editoriali

Contro i sonnambuli dell'europeismo

Il saggio appello di Mattarella alle nuove generazioni, sull’Europa incompiuta 

Sergio Mattarella è intervenuto in videoconferenza al Forum Ambrosetti di Cernobbio e si è concentrato sulle prospettive europee. È convinto che “l’Europa è incompiuta”, cioè come tutti i veri europeisti si rende conto della necessità di superare i limiti di una costruzione imperfetta per varie ragioni, a cominciare dall’assenza di una Costituzione a causa delle bocciature subite in Francia e in Olanda, che obbliga a una continua rielaborazione dei trattati. Vede segnali di avanzamento nel modo in cui è stata trattata la pandemia e nell’avvio di una condivisione delle problematiche finanziarie con il Next Generation Ue, ma non nasconde le difficoltà e le resistenze. La via del rinnovamento va perseguita con spirito riformista: “Non bisogna aver paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un’Europa sempre più inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a quest’avventura”.

 
Ha poi affrontato la questione cruciale del debito pubblico, osservando che l’Italia è costretta a pagare di più di altri e anche per questo ritiene che si dovrebbe “mettere a sistema, in termini fiscali ed economici, quanto oggi è affidato alla sola Banca centrale europea”. Naturalmente in questo, come nella riaffermazione della solvibilità del debito italiano, esprime “non un invito a trascurare il debito, che è necessario abbattere, ma un invito a completare l’edificio finanziario europeo”.

  
Infine il Presidente della Repubblica ha svolto una riflessione sulle spinte che si oppongono al rinnovamento sulla base di visioni nostalgiche: “Nella pubblica opinione si riaffacciano… spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso tragedie”. Ha chiamato le nuove generazioni “a combattere contro fantasmi che sperano nell’oblio per poter riemergere con vesti nuove”.

 

Il senso di questo messaggio sta proprio nella consapevolezza dell’incompiutezza della costruzione europea, nell’impegno a intervenire con riforme coraggiose e anche con un ampliamento della compagine per poter affrontare con efficacia le sfide poste da una situazione piena di pericoli ma anche di opportunità.