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dove va forza italia

Con lo ius scholae Tajani testa il futuro di FI. Parlano i sondaggisti Gigliuto e Noto

Ruggiero Montenegro

“La battaglia sulla cittadinanza è solo l’ultimo atto di un percorso di riposizionamento che va avanti già da un po”, dice Giugliuto, presidente dell'Istituto Piepoli.  E il direttore di Noto sondaggi: "E' un'anticipazione di quello che il partito potrà essere in futuro”

E’ una questione di spazi, ma anche di prospettive. Dove sta andando Forza Italia? “Questa battaglia sullo ius scholae è solo l’ultimo atto di un percorso di riposizionamento che va avanti già da un po'”, risponde al Foglio il sondaggista Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli. “E’ una sorta di test”, aggiunge Antonio Noto. Per il sociologo e direttore di Noto sondaggi, “Antonio Tajani sta cercando di capire se esiste uno spazio per creare una nuova area moderata. E secondo me quello che vediamo oggi non è un qualcosa di momentaneo, ma un’anticipazione di quello che FI potrà essere in futuro”.

Da qualche settimana il leader forzista Tajani ha messo il piede sull’acceleratore: va su e giù per l’Italia e rilascia interviste a raffica. Soprattutto non perde occasione per smarcarsi dagli alleati di governo, come dimostra lo slancio di queste settimane sulla riforma della cittadinanza. “Questa dinamica è iniziata mesi fa, è proseguita durante la campagna elettorale per europee e adesso si fa ancora più chiara – dice Gigliuto – La Lega si fa trainare da Vannacci e copre sempre più le posizioni di estrema destra, Fratelli d’Italia prova a diventare una forza di destra europea e più istituzionale, pur con delle contraddizioni. In questo schema Forza Italia, quasi naturalmente, va a occupare il centro. Cosa che non dispiace certo alla famiglia Berlusconi”. E’ uno spunto, quest’ultimo, che Noto suggerisce come chiave di lettura per comprendere meglio il nuovo corso degli azzurri. “Tajani ha cominciato a parlare di ius scholae dopo le uscite sui diritti di Marina e Pier Silvio. Le Olimpiadi e la vittoria delle pallavoliste italiane hanno offerto l’occasione buona. Ma fino ad allora – continua il direttore di Noto Sondaggi – questo tema non era mica in discussione. I fratelli Berlusconi appartengono a una nuova generazione, che abbraccia posizioni più liberal non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello dei diritti”.

L’attenzione a questi nuovi temi tuttavia finisce inevitabilmente per sottrarre spazio a quelli che storicamente hanno occupato l’agenda forzista: le questioni legate al mondo dell’impresa o le pensioni, per esempio. Lo zoccolo duro forzista potrebbe indispettirsi? “Qualche rischio effettivamente esiste e infatti credo che tra poco, anche per via della discussione sulla manovra, le classiche battaglie di FI torneranno a prendere spazio”, rileva Gigliuto. Ma attenzione: “Secondo gli ultimi sondaggi dell’Istituto Piepoli sullo ius soli, poco più del 50 cento degli elettori di centrodestra era a favore. Una quota che sale considerando Forza Italia”. E’ quindi ragionevole ritenere che sondando il consenso per lo ius scholae le percentuali potrebbero crescere ulteriormente. “Certo – concede Gigliuto – e non dimentichiamoci  che in Italia un 10 per cento continua a definirsi di centro: sono spesso elettori che faticano a trovare una rappresentanza stabile”.

Con queste coordinate, quello di Tajani sembra essere allora un calcolo ben ponderato. “L’elettorato di FI è un po’ particolare: finché Berlusconi era in campo aveva un’adesione quasi fideistica, che andava al di là delle proposte. Oggi qualcosa è cambiato.  Comunque il quasi 10 per cento ottenuto alle europee dimostra che una buona parte di elettori è rimasta fedele”, spiega Noto. Il direttore fa notare inoltre come la strategia forzista non sia frutto del caso ma segua alcune direttrici precise: “Quando parlano di diritti, sia i figli di Berlusconi che gli esponenti di FI, fanno attenzione a evitare la contrapposizione destra-sinistra. Richiamano piuttosto la giustizia sociale, i valori cristiani, l’uguaglianza. Detto questo, credo che nel disegno di Tajani ci sia anche il tentativo di attrarre gli scontenti del centrosinistra, quelli che considerano Elly Schlein troppo radicale”.

Resta da capire infine se l’attuale segretario sia davvero la figura più adatta per guidare Forza Italia in questa transizione. Noto pensa di sì. E anche Gigliuto non ha troppi dubbi: “Tajani incarna molto bene la figura del leader moderato. Fa parte della sua storia politica, ha un passato in Europa ed è in grado di parlare al mondo cattolico. Il fatto che sullo ius scholae FI abbia rilanciato proprio nei giorni del meeting di Comunione e liberazione a Rimini  – conclude il presidente dell’istituto Piepoli  – forse non è solo un caso”.