Foto LaPresse  

Bloccati sul nascere

Il destino da decifrare di quei progetti finanziati dal Pnrr, ma inattuati

Giorgio Santili

Oltre 18mila proposte di rigenerazione urbana, servizi per la natalità e la sanità sono chiuse nel cassetto delle amministrazioni locali. Scartati, definanziati o congelati: per i progetti che non riusciranno ad attingere dai fondi europei si pensa al ripescaggio attraverso un partenariato pubblico e privato

Una riserva sterminata di progetti stralciati dal Pnrr o più semplicemente inattuati, senza gare o senza fondi. È quanto ha scoperto il Consorzio Integra, punta avanzata del mondo Legacoop nel settore degli appalti di costruzioni e servizi. “Abbiamo monitorato – dice la presidente del consorzio, Adriana Zagarese, in un’intervista al sito specializzato diariodiac.it – con l’aiuto di Intellera Consulting, una grande quantità di progetti territoriali, oltre 18 mila, per un importo di 36 miliardi, proposti per il Pnrr ma poi scartati o stralciati o definanziati o semplicemente rimasti fermi, con bandi non pubblicati, gare non aggiudicate, fondi non spesi. Tutti progetti che verosimilmente sarà difficile che si possano realizzare con il Piano di ripresa e resilienza che, come è noto, non può permettersi ritardi realizzativi, ma che esprimono esigenze reali del territorio e, in molti casi, anche un certo livello di avanzamento progettuale”. 


I risultati del monitoraggio dicono che si tratta prevalentemente di “rigenerazione urbana, con una quota non irrilevante di degrado sociale, piani urbani integrati, scuole, asili nido, mense, impianti sportivi, sanità territoriale con interventi tipo case di comunità, telemedicina, assistenza sanitaria intermedia, ospedale sicuro e sostenibile”.  Il 65 per cento di questi progetti risultava finanziato, 11.985 progetti per 25,8 miliardi, mentre il 35 per cento risultava non finanziato, 6.312 progetti per 10,2 miliardi. Quelli finanziati a un certo punto non sono andati avanti: i fondi non spesi ammontano a 11,6 miliardi, relativi a 8.454 progetti e di questi 294 progetti (3,2 miliardi) non sono mai andati in gara, almeno fino al momento in cui si è svolto il monitoraggio, 3.979 progetti (5,6 miliardi) sono andati a gara ma la gara non è stata finalizzata con l’aggiudicazione, 4.181 progetti (2,9 miliardi) sono andati solo parzialmente a gara, perdendosi per strada, quindi, una parte dell’importo previsto.


Sul piano territoriale, la Lombardia è la regione con il maggior numero di progetti, 2.312 per un importo di 5.359 milioni, e di questi 887 sono non finanziati per un importo di 1.832 milioni. Segue la Campania con 2.116 progetti per un importo di 5.359 milioni, che ha però un importo non finanziato maggiore della Lombardia, con 845 progetti per 1.964 milioni di euro. Seguono Lazio, Veneto e Sicilia. Il Lazio ha anche il record degli importi finanziati e non andati in gara con 688,8 milioni per soli 18 progetti, quando la Campania, seconda, ha 415 milioni di euro non andati in gara per 76 progetti.


Cosa farà ora il Consorzio Integra di questa riserva di progetti? “Abbiamo pensato – risponde Zagarese – che questa riserva di opere e di progetti avviati nel loro percorso, e non conclusi, potesse tornare utile, anche su un piano industriale, quando il Pnrr sarà finito. E abbiamo immaginato che almeno una parte di questi progetti, accuratamente selezionata, potesse essere riproposta alle stesse amministrazioni con la formula del partenariato pubblico-privato. Servono però alcune modifiche al codice appalti che speriamo arrivino con il correttivo”.