Verso un nuovo esecutivo ue
Meloni incassa il sostegno di Weber per Fitto a Bruxelles: "All'Italia un ruolo forte"
La premier incontra il leader dei popolari europei e sente Ursula von der Leyen. Domani il vertice di maggioranza e poi il consiglio dei ministri per ufficializzare la candidatura
“L’Italia è uno dei Paesi più importanti, Meloni e Tajani hanno preso molti voti alle Europee, a differenza di Macron e Scholz che ne sono usciti come i grandi perdenti” e per questo può ambire a un ruolo di primo piano nella prossima Commissione europea. Lo dice Manfred Weber, leader del Partito popolare europeo, in un'intervista al Corriere della Sera. Ieri Weber ha incontrato a Palazzo Chigi la premier Italiana Giorgia Meloni. 90 minuti di colloquio sui temi della competitività, immigrazione e investimenti strategici per la transizione energetica. Anche se fra gli argomenti di conversazione più importanti non poteva mancare quello dell nomine per la nuova Commissione Ue. E infatti, prima di incontrare Meloni, Weber ha avuto un colloquio anche con candidato numero uno dell'Italia: il ministro Raffaele Fitto.
Nell'intervista, Weber evidenzia la centralità del nostro paese a Bruxelles, dove la percezione della premier sarebbe migliorata negli ultimi due anni: “Adesso lei è rispettata come primo ministro”, grazie adun governo di centrodestra visto ormai come “pro-europeo e credibile”. Merito del binomio Meloni-Tajani, considerati dal politico tedesco come “i giocatori che hanno un ruolo chiave nel governo italiano”. Un endorsment in cui il grande assente è Matteo Salvini, il quale nonostante sia vicepremier e membro della maggioranza, viene tenuto ai margini dal leader dei popolari europei. “La Lega è nel gruppo dei Patrioti che però non hanno potere sulle decisioni” afferma al Corriere.
D’altronde è stato proprio il ministro degli Esteri - che oltre a essere vicepremier è anche vice presidente del Ppe da oltre vent’anni - a fare da ponte tra Roma e la Baviera, preparando il tour capitolino di Weber che, seppure non in agenda, è stato celebrato in veste istituzionale a Palazzo Chigi. Un fuori programma che ha permesso alla premier di incassare il sostegno del partito di maggioranza del parlamento europeo per la nomina di Raffaele Fitto per un posto “di peso” nella Commissione europea presieduta da Ursula Von Der Leyen. “Fitto è un mio ottimo amico (…) una persona responsabile, molto intelligente” commenta Weber, che con il ministro per il Pnrr ha condiviso i banchi del Ppe nel 1999, dopo la sua elezione a Bruxelles fra le fila di Forza Italia. Oggi Fitto sarebbe l'unico esponente di Fratelli d'Italia, e quindi dei conservatori, a fare parte della Commissione.
La candidatura di Fitto attende ormai solo una formalizzazione ufficiale, che arriverà con tutta probabilità al Consiglio dei ministri di venerdì 30 agosto, fissato alle ore 17, ultimo giorno utile prima della scadenza fissata da Bruxelles. All’appello mancano anche Belgio e Bulgaria, anche se il ritardo non sembra preoccupare il leader del Ppe: “Non vedo problemi nella scelta di rispettare la scadenza del 30 agosto”.
L'obiettivo di Meloni è quello di ottenere anche la vicepresidenza esecutiva della Commissione e di questo avrebbe parlato proprio ieri in una telefonata con von der Leyen. Weber la rassicura: “Io sostengo l’attribuzione di un forte ruolo per l’Italia”.
Nella mattinata di domani avrà luogo invece un vertice con tutte le forze di maggioranza, in cui i volti principali del centro destra faranno il punto su tutti i dossier più caldi. Fra tutti, l’introduzione dello ius scholae, tanto sostenuta nell’ultimo mese dal leader azzurro, così come tutte le questioni aperte legate alla riforma della Giustizia e del sovraffollamento carcerario, oltre al rinnovo dei vertici Rai. Terreni di scontro molto accesi fra Tajani e Salvini, che sembrano convenire praticamente solo sulla nomina di Fitto.