Il caso
Meloni e l'assillo commissario Ue. In Valle d'Itria arriva anche Metsola
Dalla masseria blindata la premier è alle prese con il rebus Fitto: la trattativa per deleghe di peso continuano. I rapporti con la presidente del Parlamento europeo e la domenica con Matteo Salvini
Brindisi-Roma. Nella masseria di Ceglie Messapica dove soggiorna Giorgia Meloni entrano delizie enogastronomiche, giochi per la piscina dedicati alle tre bimbe della comitiva presidenziale (Ginevra e le due gemelline del sottosegretario Marcello Gemmato). Davanti all’ingresso è stato avvistato perfino un calesse, ma filtrano poche indiscrezioni. Tra queste c’è quella di un incontro fra la premier e Roberta Metsola, presidente riconfermata del Parlamento europeo anche con i voti di Fratelli d’Italia e dell’Ecr, che sta trascorrendo qualche giorno in Valle d’Itria. Un elemento che conferma come, al di là del relax ferragostano con angurie gelate, il dossier europeo sia il chiodo fisso del governo italiano. Di cosa potrebbero parlare Giorgia e Roberta, tra le quali è nata fin dal primo momento a Bruxelles una certa intesa personale prima che politica?
La Puglia tra colline e Adriatico è il luogo perfetto per le strategie di politica internazionale meloniane, soprattutto dopo la riuscita dell’ultimo G7 a Savelletri.
Ora le due leader potrebbero conversare anche dell’imminente composizione della nuova Commissione di Ursula von der Leyen, nella quale è in pole per un ruolo di primo piano il ministro salentino Raffaele Fitto. E tutto ruota intorno al peso della delega che il politico di Maglie potrebbe ricevere. L’agenda della Meloni ha dato priorità all’incontro con la presidente maltese, mentre il vertice estivo nella masseria Beneficio con il vicepremier Matteo Salvini continua a slittare di qualche giorno. Il fu “Capitano” è in vacanza nel Tacco d’Italia, vicino Leuca con Francesca Verdini e gli amici d’infanzia della fidanzata.
Il giorno giusto per scambiarsi idee sulla ripresa di settembre sembra essere diventato domenica, quando Salvini avrà chiuso il soggiorno salentino e sarà in procinto di rientrare. Per Meloni potrebbe essere l’occasione per dimostrare, almeno a favor di selfie, l’unità della coalizione e il rapporto solido con il leader leghista. A partire dal dossier Rai che attende la maggioranza alla ripresa dei lavori a settembre. Tutto chiede salvezza per il mondo che ruota intorno alla premier. Anche se l’assillo di questi giorni, al netto del relax e della difesa d’ufficio nei confronti di Massimo Boldi, resta il rebus della Commissione Ue. La trattativa con von der Leyen non è chiusa. L’Italia non ha ancora indicato formalmente il nome del candidato. C’è tempo fino al 30 agosto, quasi tutti gli altri paesi lo hanno fatto. Tuttavia la presidente del Consiglio continua a reputare non soddisfacente l’ipotesi di una delega al Pnrr da aggiungere a quella del Bilancio interno. E’ una partita complicata per Meloni perché dopo il no al bis di Ursula, rivendicato con forza, deve dimostrare all’opinione di pubblica di non aver pagato dazio nelle trattative più importanti: quelle che riguardano il peso del commissario. L’idea di una scelta politica con ripercussioni istituzionali per il blasone italiano resta un assillo per la leader di destra. Il commissario uscente, Paolo Gentiloni, ha avuto i galloni degli Affari economici. E dunque Meloni tratta, fino all’ultimo. E valuta a fronte di una proposta che non ritiene soddisfacente anche l’opportunità di politica di virare su un altro nome (circola sempre l’ipotesi Elisabetta Belloni, capo del Dis e sherpa del G7). Di sicuro l’indicazione di Fitto, per prassi, dovrà passare da una comunicazione in Consiglio dei ministri. I dialoghi sono ancora aperti e anche la sponda di Metsola può avere un peso.
Simone Canettieri
Gabriele De Campis