In Europa

E ora il Ppe s'intesta l'euro Fitto: "Buon sangue democristiano non mente"

Pietro Guastamacchia

Nel Ppe l’emozione per il commissario europeo designato è palpabile, ma per rispetto di Giorgia Meloni gli eurodeputati popolari, italiani e non, si tappano la bocca. Weber: "Raffaele è un grande amico, siamo in stretto contatto, ma non aggiungo altro"

Bruxelles. “Raffaele Fitto? È diverso dagli altri di FdI, d’altronde sangue democristiano non mente, ma per carità, non mi citare…”. Nel Ppe l’emozione per Raffaele Fitto è palpabile, ma per rispetto di Giorgia Meloni gli eurodeputati popolari, italiani e non, si tappano la bocca. “Due eurolegislature nel Ppe e una storia nella Dc; non posso dire che Raffaele è uno di noi, ma quasi,” scherza in ottimo italiano un popolare del nord. “Raffaele è un’ottima scelta e,  da parte nostra, ha tutto il nostro sostegno,” aggiungono dagli scranni del Ppe.
 

Più diplomatico il capogruppo Manfred Weber: “Raffaele è un grande amico, siamo in stretto contatto, ma non aggiungo altro,” spiega prima di avviarsi verso un bilaterale con Ursula von der Leyen nel quartier generale dei popolari all’Eurocamera.
 

Lo stesso tedesco, però, ieri mattina nella riunione a porte chiuse della dirigenza dei popolari, ha blindato la nomina del commissario italiano garantendo il sostegno del suo gruppo. A rivelarlo è infatti il forzista Fulvio Martusciello: “Nella riunione di gruppo del Ppe il capogruppo Weber ha confermato che a Fitto spetta la vicepresidenza esecutiva della Commissione. L’Italia, quindi, sarà protagonista in una Commissione fortemente popolare con quattordici commissari del Ppe,” spiega Martusciello, aggirando elegantemente il fatto che Fitto, del Ppe, in realtà, non lo è.
 

Il bacio dei popolari, d’altronde, per soffocante che sia è necessario al ministro di Maglie per assicurarsi una tranquilla navigazione fino alla nomina finale al posto di commissario, visto che tra gli altri schieramenti in maggioranza a Bruxelles qualche dubbio inizia a emergere.
 

Dopo le rivelazioni del quotidiano tedesco Die Welt sul possibile maxi portafoglio economico per il commissario italiano infatti, tra le fila dei liberali di Renew è iniziato a circolare più di un malumore. Secondo Renew, il gruppo guidato dai liberali francesi del presidente Macron, la vicepresidenza esecutiva più un portafoglio economico determinerebbe un’assegnazione troppo importante per un esponente di Ecr, formazione che Renew considera ancora “all’opposizione e anti-Ue,” spiegano fonti liberali. Anche se Matteo Renzi è intervenuto subito contro Renew, a difesa degli interessi italiani: “Porre questioni sul nome di  Fitto non è accettabile perché la sua storia personale è garanzia di serietà”. Con un messaggio al Pd: “Anche l’opposizioneha il dovere di difendere il Commissario italiano”.
 

Contro Fitto  potrebbero provare a fare pressione anche dal Pse, ma l’opposizione degli eurodeputati socialisti non impensierisce né i popolari né Ecr, per una questione aritmetica. Aprire la guerra contro Raffaele Fitto nelle commissioni parlamentari, infatti, significa esporre i propri candidati al fuoco di ritorno, mettendo a rischio la nomina alla vicepresidenza della socialista spagnola Teresa Ribera, spiegano dal Ppe. Al Parlamento europeo, inoltre, si dà per scontato che il ministro italiano abbia già messo in cassaforte il supporto del blocco degli eurodeputati italiani, opposizione inclusa. “Gli unici ad alzare la voce contro Fitto, guarda caso, sono i liberali che infatti non hanno neanche un eurodeputato italiano nelle loro fila,” fanno notare dai popolari.
 

Per convincere i liberali a trattare, però, c’è già una strategia. Renew arriva infatti all’esame delle commissioni con una dei candidati ritenuti più a rischio di fallimento durante le audizioni in aula: la ministra degli esteri belga Hadja Lahbib. Esponente del partito liberale belga Lahbib è finita nel mirino dei popolari a causa di un suo vecchio viaggio organizzato in concertazione con Mosca nella Crimea occupata e per via delle sue posizioni marcatamente pro-Palestina negli ultimi mesi. “C’è molta resistenza su Lahbib,” spiegano fonti del Ppe, “fossi in loro non mi metterei a bocciare nessuno,” avvertono, ammettendo tra le righe di star già trattando il via libera a Fitto, che però tecnicamente non è uno dei loro, ma solo “un grande amico”.

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