Filiberto Zaratti - foto Ansa

La lettera

Così Roberto Gualtieri divide l'Alleanza Verdi e Sinistra. Ci scrive Filiberto Zaratti

Continua il botta e risposta sull'operato del sindaco di Roma. Dopo la lettera di Andrea Catarci, ecco quella del deputato di Avs e co-portavoce di Europa verde nel Lazio: “Catarci non può parlare per Verdi e Sinistra”

Il 23 agosto, intervistato dal Foglio, Ignazio Marino, ex sindaco di Roma oggi europarlamentare della lista Verdi e Sinistra (Avs), ha espresso fortissime e circostanziate critiche nei confronti dell’amministrazione comunale romana guidata da Roberto Gualtieri: “Dai trasporti alle partecipate dopo dieci anni è tutto fermo”.  Il 27 agosto, sul Foglio, con una lettera, è intervenuto Andrea Catarci, assessore della giunta Gualtieri ed esponente nazionale dell’alleanza Verdi e sinistra (Avs): “Difendo Gualtieri, Marino si occupi di Europa non di Roma”. Oggi, rispondendo a Catarci, scrive Filiberto Zaratti, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde nel Lazio.
 



Al direttore – Che l’assessore Catarci voglia difendere il sindaco Gualtieri è logico oltre che assolutamente legittimo. Del resto l’incarico prestigioso che ricopre non sarebbe possibile se non vi fosse una condivisione tra le politiche adottate dalla giunta e le proprie convinzioni personali. Il punto di vista di un assessore al comune, proprio per queste ragioni, però, purtroppo non aggiunge nulla al dibattito in corso sulle necessità dei cittadini e delle cittadine di Roma, che rimane molto più complesso e difficile. Credo sia giusto interrogarsi se le scelte effettuate dall’attuale Amministrazione di Roma siano le più efficaci, le più utili per affrontare i problemi della città. E anche se il metodo usato sia il migliore possibile. La scelta di gestire tutto con i poteri commissariali scavalcando la funzione del Consiglio Comunale eletto dai romani e dalle romane è la strada per risolvere i problemi del territorio? La scelta di non confrontarsi con cittadine e cittadini davvero è la migliore? Abbandonare la strada del confronto con forze sociali e sindacali, con comitati e associazioni davvero è una scelta innovativa?
 

Le modalità con cui si è arrivati alla decisione di realizzare un Inceneritore a Roma è emblematica. Catarci cita i successi della giunta Gualtieri e fa bene. Tutto quello che viene citato era contenuto nel programma che abbiamo sottoscritto. Quello che non ci convince è tutto quello che viene fatto e che nel programma non c’era, dall’Inceneritore di rifiuti al porto turistico di Fiumicino. Non ci convince lo Stadio di Pietralata né l’ipotesi di non realizzare il parco pubblico di Torre Spaccata. Non ci convince il forte consumo di suolo come la vicenda della lottizzazione a Ostia sul lungomare dimostra. Non ci convince che l’ostinazione a non voler procedere a una seria raccolta differenziata basata sul porta a porta determini il fatto che Roma continui a essere sporca. Ci piacerebbe una discussione pubblica sull’urbanistica di Roma a partire dall’opzione zero. Queste sono le posizioni che hanno permesso ad Avs di avere un grandissimo successo elettorale alle europee.
 

Credo sia sbagliato e inusuale che un pur autorevole assessore parli a nome di una forza politica. Alleanza Verdi e Sinistra è l’alleanza tra Sinistra Italiana ed Europa Verde ed è bizzarro che ogni tanto qualcuno possa pensare di poter parlare a suo nome senza averne titolo. Dispiacciono invece le critiche immotivate e ingenerose rivolte a Ignazio Marino, del resto la sua popolarità tra le cittadine e i cittadini di Roma è testimoniata dall’altissimo numero di preferenze da lui ottenuto nelle ultime elezioni europee. Voti in gran parte presi non nella ztl ma nelle periferie della città. Il giudizio sull’esperienza di governo di Marino lasciamolo al popolo di Roma. È sufficiente frequentare comitati e associazioni, mercati e metropolitane per sapere cosa pensano i cittadini e le cittadine di Marino Sindaco. Essere in sintonia con la città e i suoi abitanti è una funzione fondamentale di ogni amministratore, di ogni persona che fa politica. Questa mancanza è stata una delle regioni per cui i progressisti hanno perso quella sintonia sentimentale con il popolo delle periferie e che bisogna assolutamente recuperare. Per farlo è necessario aprire una grande discussione pubblica che coinvolga la città, i partiti, le forze sociali e sindacali, i comitati, le associazioni e tutte le personalità che in questi anni hanno svolto un’importante funzione nel governo cittadino.
 

Filiberto Zaratti è deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde del Lazio