sostenere Mentana, che certo non ha bisogno di essere sostenuto, ha chiamato Flavio Insinna e gli ha affidato il quiz preserale. Qual è il traino del Tg1? Il traino che la Rai di Meloni ha scelto per il Tg1, per questa estate, un’estate decisiva, è “Reazione a catena”, e lo ha consegnato a Pino Insegno che perde due punti e mezzo a sera rispetto agli ascolti dell’anno precedente, quando il programma era condotto da Marco Liorni. Cosa devono pensare i giornalisti del Tg che passa per essere il Tg di Meloni, se la programmazione della sera, così come quella del mattino, è immaginata per penalizzarli?
 

Pensano che c’è un direttore che è poco fratello dei fratelli di Rai e che forse “si gioca al boicottaggio”. Naturalmente negano, nega Chiocci: ma che dite? Quali frizioni? Negano e dissimulano. E fanno male. Quando si era deciso di sperimentare il programma di Fiorello, “Viva Radio 2”, su Rai2, il dg del prime time, Angelo Mellone, un altro fratello di Rai, aveva giustamente chiesto di ripensare la mattina di Rai 1. Fiorello è andato via ma per il prossimo anno si punta, ancora una volta, sulla mattina di Rai2. Il non detto è che per i giornalisti del Tg1 si tratta di un favore a Forza Italia, una sorta di “teniamoli buoni”, la carezza al direttore (quota Tajani) Antonio Preziosi e in particolare a Simona Agnes, la sarà presidente Rai, targata FI, sempre più in bilico. I giornalisti del Tg1 denunciano che le sette edizioni, che si aggiungono agli speciali di Tv7, e gli altri speciali, vanno in onda oltre la mezzanotte. Sono seguite ulteriori lamentele, e reiterate, del cdr, tutte senza risposta. La decisione di spostare lo sport su Rai 2, e sono sempre voci di Mazzini, avvelenata, si deve al capo del marketing Rai, Roberta Lucca, una dirigente che a Napoli, durante la presentazione dei palinsesti, con rispetto scrivendo, ha fatto addormentare i giornalisti presenti.
 

Ma non si era detto che Chiocci fosse il direttore voluto dalla premier? E invece, e lo racconta questa redazione che non è certo amica della destra, sarebbe ora lui a denunciare la solitudine: gioco di squadra zero, risposte burocratiche, preoccupazioni inascoltate. Sono Fratelli contro (i fratelli che stanno sfasciando Agorà, usando la casella femminile del programma, lo ha scritto Il Foglio ed è stato confermato, come merce di scambio). Farsi criticare per un Tg schierato fa parte della storia Rai, da sempre tutte le opposizioni lamentato un Tg1 governativo, ma guidare la Rai mettendosi contro la redazione del Tg1, e anche il direttore, voluto da Meloni, è una novità. La Rai di Meloni ha dunque i fratelli, i fratellini, e poi c’è il suo Tg, il Tg che passa per il Tg di Meloni boicottato dai dirigenti di Meloni. Si facciano chiamare come vogliono ma almeno in Rai non abusino della parola Fratelli.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio