IL MINISTRO DELL'AGRICOLTURA

Casa Lollo: adesso vuole lasciarlo anche il suo capo di gabinetto

Carmelo Caruso

Il ministro dell'Agricoltura nomina dirigenti "all'ippica" la portavoce e l’amico di Subiaco 

Lollo separato, Lollo scatenato. Vuole lasciarlo pure il suo capo di gabinetto. Il ministro dell’Agricoltura è adesso casa Lollobrigida, il bilocale: la sua portavoce l’ha nominata alla direzione per l’Ippica, l’amico di Subiaco, il paese di Lollobrigida, nuova nomina, va a dirigere un altro ufficio per l’Ippica, il primo funzionario sta invece per salutarlo come Arianna Meloni, ma lui non si butterà nel Tevere: va a Ismea (Istituto di servizi per il mercato agroalimentare). Il massaio d’Italia rischia di perdere la sua dolce metà di gabinetto, il capo. Raffaele Borriello, strappato a Coldiretti, vuole allontanarsi. Il vice capo di gabinetto, Stefano Scalera, un altro, lo ha preceduto ed è stato nominato ad di Invimit. Il Lollo separato ha bisogno di affetti. Tramite selezione pubblica ha scelto Antonello Ricci per dirigere l’ufficio Disai I. Chi è Ricci? Era assessore ai Lavori pubblici di Subiaco, almeno fino al 9 luglio, quando si è dimesso per “motivazioni professionali che lo attendono”. Aveva il Gratta e Vinci, il Gratta Lollo. Arianna, cosa hai fatto? 

 


 Il Lollo separato adesso si sfrena. Era il primo agosto, quando il Foglio, elencava tutti i nuovi dirigenti che il massaio d’Italia intendeva nominare. E infatti li ha nominati. Attenzione, non sono nomine di consiglieri, sono nomine operative e si procede tramite interpello, selezione pubblica. Partecipano i funzionari del ministero, si mettono in gioco competenze, storie, e ovviamente qualsiasi ministro si guarda bene dall’eccedere nella fedeltà. A casa Lollo, non la vecchia, quella con Arianna, ma al Masaf, c’era un problema. La portavoce del ministro, sulla carta, era Barbara Catizzone, e non si comprendeva la ragione, ma da mesi Catizzone non poteva accedere all’area riservata. I suoi compiti li svolgeva Anna Nastri, il capo del cerimoniale. Da qui la decisione del Gratta Lollo: nominare Catizzone al Dipp II, l’ufficio di ippica che si occupa di supporto giuridico e contenziosi. Dopo l’indiscrezione del Foglio i funzionari, e pure il capo di gabinetto, hanno consigliato al ministro prudenza. Ma Lollo separato è Lollo scatenato. Se al Dipp II o al IV, non importa, ma un ufficio sia. Catizzone, e la nomina è del 27 agosto, viene indicata all’ufficio Dipp IV, programmazione e organizzazione corse ippiche. La decisione di dirottarla è dovuta a un serio rischio di ricorsi. Sempre con interpello, Stefano Vaccari, un dirigente, inviso a Lollobrigida, relegato a guardare il soffitto, dopo che il ministro lo aveva sollevato dall’incarico di direttore generale del Crea, è stato nominato alla direzione generale Antifrodi. Solo una nomina di quelle anticipate è saltata ed è saltata solo alla fine. E’ quella di direttore al Pemac III (Pesca marittima e acquacoltura) carica promessa a Massimiliano Rossi. E che sia accaduto qualcosa al traguardo lo si capisce dalla scelta di Roberto Nepomuceno (la nomina è sempre del 27 agosto) a cui manca solo un anno per la pensione. Cosa sta succedendo al Masaf, il bilocale Lollo? Succede che dopo tutte le scivolate del dl Agricoltura, dopo le strepitose uscite del ministro (ultima questa, al Meeting di Rimini: “Durante l’impero romano non si diventava cittadini romani d’emblée, ma per amore, per quello che rappresentava Roma all’epoca”. Torniamo a Spartaco?) il capo di gabinetto, Borriello, è in difficoltà. E’ più di un funzionario. E’ stato capo di gabinetto con l’ex ministra Teresa Bellanova, già direttore generale di Ismea, e prima di seguire Lollobrigida ha ricoperto il ruolo di capo area legislativo, e relazioni istituzionali di Coldiretti. Le due articolazioni del Masaf sono Ismea e Crea, entrambe commissariate da Gratta Lollo. Dato che Borriello e Lollobrigida lavorano “da separati in casa”, l’idea è di spostare  Maria Chiara Zaganelli, attuale direttrice generale di Ismea. Lei passa al Crea, Borriello torna a Ismea. Con tutte queste separazioni, a Lollo mancano pure gli alimenti. Gira l’Italia e si vanta di “essere il ministro che ha dato più soldi all’agricoltura” peccato che l’ulteriore taglio al Pnc (Piano nazionale complementare al Pnrr) va a colpire, meno 60 milioni, i contratti di filiera. Per Lollo gira male. Se ne stanno scappando tutti, di fedele gli è rimasto Giambruno, e gli amici di Subiaco, soldi non ce ne sono. Lollo, prova la fortuna! Il Gratta Lollo, solo nelle migliori fattorie italiane. 

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio